domenica 28 febbraio 2010

Allucinazioni indotte... un incubo reale!

Sono in un ospedale stupendo, tutto automatico... Sono seduto su una poltroncina/hovercraft... ci parlavo e lei mi portava in giro per l'ospedale, bar, bagno, visite, tutto in giro con sta poltrona volante! 
Ricordo la fantastica vetrata che dava dall'entrata su una piazza circolare, dove al centro, in una grande fontana c'era una statua strana, con cerchi concentrici... Era fatto a piramide, ma era una cosa stupenda...
Vedo il mio fratellone, i miei genitori e i miei nonni... ma il secondo giorno che son li, qualcosa va storto e inizio a peggiorare, tornando incosciente, mi mettono dentro una strana macchina, sento qualcuno che mi parla, sono tranquillo anche se so che sto più di la che di qua... chiudo gli occhi...  e poi più niente... 
Sempre nel sogno mi sveglio al Gavazzeni di a Bergamo... Sono in una stanza con paratie di plastica, ho 'sto tubo in gola che mi da fastidio e respiro a fatica. Finisce la flebo, inizio a risucchiare aria in modo strano, nessuno viene, sono disperato, sono legato... non riesco a muovermi e non ne posso più! Inizio a sbattere la testa a destra e sinistra, tirando il braccio legato, dando pugni alla sbarra di plastica che sta di lato al letto...
Arrivano le infermiere alzando la voce perché faccio casino e non sto fermo. (Il problema che lo facevo anche nella realtà a quanto mi hanno detto). 
Vorrei parlare ma non riesco, la flebo è a terra, in mezzo ad altra roba che è meglio non sapere, continuo ad agitarmi, non ne posso più... Passa un'eternità, so che dovrebbero farmi andare a casa, ma mi viene detto che; fino a quando l'ossigenazione non è a posto, non possono farmi uscire.
Il dottore mi da una mascherina per l'aria, mi aveva tolto il tubo dalla gola e mi incita a fare respiri profondi.
In questo sogno assurdo è l'unico che mi ha trattato bene fino a quel momento, anche se mi ha sgridato nelle diverse occasioni in cui non tenevo la testa ferma... 
Arrivano i miei genitori, ma non riesco a parlare, sono sfinito, alzo a fatica il braccio, battendo nel punto in cui il laccio legato al braccio si legava al letto, cercando di far capire a mio padre che voglio solo essere slegato, ma niente... non so come... però mi ritrovo in Liguria.
[...]
Poi succede qualcosa, mi ritrovo di nuovo legato allettino con il respiratore, sento litigare i miei genitori con una dottoressa restia al tipo di trattamento, ma il medico che c'era nell'ospedale prima è li con me, e mi slega... Ho un respiratore portatile a batterie... scappiamo e ci ritroviamo in un piccolo bar con negozietto a fianco e dei vecchietti che passeggiano per queste viuzze ripide e acciottolate. Scrivo dei messaggi alla persona che ha vissuto il sogno con me, ma non ho risposte positive... nel frattempo il respiratore si sta scaricando... Allo rientriamo in macchina, io sdraiato dietro, mio padre alla guida e il dottore di fianco, sono diretto verso Milano da Genova, arriviamo al casello e c'è la polizia che fa chiudere l'autostrada e ci fa da scorta a tutta velocità verso Milano e io... perdo i sensi... 
[...]
L'incubo continua...Sono in un altro ospedale, di nuovo non so dove! Ho un qualcosa che dalla bocca va nello stomaco, mi dicono di respirare, ma questa cosa mi sta torturando! Chiudo gli occhi e vedo teschi di fuoco, draghi, gargoyle e lava. Mi sento bruciare, i miei genitori sono vicini a me, mi dicono di stare tranquillo, ma non riesco, mi sento bruciare dentro.
Il dottore mi dice che c'è un'altra soluzione, ma potrebbe essere peggiore... mi mette in faccia una maschera a tenuta stagna, con una specie di compressore che mi pompa aria nei polmoni.
Mi dice che non ci dovrei stare molto, ma dopo ore sono ancora li, cerco di togliermela, sono legato, quindi cerco di aprire la bocca il più possibile, per staccarla dalla faccia e prendere aria fresca... mi mandano in un altro reparto...

Mi sveglio in un ospedale a Perugia, pronto soccorso, i lettini sono quasi in vetrina e davanti c'è un'ambulanza, mi mettono su un tavolo di ferro freddissimo e mi rimettono la maschera... d'un tratto, mi ritrovo sballottato in giro, gli infermieri stanno preparando una festa in paese, mi fanno cadere nel fossato del castello pieno di acqua, mi feriscono mettendomi in un magazzino degli attrezzi.

Tornati al pronto soccorso, mi legano a quel lettino e mi medicano dove mi avevano tagliato. Ho ancora quella maschera ed è notte. Inizia ad arrivare gente a festeggiare, spaccano la porta dove sono io, urlo per farmi aiutare ma nessuno viene. Ho paura, si sta facendo giorno e finalmente entra il dottore. Io chiedo dell'acqua perché ho la gola tanto secca da sembrare piena di cenere, non me la danno. Soffro, mi prendono, mi girano, mi lavano e mi dicono che stanno per arrivare i miei, spero solo che mi portino via da quell'inferno.
Finalmente lavato e sistemato, mi mettono in uno dei lettini, il primo sulla vetrata che dava fuori... Chiedo ancora dell'acqua, ora me la danno ma dicendomi che non dovo dire niente ai miei genitori, altrimenti sarebbe stato tutto peggio... Ma a me non importa, voglio dirgli tutto... ma li tengono lontani da me.
Mi portano in un'altra stanza, ormai è notte e piove, sento le gocce battere sul tetto in lamiera, (in realtà era il suono del drenaggio che avevo nel polmone destro.
[...]
Ringrazio Elisa di avermelo poi spiegato, ma quando cosciente), sono troppo coperto ed ho caldo. Quando chiedo l'acqua, viene il dottore bravo degli altri sogni.
Ma l'acqua è strana, credo sia mischiata con qualche medicinale. Finalmente mi sento meglio! Dopo aver dormito un po', un'infermiere mi sveglia e mi mette davanti a una macchina, in stile aerosol, ma molto più grande... me la mettono in faccia e inizio ad aspirare... Di nuovo entro in un mondo strano, spazio e tempo si confondono, ogni mia azione cambia, passato, presente e futuro si mischiano, tutto è distrutto. C'è altra gente qui, mi guardano e li vedo tutti sporchi di polvere grigia, un ponte è crollato e i palazzi sono in fiamme, una visione apocalittica... la macchina si spegne e finisco in un vortice viola e luminoso, il dottore mi chiede cosa ho visto e gli spiego tutto...


sabato 27 febbraio 2010

Ricominciare il giorno dopo... ricordi e allucinazioni di un fanciullo incidentato!

Eccomi qui ancora una volta, la notte a pensare e m'è venuta voglia di raccontare... A due mesi dall'evento che ha sconvolto la mia vita, sono più felice che mai e, riguardando le foto, raccontando l'avventura e pensando  a tutto questo, non posso fare altro che ringraziare e ricordare il tutto.
Ma non come pensano molti per rimuginarci, ma per ricordare una parte della mia vita, seppur indelebile, ma che sicuramente si tingerà di diverso, ho già raccontato cosa è cambiato in me, ma qui narro l'accaduto...

Del giorno dell'incidente io non ricordo nulla, solo i racconti dei miei amici e le foto che, con molta freddezza, mi sono state fatte. Non si sa come, ne perché, ma la moto è scivolata, capottandosi in qualche modo,ci sono teorie complottistiche che dicono varie cose sull'accaduto, ma rimane il fatto che i fascicoli sono 'top-secret' e stipati in qualche angolo remoto della mia mente. Ciò che qualche soffiata ha rivelato alla stampa, è stato solo che sono finito nella scarpata, venti metri più lontano e più in basso della strada. Poco dopo arriva il fratellone, (ormai da amico è passato a "di famiglia"), che scivola su olio non si sa di chi... La moto si ammacca un po', e lui pure. Arrivano gli altri e lo trovano a tirare su la sua moto... ma ecco che si accorgono che la mia moto è a terra, ma di me manco l'ombra... La leggenda narra che dopo avermi cercato Claudio mi abbia visto e il mio fratellone sia volato giù a prendermi in tempo da guinness dei primati...

Ora ci scherziamo su, ma se non fosse per loro, non sarei qui a raccontare! Mi raggiungono, mi chiamano, mi scuotono ma io non rispondo, un'altro compagno d'armi, esperto nel settore,c controlla se la schiena che è a posto e se le ossa sono sane... a quel punto, mi tirano giù da dov'ero e aspettano soccorsi. Sulla strada passa un motociclista, di cui ignoro il nome, (spero di riuscire un giorno a rintracciarlo insieme a sua moglie e il figlioletto), si ferma e chiede se c'è bisogno d'aiuto. Affermativo, chiama la moglie dottoressa passata poco prima di lì in macchina...


