martedì 22 febbraio 2011

Forse che si... forse che no...

L'altro giorno leggevo su un blog dove si parlava di quello che succede  nel mondo arabo. Ho dato la mia opinione e la risposta ricevuta mi ha dato lo spunto per questo pensiero.

La risposta mi parlava di civiltà. Nello specifico della nostra civiltà quella che impone regole, quella che ha portato malessere... e forse proprio  quella da evitare.

Io nelle mie esperienze di vita ho visto e toccato con mano questi popoli, specialmente in Repubblica Dominicana... Non ci son stata come turista eco solidale, ma i due anni full immersion nella loro cultura e mi ha dato modo di vedere  e capire dove la nostra civiltà ha fatto  danni.


Forse è vero che il ragazzo dominicano, che vede la tv del consumismo dove la trasmissione più seria è una telenovella e non sa dove è messo nel mondo, alla fine diventa  succube di un desiderio che non porta a nulla... ma quello che ho visto e vissuto mi dice che c'è dell'altro! 


In RD ovvero, al sud dell'RD, lavorando in due si possono permettere a mala pena di vestirsi e mangiare riso con pollo. Ricordandoci che:  non pagano la corrente, non pagano l'acqua e nemmeno la spazzatura, l'ICI nemmeno sanno che esista e le tasse a loro sono sconosciute... ma sono infelici!  Come potrebbe essere diversamente, non riescono ad avere nulla!
Ok, posso anche ammettere che tutto ciò che non  conosci  non lo desideri, ma non è applicabile a tutti.


In quei due anni ho avuto modo di conoscere tutte le sfaccettature di quell'isola... più volte sono andata con il medico in montagna, nella Loma, dove non è arrivata la tv, i cellulari non sanno cosa sono e non hanno nulla da "desiderare"... ma io non ho mai visto una persona felice...

Tutti i giorni a combattere per la mancanza di acqua quando non c'è e lottare quando ne cade troppa.
Prendersi cura dei figli, tanti figli, troppi figli!!


Ma in fondo... che pretendiamo, nemmeno sanno perché nascono... Loro fanno sesso e nove mesi dopo una partorisce... In quelle capanne di foglie di banane ci sono state nidiate di figli che una volta cresciuti, hanno fatto sesso tra di loro con gli inevitabili problemi; malattie, ritardi nella crescita e mentali, (Dio quanti ne ho visti!). Non c'è cibo per tutti e i bambini muoiono per una semplice dissenteria! Così l'impotenza e l'incapacità crea frustrazione... e se ci pensiamo da  loro la nostra civiltà non è mai arrivata!

Ed ecco qua la mia riflessione: ma davvero qua da noi si sta così male? Io parlo del mio paese, città e anche regione... ma è davvero così difficile "sopravvivere" qua da noi?

Ovunque io vada vedo gente ben vestita, i ristoranti son sempre pieni. Per tagliere i capelli bisogna prendere l'appuntamento così come  dall'estetista... Le piscine e le palestre fanno entrare la gente  a scaglioni. Si fa yoga, pilates e thai chi. I bambini vanno a scuola, palestra, scuola di danza, karate, scuola di flauto, tamburo e chitarra e tutti gli strumenti che stanno in paradiso...
Per carità... lo so, non è così per tutti, che  i poveri ci sono anche qua... ma se ci fermiamo a pensare un attimo... davvero possiamo dire che la nostra civiltà fa così schifo, che loro non la "meritano"? Davvero è giusto che loro rimangano così perché "tanto non hanno nulla da guadagnare"?

Io penso che tutti i popoli abbiano bisogno delle loro rivoluzioni per crescere.. che loro ci perdano o meno non sta a noi dirlo... devono farlo!
Forse anche questa è evoluzione... o no?


Forse che si... forse che no...

23 commenti:

  1. Quel tipo di rivoluzione non è nelle mani di tutti, solo di pochissimi. Insomma nelle mani di chi muove il mondo intero, quello dei ricchi e dei poveri. Indipendentemente dalle latitudini o dai colori della pelle.
    Noi possiamo solo dare mille aiuti, anche andando sul posto. Ma ho una convinzione, quella che qualora volessimo andare oltre, saremmo rimandati a casa. E questo solo se decidono di essere buoni con noi. Altrimenti non ci fanno più tornare indietro.

