giovedì 2 agosto 2012

Essere o credere di essere? Qua ci andrebbe un coach!

Una cosa certa è che fin da piccoli iniziamo ad apprendere grazie agli insegnamenti che riceviamo...
Le prime parole, i primi passi, i primi disegni dove l'insegnate è il genitore. 
Poi inizia l'asilo con le prime lettere scritte e i primi lavoretti sotto la guida di un'istitutrice. A casa continua l'insegnamento sull'educazione da parte dei genitori,(mica sempre però). 

Si cresce e si va a scuola dove troviamo l'insegnate di matematica, italiano, storia e geografia ecc. Nell'extra scolastico iniziano scuola di nuoto, pallavolo, rugby, hockey e baseball. Sempre affiancati ad  insegnanti preparati ed efficienti. 

Si passa alle superiori e le attività a volte cambiano e si affinano. Si passa a lezioni di informatica, arte, contabilità, enogastronomia e cultura generale. Gli insegnanti continuano a diffondere sapienza e noi apprendiamo sempre di più!

E così ci ritroviamo ad essere adulti preparati ad affrontare il mondo con tutto quello che abbiamo appreso. Siamo diventati avvocati che sanno dipingere, medici che fanno il 740 per conto proprio, operai che che parlano più lingue, mamme che fanno pilates, yudo e cucinano piatti degni di uno chef...

Ma dopo tutto questo apprendere, comprendere a acquisire  ci manca una cosa fondamentale... abbiamo disimparato a vivere!

Nei nostri anni ad imparare questo e quello, vivere è quello che sappiamo fare peggio! E' normale, ci hanno detto che siamo qualcuno se sappiamo parlare più lingue, se sappiamo dipingere, se sappiamo parlare un certo linguaggio, (qua le scuole di pensiero si spaccano tra il forbito e il linguaggio SMS). Qualcun'altro ci ha fatto intendere che siamo ciò che vestiamo, ciò che guidiamo e ciò che possediamo... nessuno ci ha detto però come vivere tutto ciò!

Abbiamo perso il piacere della vita intesa come tale, se non abbiamo un cellulare che squilla ogni secondo ci sentiamo soli, se non abbiamo il vestito in voga ci sentiamo inadeguati e se guidiamo un'utilitaria sottomarca ci sentiamo una nullità. Nel corso della vita non c'è stato nessuno che ci ha insegnato che noi siamo noi a prescindere da tutto quanto scritto sopra. Abbiamo conoscenza ma ci sentiamo stupidi, abbiamo i cellulari di ultima generazione ma ci sentiamo perennemente soli. Abbiamo duemila amici in FB ma se avvertiamo un malessere non c'è nessuno che ci ascolti!

Insomma, diventiamo adulti culturalmente preparati, sportivi capaci, persone ricche e prestanti.. ma non ci sentiamo bene. Infatti  ecco lì che i malesseri aumentano, così come aumenta l'ansia, la rabbia e la frustrazione. Siamo sempre più arrabbiati con noi stessi e il mondo... l'insofferenza diventa una costante!

Nessuno ci ha insegnato a stare soli e godere di tanta solitudine e nemmeno ad accontentarci di quel poco che basta per vivere. Non ci hanno insegnato che non serve un oggetto per riempire un vuoto, ma che siamo noi a farlo con noi stessi, con la presenza costante, la consapevolezza e con l'accettazione che noi non siamo nessuno e la capacità di godere di questo.

Sarebbe meglio che invece di avere tanti Personal Trainer per attività sportive e didattiche passare ad un Live Coach, cioè un allenatore di vita che ci dica che noi non siamo ciò che abbiamo ma siamo ciò che siamo: noi siamo solo e semplicemente  l'adesso!



ps. Tra tanti coach io proporrei anche dei Live Coach fin dall'asilo, ne guadagneremmo sicuramente in stile di vita!

10 commenti:

  1. Bellissimo post, da imparare a memoria e da ripetere ogni ora. Mi ricorda molto "Avere o essere?" di Fromm.
    Baci :)

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    1. Wow, davvero troppo buona.. ma grazie!!!
      "Avere o essere?" di Fromm? Non lo conosco... devo leggerlo!!
      Baci a te!
      :-)

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  2. Io lascerei via anche i coach e cercherei di re-introdurre il buon senso... qualità rarà... siamo troppo confusi, c'è troppa scelta...
    Buono il suggerimento di Fromm.

    Saluti cari
    Cinzia

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    1. Ciao Cinzia! Be', per rintrodurre il buonsenso bisognerebbe averlo.. ritrovarlo quando non lo si ha mai avuto la vedo dura... Ecco perchè ci andrebbe un impegnante/maestro che ci tolga la confusione.. Io di scelte ne vedo solo due, essere felici o essere infelici, a noi la scelta!

      Un salutone a te!!

      Ps, quello di metterlo nelle scuole, in fondo non è una battuta!! ;-)

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  3. L'arte sottile del saper vivere....
    ....non l'ho mai imparata perchè non amo chi dispensa sapere.
    Per questo faccio fatica a vivere con serenità ed io voglio solo essere e mai apparire!!
    Un abbraccio!!

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    1. Ciao Keiko!
      Per me non esistono maestri, esiste solo chi vuole imparare.... e se ci si pone in ascolto si apprende! Non è necessario avere un capo spirituale, io pure diffido chi chi dispensa sapere, ma a volte basta buttare una domanda che la risposta arriva!

      Un abbraccio a te!!

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  4. Nella vita c’è sempre da imparare.
    Molte volte anche nelle piccole cose si può trovare un mare di felicità.
    Ti auguro una serena notte.

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    1. Io trovo che E' nelle piccole cose che si trova la felicità!!
      Un abbraccio!!
      :-)

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  5. Per indagare sul "saper vivere" bisognerebbe avere una regola comunemente accettabile e condivisibile di "saper vivere"... Chi può dire d'essere vivo e chi può dire di non vivere abbastanza? Gli avvocati che sanno dipingere, i medici che fanno il 740 per conto proprio, gli operai che che parlano più lingue, le mamme che fanno pilates, judo e cucinano piatti degni di uno chef... Chi può dire mai che abbiano in qualche modo disimparato a vivere?
    Io non credo che si "impari". Credo che semplicemente che si "scelga". A presto

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    1. Ciao Pierpaolo!
      Come sempre son punti di vista ed io ho solo esposto il mio...
      Un abbraccio!
      :-)

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