Ora il racconto è un po'confuso, non so bene cosa e in che sequenza sia successo il tutto, mal'ambulanza arriva, carabinieri e dell'elisoccorso anche, e poi il soccorso alpino. Mi sistemano dove sono, mi tolgono giubbotto, pile e maglietta...tutto tagliato in fretta e furia. La pleure si gonfia e il cuore si ferma. Così tentano un drenaggio... Barella rigida e ossigeno come da regolamento. Due equipe di medici, quelli del soccorso alpino e pure qualche carabiniere... son tutti li a tirarmi su... (ho una foto a testimoniarlo).


Ma quello che mi colpirà di più di queste foto sono le espressioni delle persone a me più care. Vedo uno sguardo di terrore, angoscia, incertezza e tanto altro, in quella a foto. In quello sguardo, si cela una marea di emozioni e sentimenti mai vista prima.
Mi caricano sull'ambulanza e poi sull'elicottero che era parcheggiato poco più su... Io parto ma i miei carissimi amici restano li. Angeli senza ali, che nonostante ci fossimo conosciuti quella stessa mattina, sono entrati di prepotenza nella mia vita e nel mio cuore...


Quelli con le moto sane, tornano alla casa base a prendere un pick-up per portare a casa i resti di Belarda e della Hornettina ferita per poi tornare a casa. Il fattaccio è successo alle 11:30 e fino alle 16 o giù di li, nessuno eccetto loro sapeva niente, semplicemente perché dopo l'incidente nessuno aveva saputo più niente di me...Il fratellone alla fine, ha chiamato mia madre... Lui non sapeva nulla ed era ancora sotto shock... Ci mancava solo che mia madre gli urlasse dietro dicendo; -Ma è mai possibile che dobbiate sempre correre?-. In quel momento mia madre è comprensibilmente scioccata, vaga per casa in cerca di qualcosa che nemmeno sa, tanto che entra a sistemarmi la camera... cosa che non aveva più fatto da tempo!


Riceve un'altra chiamata, ma questa volta da una dottoressa amica mia, che non c'era al momento dell'incidente, ma che è stata vicino a tutti noi. Cerca di acquisire informazioni per tranquillizzare la mia famiglia... e ci riesce! Ragguaglia mia madre di quel poco che ha saputo.
All'ora stabilita mia madre chiama il reparto di terapia intensiva di Udine, dove chiede di parlare con un dottore, un'infermiera le risponde;
-Mi spiace, ma sono tutti addosso a suo figlio-

Ed ecco la seconda mazzata, sono le 17:30 ed è riuscita a parlare con un medico solo alle 21:30! Il medico di terapia intensiva con tono impostato e parole rassicuranti, la tranquillizza così tanto da convincerla a non partire la stessa sera per venire dame che mi trovo a 400 km da casa...

L'indomani, alle 8, ora pattuita col medico la sera prima, eccoli entrare in reparto di terapia dove i dottori,spiegano loro la situazione:
-Polmone destro collassato. Polmone sinistro e pleure gonfie, e conseguente spostamento del cuore e delle vene principali.
-Drenaggio ad entrambi i polmoni.
-Clavicola rotta.
-Costole fratturate.
-Sezioni trasversali di una vertebra fratturati.
-Coma indotto farmacologicamente.

-Il ragazzo è sedato e drenato, quello che temiamo è un'infezione, visto dov'è stato soccorso, è inevitabile... Un bosco non è il massimo per l'igiene!-

I miei genitori e non solo loro, rimangono col fiato sospeso per 8 lunghissimi giorni, dove ad ogni mio progresso, il medico li riporta brutalmente a terra;
- Finché è qua dentro la prognosi è riservata, perciò cautela, finché rimane qua è sempre in pericolo di vita...-


Io durante quel periodo, sono in un mondo di sogni assurdi, dove prendevo gli input esterni,come parole, tocchi, il bagno giornaliero li trasformavo in sogno, la questione è che ancora ora, al contrario dei sogni comuni, un vivido ricordo...

Il primo"sogno" che mi viene in mente è quello che ho intitolato; L'ospedale improbabile... Il sogno comincia con il mio risveglio. Sono attaccato a tubi,appeso in aria da cavi. Ci sono i miei genitori vicini che mi raccontano che ho fatto un incidente e sono in un ottimo ospedale e che mi stanno curando benissimo. Ricordo questo tubo rosso che entra in bocca e quelli che entrano nelle braccia... Ricordo anche il luogo, tutto grigio e marrone, scavato dentro una montagna, con veri carrelli da cava... Ricordo il rumore delle gocce d'acqua, la voce delle infermiere... è tutto molto strano!


Poi sono passato all'ospedale Svizzero... Non so se fossi proprio in Svizzera, ma era un ospedale molto piccolo, solo chirurgia estetica. Ci arrivo in ambulanza da cosciente, parlando con i medici intorno... Finisco in questa sala, piena di teli di nylon, sono sdraiato su un lettino da ospedale, arrivano i dottori e scambiamo quattro chiacchiere e battute... non so cosa facevano, ma nella realtà l'ho associato al lavaggio che mi facevano tutti i giorni... Altro giro, altro regalo; ora sono a Milano. L'ospedale delle meraviglie...Un ospedale stupendo, tutto automatico...

Sono seduto su una poltroncina/hovercraft... ci parlavo e le imi portava in giro per l'ospedale, bar, bagno, visite, tutto in giro con sta poltrona volante! Ricordo la fantastica vetrata che dava dall'entrata su una piazza circolare, dove al centro, in una grande fontana c'era una statua strana,con cerchi concentrici. Era fatto a piramide, ma era una cosa stupenda.
Vedo il mio fratellone, i miei genitori e  i miei nonni... ma il secondo giorno che ero li, qualcosa va storto e inizio a peggiorare, tornando incosciente, mi mettono dentro una strana macchina,sento qualcuno che mi parla, sono tranquillo anche se so che sto più di la che di qua... chiudo gli occhi... più niente... Sempre nel sogno mi sveglio al Gavazzeni di Bergamo. Sono in una stanza con paratie di plastica, ho 'sto tubo in gola che mi da fastidio e respiro a fatica.
Finisce la flebo, inizio a risucchiare aria in modo strano, nessuno viene, sono disperato, sono legato... non riesco a muovermi e non ne posso più! Inizio a sbattere la testa a destra e sinistra, tirando il braccio legato, dando pugni alla sbarra di plastica che sta di lato al letto...
Arrivano le infermiere alzando la voce perché faccio casino e non sto fermo. (Il problema che lo facevo anche nella realtà a quanto mi hanno detto). Vorrei parlare ma non riesco, la flebo è a terra,in mezzo ad altra roba che è meglio non sapere, continuo ad agitarmi, non ne posso più!
Passa un'eternità, so che dovrebbero farmi andare a casa, ma mi viene detto che; fino a quando l'ossigenazione non è a posto, non possono farmi uscire.
Il dottore mi da una mascherina per l'aria, mi aveva tolto il tubo dalla gola e mi incita a fare respiri profondi In questo sogno assurdo è l'unico che mi ha trattato bene fino a quel momento, anche se mi ha sgridato nelle diverse occasioni in cui non tenevo la testa ferma.
Arrivano i miei genitori, ma non riesco a parlare, sono sfinito, alzo a fatica il braccio, battendo nel punto in cui il laccio legato al braccio si legava al letto, cercando di far capire a mio padre che voglio solo essere slegato, ma niente... non so come, però mi ritrovo in Liguria...

Nell'ospedale..."dove cavolo sono?" Sono ancora nella stessa situazione, ma ospedale diverso... sanno che sto vivendo un sogno e per risvegliarmi, devono ricreare quel sogno... Vivo la più stupenda storia d'amore che neanche un film potrebbe ricreare, una cosa assolutamente perfetta, romanticismo, momenti speciali, magici, una cosa oltre ogni immaginazione... Poi succede qualcosa, mi ritrovo di nuovo legato al lettino con il respiratore, sento litigare i miei genitori con una dottoressa restia al tipo di trattamento, ma il medico che c'era nell'ospedale prima è li con me, e mi slega... Ho un respiratore portatile a batterie... scappiamo e ci ritroviamo in un piccolo bar con negozietto a fianco e dei vecchietti che passeggiano per queste viuzze ripide e acciottolate. Scrivo dei messaggi alla persona che ha vissuto il sogno con me, ma non ho risposte positive... nel frattempo il respiratore si sta scaricando... Allo rientriamo in macchina, io sdraiato dietro, mio padre alla guida e il dottore di fianco, sono diretto verso Milano da Genova, arriviamo al casello e c'è la polizia che fa chiudere l'autostrada e ci fa da scorta a tutta velocità verso Milano e io... perdo i sensi...