    Comunque cara Sara, sei davvero una GRANDE!
    Un abbraccio!!

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  2. La rivoluzione deve nascere dall'interno, come sta succedendo in tanti Stati in questo periodo.

    Per il resto a volte ci si lamenta quando qui da noi si ha tutto, non si sa cosa sia la fame, quella vera, e la miseria.

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  3. Cara Sara Spesso le civiltà avanzate credono di fare tutto bene, ma tante volte dimentica cosa sono le case semplici che ci insegnano a vivere e aiutare che ne ha bisogno.
    Il troppo benessere non fa sempre bene, diamo uno sguardo hai nostri giovai di oggi, forse hanno avuto troppo e il risultato tante volte è catastrofico...
    Buona giornata cara amica.
    Tomaso

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  4. Cara Sara, è bella questa riflessione che ci proponi. Io credo che ci siano due tipi di benessere. Quello materiale e quello spirituale. È pur vero, come ci insegna Maslow (vedi piramide di Maslow) che se i bisogni primari non sono soddisfatti, è difficile che le persone si dedichino a quelli più spirituali. Dunque un minimo di "benessere materiale" deve esserci.
    Inoltre credo che sia innato nell'uomo il desiderio di migliorare la propria condizione e la mancanza di cibo e di protezione/sicurezza rischia di sicuro di bloccare l'evoluzione e la crescita personale.
    Concordo pertanto con il tuo invito ad apprezzare ciò che abbiamo senza sopravvalutarlo. Infatti anche qui da noi ci sono persone benestanti ma infelici...
    Impariamo dunque gli uni dagli altri...
    Buona giornata
    Cinzia

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  5. Io penso che ogni popolo, ogni cultura abbia il proprio tempo, c'è un tempo per vivere in pace e un tempo in cui è giusto ribellarsi e fare la guerra, penso che è giusto che ci siano delle regole e delle persone incaricate a farle rispettare ma non tollero i dittatori e i comandanti disposti a tutto pur di mantenere il proprio posto previlegiato, in questo caso, alla luce dei fatti di questi giorni sono dalla parte di chi si ribella perchè la voce del popolo è piu' importante e sicuramente più vera della sola voce di qualsiasi dittatore e perchè ritengo sia giusto che ognuno di noi possa avere la possibilità di vivere in modo libero e dignitoso, privo di paure e di terrore.

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  6. "qualora volessimo andare oltre, saremmo rimandati a casa."
    Quanta verità!
    In RD c'è ancora la schiavitù, non lo ammetteranno mai, tant'è che c'è stato un pasticcio diplomatico con la Francia per aver ammesso una cosa così! Ma è vero! Li ho visti io picchiare gli schiavi se non facevano quello che volevano i proprietari, pure i bambini...
    Lo so, avrei dovuto fare qualcosa.. ma cosa? Si è a casa loro, se non garba la loro cultura.. aria! Altrimenti ti ritrovi in spiaggia con la gola tagliata!
    E' li che mi chiedo chi è che deve fare le battaglie... noi per loro? No, sarebbe l'errore che nessuno ha chiesto!

    Grazie Cosimo, come sempre sei troppo gentile!! :-))
    Ti abbraccio!

    PS.Ovviamente, e come sempre, questa è l'idea che mi son fatta in qui anni.. può essere che sbaglio!

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  7. Ciao Paòlo!
    Mio Dio come sono prolissa!
    Quello che hai scritto è il sunto di tutto!
    Grazie!!

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  8. Si Tomaso, le civiltà avanzate hanno la presunzione di avere la verità in mano, di sapere esattamente quello che è giusto e sbagliato!
    Ognuno ha la sua verità e sta a loro scoprirla... facendo errori certo, ma saranno i loro errori!
    Grazie Tomaso!!
    Buona giornata a te!
    Ti abbraccio!!

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  9. Infatti, cara Cinzia, qualcuno ha detto: Affama una persona e fai di lui un assassino!

    Purtroppo per molti del popolo civilizzato dove non manca nulla, manca la volontà della ricerca spirituale, perché, come dici tu, son si ricchi ma son poveri!!

    Mi son piaciute tanto le tue riflessioni... grazie e a presto!
    Felice giornata a te!