Mi risveglio in sella a un GSX-R tutto in carbonio con kitxeno e scarico akrapovic. Non sono solo, c'è di nuovo lei come zavorrina. Non so perché, ma tutti vogliono sfidare me e il fratellone con la sua Ninja modificata. Non pensavo, ma correre in mezzo a Milano la notte in moto, non è poi così male! Piccolo problema, il respiratore dura solo venti minuti ed è nel casco... dopo un paio di corse ci dirigiamo davanti all'ospedale strafigo dell'altro sogno, aspettiamo che aprano, ma niente ! A quel punto, prendiamo l'autostrada e a tutta velocità ci dirigiamo a Bergamo.
Prima però ho litigato con la zavorrina, ma non ricordo esattamente per cosa, infatti sono solo, il fratellone al mio fianco in corsa verso Bergamo, non ricordo se ci sono arrivato o meno...

L'incubo continua...Sono in un altro ospedale, di nuovo non so dove! Ho un qualcosa che dalla bocca va nello stomaco, mi dicono di respirare, ma questa cosa mi sta torturando! Chiudo gli occhi e vedo teschi di fuoco, draghi, gargoyle e lava. Mi sento bruciare, i miei genitori sono vicini a me, mi dicono di stare tranquillo, ma non riesco, mi sento bruciare dentro.
Il dottore mi dice che c'è un'altra soluzione, ma potrebbe essere peggiore... mi mette in faccia una maschera a tenuta stagna, con una specie di compressore che mi pompa aria nei polmoni.
Mi dice che non ci dovrei stare molto, ma dopo ore sono ancora li, cerco di togliermela, sono legato, quindi cerco di aprire la bocca il più possibile, per staccarla dalla faccia e prendere aria fresca... mi mandano in un altro reparto...

Mi sveglio in un ospedale a Perugia, pronto soccorso, i lettini sono quasi in vetrina e davanti c'è un'ambulanza, mi mettono su un tavolo di ferro freddissimo e mi rimettono la maschera... d'un tratto, miri trovo sballottato in giro, gli infermieri stanno preparando una festa in paese, mi fanno cadere nel fossato del castello pieno di acqua, mi feriscono mettendomi in un magazzino degli attrezzi.

Tornati al pronto soccorso, mi legano a quel lettino e mi medicano dove mi avevano tagliato. Ho ancora quella maschera ed è notte. Inizia ad arrivare gente a festeggiare, spaccano la porta dove sono io, urlo per farmi aiutare ma nessuno viene. Ho paura, si sta facendo giorno e finalmente entra il dottore. Io chiedo dell'acqua perché ho la gola tanto secca da sembrare piena di cenere, non me la danno. Soffro, mi prendono, mi girano, mi lavano e mi dicono che stanno per arrivare i miei, spero solo che mi portino via da quell'inferno.
Finalmente lavato e sistemato, mi mettono in uno dei lettini, il primo sulla vetrata che dava fuori...Chiedo ancora dell'acqua, ora me la danno ma dicendomi che non dovo dire niente ai miei genitori, altrimenti sarebbe stato tutto peggio... Ma a me non importa, voglio dirgli tutto... ma li tengono lontani da me.
Mi portano in un'altra stanza, ormai è notte e piove, sento le gocce battere sul tetto in lamiera, (in realtà era il suono del drenaggio che avevo nel polmone destro.

Ringrazio Elisa di avermelo poi spiegato,ma quando cosciente), sono troppo coperto ed ho caldo. Quando chiedo l'acqua, viene il dottore bravo degli altri sogni.
Ma l'acqua è strana, credo sia mischiata con qualche medicinale. Finalmente mi sento meglio! Dopo aver dormito un po', un'infermiere mi sveglia e mi mette davanti a una macchina, in stile aerosol, ma molto più grande...metto la faccia e inizio ad aspirare... Di nuovo entro in un mondo strano, spazio e tempo si confondono, ogni mia azione cambia, passato, presente e futuro si mischiano, tutto è distrutto. C'è altra gente qui, mi guardano e li vedo tutti sporchi di polvere grigia, un ponte è crollato e i palazzi sono in fiamme, una visione apocalittica... la macchina si spegne e finisco in un vortice viola e luminoso, il dottore mi chiede cosa ho visto e gli spiego tutto...

L'incubo sembra finito per davvero... mi risveglio finalmente a Udine (chissà perchè pensavo di essere a Perugia), e vedendo mia madre le dico; "Portami via da questo inferno!"... mi rendo conto di parlare piano, faccio fatica, quasi le parole dovessi trascinarle fuori a peso. Mi chiede perché, le dico che gli infermieri sono cattivi, mi torturano, mi accorgo di essere legato, non so ancora se quello di prima era un sogno o realtà... finalmente mi riaddormento in un sonno tranquillo...
Sono in ospedale, ora lo so, ci sono i miei genitori, ma sulle pareti vedo cose muoversi, nel cielo che vedo al di la della mia finestra, vedo strani lampi, ma sono sveglio e chiedo:
-Cosa c'è al di là del cielo?-
I miei non capiscono ciò che intendo, e pensano che sia colpa della sedazione! Poco alla volta mi riprendo, ho a chef are con gli infermieri e capisco che tutto quello che era successo, era frutto di terribili allucinazioni!
Tutti i giorni mia madre viene in reparto, mi cura...mi mette la crema su una pelle che è riarsa, mi aiuta a mangiare perché da solo non riesco, non ho la forza nelle braccia. Ricordo che il primo movimento che ho fatto è stato quello di portare la mano, da distesa in grembo, e passarla sulla pancia.. sento una morbida e calda sensazione, una cosa davvero stupenda.

Mi dicono ti tenere il braccio a riposo, ma non m'importa... faccio di tutto per prendere la piena mobilità, la forza poco alla volta aumenta, ma ho un fortissimo tremolio, tanto che quando finalmente prendo in mano la forchetta per conto mio, non riesco a tenere il cibo sulla forchetta...
Per quanto assurdo possa sembrare passo delle belle giornate in quel reparto, sentendo i messaggi inviati da amici a mia madre e piangendo dalla commozione ad ognuno. Mi racconta delle chiamate, mi racconta del mio fratellone, dei miei amici, passa qualche ora e, dopo tanto dormire, arriva una nottata insonne. Mi godo della compagnia di una stupenda infermiera Elisa, passiamo molto tempo a parlare, ogni tanto si aggiunge qualcun' un'altra, ridiamo, scherziamo, racconto un po' di cose... Davvero una bella notte!
Arrivatala mattina e... novità; iniziando a darmi vero cibo! Ma col cibo solido, sostituendo il sondino, l'intestino ha iniziato a produrre solidi... e con il tubicino che avevo nel mio reale deretano... beh, non entravano... ma nessun problema, li ho eliminati comunque! Si, ma nel letto!
Imbarazzatissimo, ne parlo a Elisa che era andata a sedersi nell'altra stanza... Carina lei, mi aiuta, toglie le lenzuola cambia tutto... Poi vedendo che non avevo dormito neanche un po', mette il cartello "non disturbare", chiude porta e tapparelle... finalmente e dormo un po'!
Passano in tutto dieci giorni dal mio risveglio e devo lasciare la stanza, la prognosi è sciolta e io devo uscire di li. Purtroppo una bambina piccola deve prendere il mio posto per un trapianto... spero gli sia andato tutto bene e che abbia avuto lo stesso mio trattamento!

Oggi ho un'infermiera che sembra una maestra d'asilo, carinissima, gentilissima, mi fa' una lastra al torace mi trovano un posto in pneumologia... Saluto tutti ringraziandoli dello splendido lavoro...
Inizia il lungo viaggio, l'infermiera mi segue in bici... arrivati in reparto mi saluta e torna in terapia intensiva...
La prima giornata passa veloce, chiamo qualche amico, faticando non poco a parlare, mando qualche messaggio... Sono tranquillo, ignaro del mio imminente crollo psicologico... la notte inizia tranquilla, il cellulare suona la mia musica, ho ancora qualche strascico di allucinazione non troppo bella, ma la ignoro e mi godo la musica...
Ma ecco arrivare la pipì... tutta la notte a fare pipì con il catetere, un bruciore assurdo, terribile, non riesco a dormire... mi spengo qualche momento, ma questione di poco tempo.
Alle 6 del mattino, inizia il giro del lavaggio e della colazione... Mi vergogno tantissimo e dico che mi laverà mia madre... non l'avessi mai fatto! Infatti mia madre mi prende ancora in giro!
Tanto ho fatto che alla fine saranno sempre le infermiere a farlo! Però dai, abbiate pazienza; una bellissima e simpaticissima addetta ai lavori, mi si presenta li... come potevo non vergognarmi? Faccio subito amicizia con tutti quanti, l'infermiere fuori di testa, Bianca, la "vecchietta" che ci portava da mangiare, il ragazzo delle lenzuola di Napoli, l'infermiera motociclista moooolto poco delicata, la bellissima Nadia e il mio vicino di letto, arrivato il giorno dopo il mio arrivo...
Ha ottant'anni suonati e da cinquantanove insieme la moglie che resta sempre al suo capezzale. Quanta dolcezza in quei due... dopo tanti anni ancora tutto quell'amore! Lei bellissima sempre sollecita e lui di una infinita dolcezza! Passa il fine settimana, vengono a trovarmi i miei amici... una cosa veramente unica, ero di un felice assoluto, vederli tutti li, coloro che mi hanno aiutato nel momento in cui avevo più bisogno, erano tutti li...e me li porto sempre dentro nel mio cuore...


Ci sarebbe anche da raccontare la questione lastre perdute e di tutto il resto, ma salto direttamente al punto in cui, contro ogni rosea previsione dei medici, mi sono alzato per andare in bagno... Loro mi dicevano di aspettare le lastre e il chirurgo spino-midollare, ma non c'è stato verso di tenermi sdraiato... una fatica assurda per fare ogni passo, della serie; barcollo ma non mollo!

Ma che mi ha fatto apprezzare molto nella vita tutto ciò che diamo per scontato... ma questo l'ho già raccontato. L'ultimo giorno, prima di pranzo, arrivano la copia delle lastre e il lascia passare del dottore. Saluto tutti, e barcollando, ma sulle mie gambe, mi dirigo in terapia intensiva con una borsa di cioccolatini.
Mi fanno entrare nell'atrio e l'infermiera non mi riconosce... Ho barba lunga e i capelli lunghi... in più la visione cambia da sdraiato a in piedi! Chiamagli altri infermiere, corrono tutte e a tutte brillano gli occhi... No, non per me, ma per i cioccolatini! Partono i baci e abbracci di addio saluto la mia infermiera preferita con un bel abbraccione, ed ecco ricominciare la vita!
Prima tappa? Ristornare cinese! Poi via, alla volta di Bergamo... Il giorno dopo, giretto in ortopedia qui a Seriate, si decide che devo essere operato alla clavicola ma richiedo un po' di tempo da passare a casa, sono sfinito...
Dopo una bella e sana doccia, ci voleva proprio, gli amici passano a trovarmi. Ricomincia tutto ad andare nel giusto verso, passo dopo passo.
Lunedì, torno in ospedale, vengo subito operato e passo 2 giorni in osservazione... devo dire che si mangia molto bene! Alle 16 del mercoledì rieccomi a casa, pronto a godermi la noia della convalescenza...

Concludo col dire; grazie a tutti quelli che mi sono stati vicino, fisicamente e non, quelli che hanno pensato a me, quelli che si sono presi cura di me, ma anche a quelli che anche non conoscendomi, si sono preoccupati! Grazie a tutti e... grazie vita
Ringrazio la pneumologia, l'ambulanza, l'elisoccorso, il soccorso alpino, la dottoressa sconosciuta e il mitico ed efficiente reparto di terapia intensiva di Udine.

giovedì 25 febbraio 2010

E' tutto...

...tutto così strano...
Non so... mi sento sospesa in una sorta di terra di mezzo... mi sento tra terra e cielo, non so... non mi ci ritrovo, in nulla...

La mia unica ambizione è quella di non essere nessuno, mi sembra la soluzione più sensata... 
Charles Bukowski

domenica 21 febbraio 2010

Hoy



Tengo marcado en el pecho, todos los días que el tiempo no me dejó estar aquí.Tengo una fe que madura, que va conmigo y me cura desde que te conocí.Tengo una huella perdida entre tu sombra y la mía, que no me deja mentir.Soy una moneda en la fuente;tú mi deseo pendiente mis ganas de revivir.
Tengo una mañana constante y una acuarela esperando verte pintado de azul.Tengo tu amor y tu suerte y un caminito empinado.Tengo el mar del otro lado:tú eres mi norte y mi sur.

Hoy voy a verte de nuevo voy a envolverme en tu ropa, susúrrame en tu silencio cuando me veas llegar.
Hoy voy a verte de nuevo,voy a alegrar tu tristeza:vamos a hacer una fiesta pa' que este amor crezca más.

Tengo una frase colgada,entre mi boca y mi almohada,que me desnuda ante ti.Tengo una playa y un pueblo que me acompañan de noche cuando no estas junto a mí.Tengo una mañana constante y una acuarela esperando verte pintado de azul.Tengo tu amor y tu suerte y un caminito empinado.Tengo el mar del otro lado:tú eres mi norte y mi sur.

sabato 20 febbraio 2010

La mia nuova era...

... è già iniziata con la voglia d'indipendenza di mio figlio...
La cosa, come mamma chioccia che ho sempre nascosto, pensa che sia troppo presto... la mamma che ho sempre mostrato di essere è fiera di aver cresciuto un figlio così indipendente!
E' bello vedere e sentire mio figlio fare progetti, il cambio di casa, l'acquisto dei mobili, auto, moto... sentirlo parlare come il giovane uomo che ora è, di tirare la cinghia, economia e sacrifici. Mi da tranquillità sapere che lui è consapevole che non sarà una passeggiata, anzi, sa benissimo che ci sarà da tribolare!
Spero che il fatto di avergli detto che noi ci saremo sempre e vigileremo da lontano gli dia quella tranquillità che serve per affrontare con meno paura il futuro...
Il mio passerotto sta spiegando le ali per buttarsi in questo fantastico mondo di opportunità, sicuro che per ogni caduta ci saremo noi a sostenerlo...
Proprio oggi al cellulare, visto la sua indecisione se accettare una proposta gli ho urlato; buttati che è morbido!!

Ti voglio bene ragazzone!

Uso le parole di Cesare Pavese... che ti siano di augurio... 
L'unica gioia al mondo è cominciare. E' bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, a ogni istante.

Un mese a Santo Domingo...

Questa è la mia vacanza di un mese in Repubblica dominicana, c'è di tutto e di più!
E' lunga ma che volete.. un mese è duro da sintetizzare!!!

16-01
Siamo partiti in perfetto orario e la prima tratta è andata benissimo, l'aereo non era nemmeno pieno...
A Madrid invece non è così, sembra che tutte le puerpere dominicane si siano date appuntamento proprio in quel aereo!
Mai visto tanti bambini tutti assieme! pianti urla corse per i corridoi... mi sembra di vivere i momenti dei primi pionieri quando le persone erano stivate nei fondi delle navi, uno sopra l'altro!! Ma il meglio arriva alla fine, circa un ora prima dell'arrivo ecco che tirano fuori tutti i prodotti in commercio per la dovuto toelettatura;fard, cipria, rossetti, mascara... un via vai incredibile! senza contare i pettini... capelli e capelli tolti dal pettine e buttati a terra.. la magia è compiuta... da persone normali si son trasformate in principesse...manco fosse passata la fata madrina!! Io , invece, rimango semplicemente di uno squallore incredibile, stanca e tirata sono davvero da paura!!
Troviamo il taxista che ci aspetta, 4 ore di viaggio e siamo a casa. 1,15 ora locale, 5,15 ora italiana... siamo arrivati!

17-01
Incedibile...per quanto si sia dormito poco alle 7 siamo svegli... è ancora buio ma ci accomodiamo fuori in attesa che il padrone di casa si svegli.. non dobbiamo aspettare molto...
Il sole spunta e tutto prende una luce diversa di quanto ci si ricordava... tutto è più luminoso... più bello!
La giornata si svolge nei saluti dei nativi... sembrano sinceramente felici di vedermi... anche tutte le mie bimbe passano, ma so talmente stanca che non vado oltre il saluto :-((
Anche la mia scimmietta, (Ariani, la chiamo così per la velocità con cui mi sale in braccio!), mi riconosce e mi vola in braccio... è sempre la mia pagnottosa Ariani...
Arriva la sera che ci trova stanchi ma contenti... l'esperienza si preannuncia serena!


18-01
Oggi è giornata di pratiche burocratiche per il papi  e la mami... mi tocca andare a Barahona!
Banca e spesa... non mi faccio mancare una puntata ad un internet cafè, li leggo tutte le mail, cosa che mi da sempre tanta gioia, ma non posso rispondere a tutti, mi manca il tempo, la guagua è pronta, la prendiamo subito, questa è decente la prossima non potrebbe esserlo e nemmeno si sa quando parta...
Casa, doccia, cena e nanna... questo fuso mi da ancora noi...ma domani andrà sicuramente meglio!

19-01
Piove... il mio pensiero va a quei poveretti su nella loma... il fatto è che diluvia, sembra pagata!
Il pensiero corre qualche chilometro più in la... accendo la radio, le notizie che giungono non sono delle più entusiasmanti... le bande armate bloccano gli aiuti, la gente protesta perché gli aiuti non arrivano e per contro, fanno le barricate con i cadaveri  per protesta, bloccando a loro volta chi è li per aiutare... è il caos...


Vengono uccisi quattro doganieri dai prigionieri fuggiti dalle carceri crollate... vogliono passare il confine, non c'è prezzo per la libertà e sono disposti a tutto!
Il presidente Lionel Fernandez apre l'aeroporto di Barahona per permettere il ponte  aereo con gli aiuti umanitari che stanno arrivando da tutto il mondo. Io stessa vedo camion di aiuti, fino ad ora son passati, francesi, inglesi, italiani e "croci rosse"del quale non leggo la provenienza... ma c'è un problema, la strada che da Pedernales, collega Haiti e inagibile... il presidente haitiano Renè Preval non ha mai messo in ordine le strade, terribili in quasi tutta l'isola, l'unica è quella di Jemanì ma è al nord e la distanza è troppa, come detto prima, le bande armate non permettono gli aiuti via terra... l'unica speranza è il cielo...
Qualche opinionista dice che non servono contingenti di pace, ma forze armate ONU per riuscire a fermare le suddette bande, finché non vigerà un controllo esterno ,la situazione non potrà che peggiorare... è terribile!