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  10. Infatti è questo il succo...
    Quando la gente non ne può più di essere sfruttato, anzi, spremuto fino all'ultima goccia di sangue, si ribella!
    Ma la ribellione deve venire da loro, non da noi e non è nostro compito biasimarli per il fatto di volere di più...

    Cosa sarebbe successo se l'America, l'Inghilterra, l'Italia o chi per loro fosse andata a liberarli da questa oppressione?
    Per me nulla di nuovo..
    Belle parole Ila... portano ad un altra riflessione!

    Grazie e un abbraccio!!

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  11. Leggo sempre volentieri cosa scrivi Sara... e come spesso capita mi sento piccola piccola dinnanzi alle tue affermazioni e riflessioni, quasi ignorante...
    Non so cosa scrivere perchè non so come scriverlo, so che anche se "noi" aiutiamo quei popoli, non riusciremo a farli uscire dalla miseria se non sono loro per primi a lottare e rivoltarsi contro qualcosa che non va bene.
    s.c.

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  12. Sei sempre la solita Silvia... perché ti devi definire così.. mi sembra che da quello che hai scritto tu abbia capito benissimo!!
    Per uscire dalla melma bisogna sempre desiderarlo, farlo per gli altri è inutile e decostruttivo !!
    Un baciotto stella!!
    Ciao!

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  13. Ciao Sara
    non è che qui da noi si sta tanto male ... se si pensa a chi sta peggio di noi.
    E' che sarebbe, credo, auspicabile non aspettare decenni per tentare di cacciare i dittatori e riappropiarsi della propria vita.
    Non è possibile accettare senza urlare che sulla terra pochi padroni costringano in schiavitù il resto del mondo.
    Se i politici in Italia avessero speso tutti i soldi che invece hanno rubato saremmo tutti, più o meno,dei nababbi.
    E' come possedere una villa con piscina ed essere obbligati ad andare a dormire ogni sera sotto ai ponti.
    Ciao Sara.

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  14. Noi apparteniamo ad una società ricca,e,quindi,sostanzialmente
    annoiata e infelice.

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  15. Stiamo dicendo la stessa cosa Gianni... ognuno deve combattere per quello che vuole ottenere!
    Se anche qua da noi stessimo davvero così male, la rivoluzione l'avremmo già fatta da mo'... o no?

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  16. E non trovi che la cosa sia triste Costantino?
    Perché fare tanto per avere e non saperselo godere?
    Mah....

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  17. Quanta crudezza nel tuo racconto di vita. Certo che fa riflettere! Sai come si dice "accontentiamoci di quello che abbiamo" che nella maggior parte dei casi è tanto, è anche troppo. Per te che hai vissuto da vicino questa realtà, non deve essere stato semplice, lasciano un bel segno nella tua anima, che ti accompagnerà per tutta la vita.

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  18. Ciao Tiziana!
    Ti dirò che no, è vero, non è stato semplice... (magari posto qualche cosa sulle giornate Dominicane), ma sicuramente per me ora è più facile affrontare questa crisi.
    Mi son resa conto che nonostante tutto, io sono davvero fortunata!!
    :-))
    Un abbraccio!!

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  19. Ogni popolo evolve in un arco di tempo differente, a loro manca la società dell'aiuto materiale a noi quella dell'aiuto mentale.
    C'è una dfferenza comportamentale, forse loro non fanno finta di esser felici.

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  20. Ciao Mark!
    Tu trovi che qua da noi si finga di essere felici?
    Per me no.. troppa fatica!
    Io vedo gente felice o infelice ... non si sorride solo con la bocca...

    Questa volta spero di aver capito il senso del tuo discorso..
    Lo so, sono un autentico disastro!;-)))

    Un abbraccio e a prestissimo!!

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  21. Assolutamente si. Qui si finge di esser felici, in molti lo fanno per esser accettati altri perchè indossare maschere è più facile di essere semplicemente se stessi...e non mi dire che non ti accorgi di questa infelicità latente....;-)

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  22. Ti dirò che più che latente è manifesta!!

    ... ma perché la gente è sempre così noiosamente triste scontenta e lamentosa?? non smetterò mai di chiedermelo!!

    Ma io dico, hai la salute?
    E allora ridi!!
    :-)))

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  23. Adesso devo andare a lavorare;ma passerò per leggere bene questi post.Salutoni a presto

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