Questa sera le sorprese arrivano, è qualcosa di decisamente più frivolo... essendo il mio compleanno mia madre organizza una festa a sorpresa, invita gli italiani e mangiamo un dolcetto insieme. Le mie bimbe mi portano dei bigliettini con disegni e auguri....
La giornata è finita... per noi è andata alla grande.


22-01-10

Oggi decido di portare le medicine alla clinica, oggi perché tra una festa e l'altra la farmacia è  chiusa... Arrivo su, Dolores e Perta mi aspettano e mi salutano con un abbraccio. Foto di gruppo subito inizia la spiegazione dei medicinale... quando arrivo alla "pompa nonmiricordopiù" iniziano le difficoltà, ma tra un gesto e un disegno ci si capisce! Arriva l'infermiera "Titina", ( è il soprannome ), e con evidente entusiasmo rovista tra le medicine facendo una confusione tale che il più delle medicine le ripassiamo due volte, grazie al cielo erano già  classificate, la scritta lo dimostra e il lavoro va via spedito. La dottora non c'è, vista le feste è andata a casa in capitale...
Dopo un paio di ore torno a casa, subito dopo, arriva la piccola Rosa con una papaya, mi dice che me la manda la Petra, io come mia abitudine, chiedo quanto devo.... mi risponde;"noooo es un regalito, non nesessita dinero!" Ok, rispondo, dile grasias por mi! un bacio, una caramella e la piccina se ne va felice!



24-01-10

Oggi parlo con gli Haitiani che "alloggiano" in una capanna vicino a casa mia, uno di loro è appena tornato da Haiti dove ha scoperto che 16 della sua famiglia, tra cugini e zii, sono morti sotto le macerie... devo dire che sono molto discreti nel loro dolore... non so se è per pudore o per una percezione diversa della vita...
Chiedo se è vero quello che s dice, mi risponde di si, anzi è peggio. Ieri sono morti uccisi 14 soldati dalle bande di Haitiani che vogliono superare i confini... siamo d'accordo tutti che se sconfinassero tutti qua sarebbe il caos.
A Jimanì si sono attrezzati con degli ospedali da campo, i volontari di tutto il mondo vanno con le guague a raccogliere feriti, donne incinte, bambini e danno il primo soccorso, un amico nostro spagnolo è appena tornato, dice che se l'inferno esiste... è là!

Una compagnia di Italiani è andata a Pedrnales a portare dei soldi a Padre Antonio, che a sua volta ha comprato quello di cui c'è bisogno e l'ha imbarcato si una nave, c'è un paese dove è impossibile arrivare via terra e ha bisogno di tutto, tentano via nave... speriamo che non ci si metta il mare, è molto agitato...





26-01-10

Oggi piove di nuovo... il tempo quest'anno è peggio del solito, ma poco importa...
Passano i miei bimbi e decido di iniziare a distribuire i pennarelli che ho portato, non sono tantissimi ma per una ventina possono bastare, non importa se le tonalità sono diverse tutti hanno avuto i colori base...
Tutti contenti chiedono se possono colorare qua a casa mia... ok faccio io, venite!
Sono Ariani, Daniel, Analuz e Nigno... buttano tanta di quella carta che mi arrabbio... ma nulla, se il disegno non piace, buttano tutto!
Arriva il Tomo che mi dice che prepara i pop corn... piaceranno? Azz se piacciono, in un vento fanno fuori una pentola loro quattro!
Li divorano e ridono come matti... che bello!
Dopo la merenda vanno a casa loro, ma la voce si sparge e arrivano tanti di quei bambini che non riesco a gestirli tutti... do loro delle caramelle per farli stare tranquilli... inizio a dare pennarelli a tutti finché... non ne ho più :-(( con dispiacere devo dire che li ho finiti... Per la prossima volta devo portarne di più!



27-01-10

Oggi ascolto la radio e per caso un italiano ci compre il Listin Diario, il quotidiano del posto... tra quello che leggo e quello che sento mi rendo conto che tutto mondo è paese! Per fare notizia non si sa più di che parlare... Da Haiti si vocifera che il terremoto è stato a causa del patto col diavolo fatto anni addietro O_O... Siccome gli haitiani al tempo hanno fatto delle richieste al diavolo, tra queste liberarsi del dominio dei francesi, ora il pagamento di questo favore il diavolo stesso ha voluto le loro anime... quale modo migliore che mandare un terremoto?!? Ma te dimmi cosa vanno a pubblicare... L'USA difronte a queste dichiarazioni rimane incredula  e basita... non solo loro!
Alla radio invece si dice che questo terremoto è stato provocato... O_O 'naltra stronzata! Si, il progetto era far venire il terremoto in Venezuela in modo che Chavez rimanesse sepolto  sotto la sua casa... invece i calcoli son venuti sbagliati e invece che colpire il Venezuela ha colpito Haiti.... come direbbe la cara Faso... mah!
A volte mi chiedo dove vanno a prendere tante cretinate!!
Le polemiche anche qua non si fermano. Qualcuno dice che la ricostruzione deve essere fatta dai francesi che hanno sfruttato tanto questa terra che il minimo che possano fare è ricostruirla. Poi arrabbiati con gli USA perché invece di mandare aiuti si sono limitati, grande bugia, a mandare solo soldati...
Un'altro giorno è passato... oggi sono riusciti a farmi sbottare... vabbè....


29-01-10

Sono appena tornata da una giornata in capitale.... è sempre un gran bordello!! sembra di essere a Napoli nei giorni  migliori, dove i napoletani col clacson danno il meglio di loro stessi....
Non troviamo posto in nessun Hotel, causa Haiti tutti son tutti pieni, ripieghiamo su una bettola fatiscente, il pavimento è sporco, sopratutto sotto il tappeto, il clima perde acqua, la pozzanghera lo dimostra, quasi quasi facciamo le barchette di carta e giochiamo un poco. La puzza è talmente forte che è quasi palpabile! Vedo  le cuccarace fanno un banchetto dentro l'armadio e la porta del bagno non ha la maniglia, i tempi migliori c'era, un buco ora la sostituisce. Le pale del ventilatore sono bloccate dal rosone di gesso che è caduto, la tenda della doccia puzza di... boh puzza e basta! I mobili non si capisce di che colore sono, la polvere ne copre la "bellezza"....  anche il colore dei muri è indefinito, tra la muffa e il vecchio colore che si intravede dalla vernice che si stacca, non si sa più quale sia quello nuovo e quello vecchio, passato e presente si mischiano, c'è della poesia se si vuol trovarla ;-))  L'acqua però è calda e le lenzuola, a parte dei bei buchi, quello che rimane è pulito... almeno non puzza!
Lasciamo la borsa e vado a svolgere le incombenza che mi hanno portato li, mannaggia ai miei e ai loro affari!!
Tutto sommato ci divertiamo a guardare i negozi di souvenir... mi ricordo di aver promesso una calamita ad un amica... la prendo subito prima che mi dimentico!
Facciamo il conde in lungo e largo, a cena troviamo una pizzeria, Segafredo Cafè, la pizza è all'italiana, mangiamo... è davvero buona! Dimentichiamo la stanza e ci godiamo quello che rimane della giornata.
La realtà però ritorna e la stanza pure... grazie al cielo lasciando aperto, almeno la puzza non c'è più e grazie al profumo che ho abbondatamene versato sul letto, la stanza ora ha un odore diverso... Stanca come sono mi metto a letto e mi addormento di colpo... io che soffro d'insonnia è incredibile! Che sia l'ambiante che mi concilia il sonno o sarà  la voglia di non vedere nulla che mi fa stramazzare? Non lo so, sta di fatto che alle 7 sono fresca e riposata,  va tutto bene, sono davvero fortunata, sono qua serena e felice pronta per una nuova giornata, la stanza resta, ma io me ne vado... :-))
Ovunque ci si giri si vedono magliette con scritto " FAIREFAX resurce and resgate USA" omoni americani pronti per partire alla volta di Haiti... grandi!


Dopo gli ultimi acquisti  ci avviamo per prendere il Caribe Tours, (nome ambizioso vero?), è il pullman che ci riporterà a Barahona e di li la guagua per Los patos...
Prendo posto vicino al finestrino pronta a godermi quei 320 km che mi separano da casa!
All'inizio vedo solo tante auto in mezzo ad un groviglio di strade e strombazzamenti, ci va un'ora per fare 2 km, ma presto prendiamo la pista che passerò da Banì, Azua, San Cristobal e poi Barahona.
All'inizio vedo casette ammassate in riva al fiume e tanta ma tanta spazzatura.
Vedo distese di canna da zucchero, bananeti, e piantagioni di papaya.
Vedo bimbi nudi fare il bagno i un canale, l'acqua non è pulitissima ma loro sembra che si divertano un sacco...
Vedo il panorama cambiare, tutto ora è talmente secco che anche i cactus sembra abbiano sete...
Vedo gruppi di case in mezzo al nulla... la mia domanda è: di che vivranno 'ste povere anime?
Vedo un'auto con l'asse rotta, uno dei due ragazzi  la sistema... l'altro con un palo fa leva, un vero e proprio crick umano... mai visto!
Vedo donne spaparanzate nel patio delle loro "case"... la spazzatura regna sovrana!
Vedo donne spaparanzate nel patio delle loro casa, cortili di terra dove non c'è nemmeno un filo d'erba ma l'ordine e la pulizia regna sovrana
Vedo ancore terra bruciata dal sole, sembra secoli che non piove, solo le acacie mettono le prime foglie, chissà se resisteranno la calore! Qua e la macchie arance,sono i fiori di una pianta
grassa del quale non ricordo il nome.
Vedo una lingua azzurra, un fiume stona in mezzo a tanto deserto!
Vedo tre uomini parlare tra loro, alzano gli occhi e mi vedono, mi salutano, rispondo  un ciao ciao con la mano e sorrido... felici si alzano e continuano a salutare e sorridere... bello!
Vedo una vecchina al suo banchetto di frutta... non so quanto abbia venduto la sua espressione è triste...
Vedo carcasse d'auto e ancora spazzatura...
Vedo il tentativo di urbanizzazione a Vinsente Noble miseramente fallito, muri di case senza tetto... chissà qual'era lo scopo?
Vedo piantagioni di pomodori, uomini in ginocchio a pulire le erbacce sotto il sole impetuoso. Non vedo le loro espressioni... ma riesco ad immaginarmele!
Vedo distese di terra arata gli irrigatori sono al lavoro... che immagine affascinate al tramonto...
Vedo un cecheo militare... i soldati hanno le armi spiegate e qualcuno ha il passamontagna, dev'essere l'antidroga... ci fanno passare.
Vedo l'aeroporto di Barahona in attività, aperto per l'occasione del terremoto, un ponte aereo veramente strategico...
Vedo la Porta di Barahona... dopo quasi 4 ore siamo arrivati!
Corriamo per prendere quella che potrebbe essere  l'ultima guagua, la prendiamo, è vuota, bene diciamo, si viaggia comodi! mai profezia è stata sbagliata! Comodi sì ma ogni persona incontrata per strada è un fermata; va para Eriquillo? Si no, no sei... insomma quella che in tre quarti d'ora si fa... diventa lunga un'ora e mezza! Comodi sì ma miseria... non si arrivava più! :-))
Arriviamo a casina bella, mamma e papà stanno aspettando con la cena pronta, patate con il cotechino, (tipico piatto dominicano ;-)) ), e torta di banane... ah la mamma!!




31-01.10

Oggi con mia madre prendiamo le ultime borse con i vestiti per bambini e delle scarpe e andiamo alla volta di una famiglia di Haitiani che vive sotto la clinica.
Arriviamo ma la mamma e la nonna non ci sono, la ragazzina, avrà si e no 10 anni, si occupa di quello che penso siano suoi fratelli, 5 in tutto. Vivono in una capanna di legno e lamiera, il focolare è acceso e delle banane sono pronte per essere cotte. La notte è piovuto e ci sono acquitrini che passano ovunque, il fuoco acceso fa un fumo che da un'aria  surreale.
Una sedia di plastica con tre gambe... quella che manca è sostituita da un secchio. Una bacinella di guandule appena sgusciato è messo su un bancone che ha un colore indefinito. I bimbi  per la maggior parte sono in mutande, uno gira nudo e talmente sporco che si uniforma benissimo all'ambiente.
-La mami no està, llevò la abuela alla clinica, està enferma- Mi dice la bimba. Ok aspetto qua, rispondo. Io e la Ermi facciamo un paio di foto, loro adorano farsele fare e quando gliele mostro ridono come matti, un lecca-lecca ciascuno li fa ancora più felici!

Le due donne arrivano chiedo come sta la nonna, ha la pressione alta e ha un'ernia ombelicale da operare, ma non possono farlo finché la pressione è così alta. Ok, dico, curati e vai il prima possibile. Me la mostra, ha un piccolo "melone" che le sporge dalla pancia, fa davvero impressione, come vorrei avere qualcosa che la possa aiutare, ma solo un'operazione può dare il risultato richiesto... speriamo, le cliniche pubbliche non sono il massimo!
Consegniamo la borsina e la gratitudine è davvero tanta... così tanta che mi sento in imbarazzo, io fondo io non faccio nulla, non sono nemmeno vestiti miei. Lo dico ma a loro poco importa, sono io che li consegno e a me va la loro gratitudine... come vorrei che chi mi ha dato la biancheria potesse vedere... porterò loro le mie emozioni, spero bastino!
Torno a casa e le prime parole che dico al Tomo sono: vedessi dove vivono, è inimmaginabile che in tanti di loro possano vivere lì! Lui è saggio e mi ripete le parole che sempre dico a lui;- ognuno ha il suo percorso da fare, tu magari lo hai già fatto in una vita passata ed è per questo che ti senti così... oggi è il loro, domani sarà il tuo... -Sarà anche vero, ma non riesco a stare meglio...




02-02.10

Oggi voglio raccontarvi la storia di Ana...
Ana è una ragazza haitiana che all'età di 10 anni la sua famiglia non riuscendo ad assicurarle le più ovvie necessità, la da' ad una famiglia di dominicani.
Quando io la conosco ha 16 anni vive per l'appunto da sei anni con Regina e Nim, una coppia dominicana benestante. Lei è parrucchiera e lui ha dei terreni dove coltiva di tutto. Tanto benestante che sono i primi ad avere un inversor nel villaggio, hanno una bella casa piastrellata con bagno,  la moto e una macchina. Per gli standard dominicani sono molto ricchi! I figli sono grandi e vivono nel Bronx a New York.
Ana in cambio di vestiti, cibo e istruzione deve fare i classici lavori di casa, lava stira fa le pulizie. E' sempre ben vestita. Molte volte la vedo fare i compiti assieme alle sue amiche, sorride e ride con loro. Quando la incontro non alza mai la testa, mai un saluto o un sorriso. A me sembra sempre triste ... ma a volte mi viene il dubbio di essere in errore, credo che riesca ad essere  felice. A volte, quando fa le pulizie, la sento cantare a squarcia gola e a volte la sento ridere... chissà che un po' di serenità ogni tanto la prenda!
Tutto continua così per tutta la durata del mio soggiorno la, quasi due anni di tranquilla quotidianità...

Ma un giorno Regina decide di raggiungere i figli a New York e lascia Ana da sola con il marito. Lei continua nelle sue faccende ma Nim sa già com'è... Un giorno lo sento che le dice di fare bene attenzione a cosa fa, nessun ragazzo deve entrare in casa e stia ben attenta a cosa fa, se rimane incinta se ne va da dove è tornata.
Mai avviso è stato tanto tempestivo ma purtroppo non ascoltato. La ragazza, com'è normale, frequenta i ragazzi ma  senza la supervisione di Regina... rimane incinta.
Io nel frattempo parto e ritorno in patria, non so come sia finita....
Oggi la rivedo, vive in una capanna fatiscente, il bagno è in cortile, quando passo trattengo il respiro tanta è la puzza di orina.Vive con un'altra famiglia, non riesco a contarli ma in quella casa sono più di 10. E' vestita di cenci, non frequenta più la scuola, cammina senza scarpe,  in braccio ha il suo bambino ancora più cencioso di lei... Se pensavo che all'epoca fosse triste non avevo ancora visto il suo sguardo ora...


03-02-10


Oggi sembra una giornata come le altre... se non fosse che c'è corrente ovunque tranne che i due file di case, e tra quelle c'è la nostra... ma te pensa!
Guarda caso è proprio la strada dove vivono gli italiani!
Ma questa è storia vecchia, già da quando si viveva qua era prassi guadagnarsi il pane ai "danni" degli italiani, dopotutto per loro siam pieni di soldi...

Che succede nel dettaglio? ora lo spiego.
Siccome gli impianti non sono proprio quelli a cui siamo abituati, i fili sono tutti scoperti e tutto è alla portata di tutti, "l'elettricista" di turno con un bastone dà un paio di colpi e si stacca tutto. Gli italiani ignari di tutto chiamano "l'elettricista" per mettere a posto il filo, 100 pesos ciascuno e lui assicura che il lavoro è ben fatto, cambiato il filo "bruciato" e fatti i dovuti collegamenti. Ok, tutti pagano, e si mettono tranquilli... finché all'elettricista non servono altri soldi... un colpetto e la filastrocca ricomincia!
Gli italiani che così deficienti non sono, alla terza volta si rifiutano di pagare, dopotutto tutti sono provvisti di inversor e planta,(generatore), un po' di benzina e si ricaricano le batterie. Per magia il filo non si stacca più... chissà perché!?!

Ma alla "necessità" aguzza "l'ingenio" pensando che noi ci fossimo dimenticati, la storia ricomincia, giù il filo! ma questa volta è un'altro... O_O !
Solo che 'sta volta hanno fatto i conti senza l'oste! L'oste è il Tomo che  è anche elettricista, impavido come un moschettiere armato di pinza e cacciaviti isolati va alla volta del campo elettrificato,  cerca del filo grosso tra gli "ospiti paganti", non trovandolo, mette insieme in una cordata sola di 5 fili. Stacca, batte, aggancia di qua e aggancia di là, fa il collegamento, lì e anche dall'altra parte!  Il lavoro è fatto, le due vie sono di nuovo illuminate!

Fattostà che mancando così tanto la corrente, anche le batterie dell'inversor non si caricano. Infatti alle 9 di sera, siamo seduti sotto il portico a chiacchierare e ad un tratto si spengono le luci... si è caricato l'inversor e rimaniamo al buio! Poco male, rimangono sempre le candele... ne accendiamo una qua e una là, sembra di essere in un hotel a 5 stelle dove le candele vengono messe per creare l'atmosfera. Per noi niente ciotoline con candele profumate però, solo rudimentali  candele dominicane accese sul collo di un bottiglione... :-)

Ecco un'altra faccia della Repubblica Dominicana!


05-02-10

Oggi mi sveglio e come sempre la prima cosa appena alzata è buttare un'occhio al mare... oggi è calmo... le parole che mi son venute in mente sono: l'immenso blu!
Che meraviglia, celeste il cielo, blu il mare, verde la montagna e fiori ovunque...
Faccio un paio di lavori, rassetto la mia stanza, colazione con frullato di papaia, maracuja e aloe.
Mi metto sul lettino a leggere un poco, ho bisogno di riflettere e mi godo La magia del semplice. Il Tomo inizia a bagnare le piante ed il prato, lo rilassa e si vede, chiacchiera con me che cerco di leggere ma lui non sembra della stessa idea, ogni volta che prendo in mano il libro, ricomincia!

Non bastasse, la mamma mi chiede se vado a prendere il pollo dalla India, dovrebbe essere pronto. Ok, lascio la mia agognata lettura e vado. India è "l' allevatrice" di polli qua a Los Patos, basta chiederle un pollo che te lo prende lo spenna, lo pulisce e voilà è pronto! Pago, 40 pesos alla libra.
Quando arrivo il pollo è talmente fresco che è ancora caldo! Lo riporto a casa, mamma lo ripulisce a suo gusto e lo taglia, domani abbiamo amici, menù del giorno:pollo alla cacciatora preparato da lei e come primo  riso alla equadoregna preparato da me, papaia, banane e ananas, torta di banane e caffè!

Oggi per pranzo mamma prepara il pesce al pomodoro e riso bianco. Io preparo tagliata la frutta e la verdura.
Il Tomo e papà apparecchiano la tavola. E' pronto e si va a tavola.
Bevo il caffè ma  sono talmente spompata che devo sdraiarmi un poco, ( poverina vero?). Mi metto a letto e faccio un pisolo , dormo tanto profondamente  che dopo un'ora sono ricaricata, come nuova!

Nel pomeriggio andiamo  in spiaggia e finalmente riusciamo a fare un bagno come si deve, il mare è davvero calmo,  l'acqua è talmente limpida che anche non toccando si vede il fondo, pure il Tomo entra e non ha voglia di uscire! Ci godiamo questa meraviglia, poi un bagno di sole e si torna a casa. Doccia calda, oggi c'è corrente, io mi metto al pc a scrivervi e lui va sulla panchina sul lungo mare a vedere un po' di movimento, sono le 18 la temperatura è attorno ai 26° ventilato e l'aria è priva di umidità.
Tra un po' lo raggiungo, due chiacchiere e si ritornerà a casa per cena.
Faremo il classico giretto in paese, casa, lettura e nanna!
Questa è la mia giornata tipo...  questa  è l'ennesima  faccia della dominicana!





07-02-10


Oggi sono a spasso con Mara, la moglie di Walter... Passa un'haitiana con una bacinella sulla testa, chiede se vogliamo  delle arance. Mara chiede se sono di quelle dolci, (qua c'è una categoria di arance amare... ma amare davvero), lei per dimostrare che lo sono davvero, prende un coltello che l'ultima volta che ha visto  l'acqua dev'essere nell'immediato dopo guerra, lo divide a metà e le porge a Mara per assaggiarlo. Lei che è schizzinosa quanto me, appoggia appena la lingua e fa un cenno di approvazione, è davvero dolce. Dietro a lei spunta una dominicana... chiede: es dulce? Mara nemmeno riesce a rispondere che la dominicana le ha tolto la metà dell'arancio che aveva in mano, lo succhia ben benino, lo rimette in mano alla mia amica: si, es dulce, dice... si gira e se ne va! Mara rimane come un'ebete, mi guarda e dice; devo aver proprio  l'aria di una cretina... vero? Al che inizio a ridere come una deficiente la sua espressone è talete incredula che non riesco a farne a meno... rido, rido e rido ancora... Da non credere, ancora  ora sto ridendo!!! :-D

Celin, il guardiano di una famiglia di Los Blanco, fa un po' di tutto... anche il commercio! Tutto quello che gli regalano, prontamente venduto, mutande, calzini, magliette... Il governo ha stanziato un tot di denaro per fare in modo che chi vive in case con il tetto di paglia, lo possa cambiare con uno di lamiera. Bellissimo direte voi, già, peccato che usato il buono per lo scopo prefisso... le lamiere sono  state prontamente vendute... Ma fosse solo quello! la stessa famiglia italiana, gli aveva dato i soldi per comprare una dentiera, essendo cronicamente senza soldi e non riuscendo a masticare, l'idea era buona... venduta pure quella!! ma te dimmi!

Romansito, un ragazzo che vive due case più in la della mia...
Sono seduta sotto il mio portico e lo osservo al lavoro... Il lavoro consiste nel togliere le pietre avanzate per costruire la strada. C'è il mucchio di sassi, due metri più in la lascia la carriola, e cinque metri ancora la dimora definitiva dei sassi. Lui prende la pietra, fa quattro passi li butta nella carriola, ritorna, altro sasso, altri passi, la carriola è piena e va a vuotarla. Di nuovo: due metri più in la lascia la carriola, e cinque metri ancora la dimora definitiva dei sassi. Lui prende la pietra, fa quattro passi li butta nella carriola, ritorna, altro sasso, altri passi, la carriola è piena e va a vuotarla...
Presa da compassione mi alzo, sposto la carriola vicino al mucchio da spostare... lui mi guarda e mi dice: es cierto, es más fácil! Tu eres muy inteligente ! Già, rispondo io, decisamente, di una  intelligenza sopra la norma ;-)) Pensate che non è nemmeno la prima volta che lo faccio!! La mia autostima schizza ai vertici ;-))

Sulla guagua per andare ad Enriquillo...
Mi sto godendo il panorama davvero spettacolare, a un certo punto mi giro a osservare i miei compagni di viaggio... mi scappa l'occhio O_O... Un signore, dita nel naso, ràvana ben bene alla ricerca di chissà che tesoro... narice destra, narice sinistra... Lo trova! e deve essere così prezioso che, con la mano libera estrae  dalla tasca una scatolina dove lo vedo riporre il bottino trovato nel naso.... il mio primo pensiero è stato... ma che ne farà ? dadi per la minestra? Boh.... :-D

Non è possibile... ormai sono giorni e giorni che ci danno la corrente per due ore al giorno, oggi poi non c'è stata per niente, è da ieri mattina che non c'è!  Il Papi e la Mami iniziano a dare segni di nervosismo e non solo loro!
Gli inversori di tutti ormai sono scarichi e le plante girano a più non posso... sembra una centrale a gasolio unica!
Come se non bastasse anche l'acqua inizia a scarseggiare... che casino!
Walter e Mara sono in capitale e siamo presi anche per la sua casa, so che hanno il congelatore pieno di cibo, ma c'è qualcosa in casa che non va, la planta non riesce a caricare nulla e la corrente in casa non arriva... Il tomo elettricista si da da fare per capire che è successo... ma alla fine sistema!

Ci stiamo godendo la beata solitudine, i miei sono andati a spasso e non sento le sbuffate, che arriva Mara trafelata dicendo che la roba nel frigo bolle!! O_O
-Ma come bolle? Se siamo stati un'ora fa e tutto funzionava?
-Non so, ho messo la mano ed è tutto caldo!!
-Impossibile Mara, hai controllato il congelatore?
-No, ho paura che sia tutto marcio!
-Andiamo a vedere dai!
Siamo a casa sua e spieghiamo che è successo e delle difficoltà...
-Mara, guarda nel congelatore, controlla va'..
-E se poi e tutto da buttare?
-Butti tutto,  ma se non apri non è che la roba si ricongela per magia! Apri!
-Ok...
Va e controlla
-Oh... ma è tutto congelato!!!
-O_O, Mara,  io prima o poi ti ammazzo !

Insomma, lei è arrivata a casa, ha visto che non c'era corrente e ha pensato che fossero tre giorni che mancava... che testa, è davvero troppo tempo che vive li...
Morale, ormai son giorni che facciamo come le trottole da un'italiano e un'altro...

Pensare che sono anni che facciamo richiesta di un contatore per pagare la corrente e nessuno viene, e poi si lamentano che nessuno paga... è proprio la repubblica delle banane!

Il Tomo ormai innervosito dice che mai più tornerà.. in un mese abbiamo avuto al massimo 10 giorni di tranquillità... Beh, sono più o meno sono i giorni i cui scrivevo... davvero troppo pochi per una vacanza rilassante!! Io pure sono al limite... ma ancora non so che c'è ancora tanto altro...



15/16-02-10

Oggi è arrivato il tempo di partire... e le sorprese non finiscono mai!
Questa mattina ci dicono che ci sarà una uelga e la strada sarà bloccata!!!
Ma come? una protesta perché non forniscono abbastanza corrente?!? Ma se non la pagano nemmeno?? Sta di fatto che sono bloccata e di li non si passa O_O! Ossignur... e adesso che facciamo? Il Tomo si rivolge al vecchio arcalde, chiede se è vero...
-Es cierto, risponde lui, la vuoelga se anunció ayer, la carretera está bloqueada para todo el día. Necesita algo?
-Sí, tengo un vuelo para mañana, si no puedo ir ..Qué puedo hacer?
-No te preocupes, estoy contigo en el coche y te daré un pase...
Sarà che possiamo stare tranquilli, ma invece siamo preoccupati da morire... se non ci fanno passare entro l'una del pomeriggio perdiamo  il volo!!

Arriva mezzogiorno e nessun veicolo si vede passare... brutto segno davvero, vuol dire che il blocco è ancora attivo, non si passa!
Sono le dodici e mezzo Satù sale con noi in macchina e partiamo, ho il cuore a mille, sono preoccupata anche per i miei amici, l'auto è il loro...
Sono passate alla storia le pietrate alle auto che cercano di passare, c'è sempre tanto vetro di bottiglie vuote per strada, se dovesse succedere qualcosa non saprei perdonarmelo!
Avanziamo superando i mezzi in attesa... file di guague moto e camion fermi... mi dico a mo' di rito: fateci passare fateci passare fateci passare... per magia, quando arriviamo noi, senza chiedere nulla iniziano a togliere le pietre e i rami incendiati, c'è fumo e ancora qualcuno urla ma la strada magicamente si libera davanti a noi O_O !!
Incredibile, il primo blocco  è passato, vediamo gli altri ora!
Io presa dalla fiducia mi ripeto: fateci passare fateci passare fateci passare..
Arriviamo all'altro blocco...
-Aquí no se puede ir!
Porca miseria, impreco... Satù vede un'altra strada e ci dice:
-Pasa la!
Ok, Alvio gira e prende un'altra strada... vediamo se all'altro blocco si riesce a passare!
Col cuore in gola aspettiamo di trovate il prossimo blocco... io continuo come un karma;
fateci passare fateci passare fateci passare... Per magia il blocco non c'è più! Satù da un'occhio alla montagna sovrastante per vedere se c'è qualcuno a tirar pietre... fiuuu, nessuno in vista!!
Andiamo spediti e arriviamo giusto in tempo per prendere il mezzo che ci porterà in capitale! Che fortuna!!
Saliamo su Caribe Tours.. si parte!

All'arrivo in capitale Bonbon è già li che ci aspetta.. benissimo in perfetto orario, nemmeno sembra dominicano!
Via per l'aeroporto!!

Arriviamo in tempo anche per check-in e tutto il disbrigo burocratico.. abbiamo tempo anche per un boccone al ristorante messicano, burritos e tacos per due...

Saliamo sull'aereo, pieno come sempre! Le puerpere dominicane 'sta volta sono meno e i pochi bimbi che ci sono... sono senz'altro più tranquilli!
Passo la notte insonne, nulla da fare, seduta non riesco a dormire Per fortuna abbiamo i sedili con integrato un piccolo televisore e c'è la possibilità di vedere i film che preferisco.. che bello, mi guardo due film quasi 4 ore vanno via, mi alzo a fare due passi... insomma, le 9 ore passano e vanno!
Madrid è in vista, vedo la terra sotto di noi e le turbolenze non ci fanno stare tranquilli, ci sono dei vuoti d'aria e così a bassa quota non è il massimo. La signora dietro di noi all'ennesimo vuoto fa un'urlo! Finalmente tocchiamo terra, l'applauso è d'obbligo! qualcuno dice: grasias Padre... muchas gracias! Già, grazie Dio, siamo arrivarti anche questa volta!

Non riesco a stare sveglia, allora mi sdraio sulle poltroncine dell'aeroporto, ho freddo ma riesco a farmi un'ora di sonno ristoratore...
Finalmente siamo on boarndign, Il Tomo mi sveglia, saliamo.
L'aereo si sta immettendo sulla pista per il decollo che sentiamo il capitano;
-C'è per caso un medico a bordo? c'è un passeggero che si sente male.
Caso strano non sono io ;-)!
Il capitano poi ci avvisa che dobbiamo rientrare e ci ringrazia della collaborazione.
Bene, dico, menomale che non stavamo volando! Ci va un ora prima di ripartire, ma ripartiamo!

Tocchiamo terra italiana, finalmente, ci avviamo al ritiro  bagagli, speriamo di trovarli tutti, sarebbe la seconda volta, visto che mi li hanno sempre mandati altrove!
No, meraviglia delle meraviglie, sono quasi i primi... wow dico io, va alla grande!
Seeeh direbbe Pio, alla dogana ci fermano! per forza, io ero davanti sola con una valigia e un trolley, il Tomo con due valigioni dietro a me di 4 passi. Fossimo stati assieme, avrebbero pensato, 3 valige per la signora e il trolley per lui, ma i questo caso; che ci fa un'uomo con due valige enormi? Va che lo fermiamo, avran pensato! Infatti si stupisco quando io lo raggiungo....
-Nulla da dichiarare?
-Si, zucchero di canna...
Prontamente annusato
-Batik...
Annusati pure quelli!
-In questo pacchetto che c'è?
-Calamite.
-Me le mostri.
-Pronti.
-Si si, ok
-Altro? Conchiglie, coralli, rum?
-Ho del caffè, una bottiglia di rum, e due conchiglie...
-Ma lo sa che è vietato portarle?
-No, non le avrei prese... le ho trovate sulla spiaggia, non pensavo di fare un danno, moltissime sono buttate in mucchi enormi... non lo sapevo, giuro!
-Me le faccia vedere.
-Ok, ora le cerco...
Rovisto nelle valige, morire se mi ricordo dove sono, alla fine le trovo e me le porta via.
-Le faccio vedere al mio superiore, potrebbe esserci una multa di 129 euro per ogni conchiglia!
-O_O... ma io non lo sapevo!
-Mi dispiace, aspettate qua.
-Aspettiamo...
Prende il mio passaporto e le conchiglie e se ne va!
Giuro che non lo sapevo, anche perché davvero ci sono mucchi e mucchi di conchiglie che stano seccando sotto le colline di Cabo Rojo... mah!
Ritorna con il superiore con le mie conchiglie in mano;
- Tranquilli, non sono quelle protette, non avete rovinato nulla, tanto più che sono molto vecchie e capisco il fascino di trovare conchiglie così in spiaggia, da noi è impossibile, grazie della pazienza e buon ritorno a casa!
-Grazie e scusate tanto, non lo faccio più, giuro! :-))
Davvero, croce sul cuore che possa morire!
Finalmente prendiamo le valige e troviamo Daigor che ci aspetta, carichiamo il tutto e si parte!
-Hai il passaporto, il tipo te lo ha dato?
Chiede il Tomo...
-Non so, non lo trovo!!
-Vai giù e fattelo dare!
Riscendo, entro nell'area riservata dove è vitato l'ingresso, (pazienza ora manca solo che mi arrestano e ho fatto bingo), e mi scuso del disturbo.
-Non è che avete il mio passaporto?
-Signora, io glielo dato assieme alle conchiglie.
-Ma è sicuro?
-Si perché onestamente non saprei cosa farne!
Carini, mi si avvicinano e mi dicono di cercare con calma, e io con calma cerco... Ops...
-Eccolo, scusate ma mi si era perso  nel disastro della borsa :-(
-Non importa, l'importante è che c'è!
-Ma è stanca la  signora?
Fa un'altro addetto ai controlli
- No, solo paura!:-))
 Risponde quello che ha controllato noi..
-Già, non sono abituata a tutto questo e poi sono stanca da morire!!
La mia espressione la dice tutta perché scoppiano a ridere tutti!!

Risalgo in macchina e via, casa mi aspetta...
da qui in poi sarà un'altra storia.....

                                                                                  FINE

martedì 2 febbraio 2010

Sabbia...

 ....da sempre così, pietre rimaste ferme sotto la sabbia aspettano vento e marea alcune volte per essere scoperte e altre volte per essere travolte...
per finire per sempre sotto una coltre di sabbia... fino alla prossima onda!
-Sara