sabato 13 ottobre 2012

Sull'onda di un ricordo... quando il mare sembra non volerti perdonare

Era l'estate del 1987, era la prima vacanza da sposata e avevo vent'anni. Si decide di andare qualche giorno a Fano, visto che in viaggio di nozze abbiamo saltato quella costa ne approfittiamo per passare un paio di giorni con la famiglia del Tomo.

Piantiamo la tenda in un bel campeggio e la vacanza inizia!
La mattina dopo andiamo in spiaggia e vedo che il mare è grosso. Con mio grande  sgomento vedo anche che è pieno di gente che fa il bagno. E' qualche anno che ho il brevetto di bagnino e riconosco un mare pericoloso e quella mattina è davvero brutto!
Ma nulla di quelle onde faceva presagire qualcosa...

Son seduta sul mio asciugamano determinata a non bagnarmi nemmeno un piede e chiacchiero con i miei cognati. L'argomento è proprio su quegli imbecilli che si avventurano con materassini e salvagenti come se fosse un mare normale. Per di più è una spiaggia libera e per cui sprovvista di assistenza.
Cerco di godermi il sole e il vento quando sento in lontananza qualcuno che grida aiuto! Guardo verso il mare ma non vedo nulla, le onde non permettono la visione di chi c'è! Un onda si abbassa ed ecco che vedo una copia di anziani che si sbracciano.  Il loro materassino si è sgonfiato e loro, senza rendersene conto, si sono allontanati troppo e non toccano.

Mi tocca... entro mi tuffo e inizio a nuotare...


Son giovane ed allenata in un attimo li raggiungo. Metto il tappo al materassino, (c'è rimasta un po' d'aria e basterà a tenerli a galla),  lo ficco sotto alle ascelle a tutti e due raccomandando di tenersi stretti, quando son sicura che mi abbiano capito li aggancio con una mano e nuoto con l'atra, qualche sforbiciata e sono a riva.
-Grazie grazie Signorì!-
-Prego, ma la prossima volta con un mare così non entrate!!-
-Certo certo, grazie ancora!-

Mi auguro che chi ha assistito alla scena si decida ad uscire! Io non sono in servizio e non ho nessuna autorità, ma potessi un paio di fischiettate li farei uscire tutti!

Il bagno mio malgrado l'ho fatto, l'arietta è fresca, Tomo mi da l'asciugamano per coprirmi... non faccio in tempo ad asciugare l'ultima goccia che sento una voce lontana urlare qualcosa...
Ripeto la scena di prima.. ma non vedo nulla... poi qualcuno vicino a me mi indica un uomo su un pattino pericolosamente vicino agli scogli che non riesce a rientrare...e  mo che faccio??
Lo osservo per vedere se riesce a togliersi d'impiccio, ma noto che nemmeno si sforza... urla come un matto ma il frastuono del mare copre le sue urla! Vedo che si agita come un forsennato... no, c'è sicuramente qualcosa d'altro! Tomo cerca di dissuadermi ma mi sento in dovere di intervenire...
Mi ributto in acqua e inizio a nuotare. Ci impiego un attimo di più, più si va a largo più la corrente è forte, infatti sento la corrente che mi lega le gambe ma anche così raggiungo il malcapitato.
-Che succede... che problema c'è?-
-Le mie figlie... non le vedo più... eravamo a fare il bagno quando un onda mi ha fatto cadere dal pattino e il tempo di risalire le mie bambine non c'erano più!!-
-Ma son cadute qua?-
-Non lo so... ma non penso... ero al di la degli scogli... poi la corrente mi ha portato a largo.. le mie bambine.. dove sono le mia bambine!!-
-Ok, lei cerchi di ritornare a riva col pattino, è troppo vicino agli scogli ed è pericoloso, se cade qua si può far male... io ritorno a riva e vedo di chiedere se qualcuno sa qualcosa! -
-Ma ho perso un remo... con uno solo non riesco!-
-Ok... Lei cerchi solo di non cadere io torno e vedo di mandarle qualcuno a recuperarla!-

Riprendo la via della riva, mi auguro che le bambine siano tornate per conto proprio. E' così infatti quando mi avvicino alla riva mi viene incontro una donna che dice di essere la moglie. Le chiedo delle bimbe e mi dice che son state tratte in salvo da due ragazzi quando l'onda le ha fatte cadere.
-Ok, lei cerchi qualcuno che abbia una barca a motore per recuperare suo marito, si sta allontanando e va a largo.. con un remo solo non riesce a tornare-
Vorrei lasciare l'incombenza di avvisare che le figlie stanno bene a chi lo recupererà... ma non so quanto tempo ci vorrà, così decido di andare da lui per diglielo. Rifaccio lo stesso percorso e appena mi vede capisce dalla mia espressione che è tutto a posto!
-Grazie grazie grazie... le mi bimbe stanno bene... grazie a Dio!!-
-Lei ora cerchi di non allontanarsi troppo che vengono a prenderla.. ok?-
-Certo.. grazie ancora!!-
Vorrei fare la stessa predica ma mi manca il respiro, non vedo l'ora di toccare terra...
Arrivo a riva e  da li assito al recupero del pattino e  subito dopo all'abbraccio delle figlie e della moglie. Da lontano lui si gira e mi saluta con la mano...

Sono seduta sul bagnasciuga e tremo come una foglia... ho freddo e le gambe non smettono di tremolare.. i muscoli hanno spasmi continui...

Osservo la gente che ignara di quello che succede continua a divertirsi...
 Ho ancora il fiatone che sento di nuovo qualcuno gridare aiuto!!
-Ossignre... non so se ci riesco... -
-Sara, non andare... - mi dice qualcuno.
Ma io testarda come un mulo mi rituffo!

Continua...

14 commenti:

  1. Ti ho già detto... e ora lo ripeto: sei forte Sara.
    Ma tanto tanto forte, di mente e di fisico (credo).
    Un bel racconto. Penso all'estate e a quante persone incoscienti ci sono. Complimenti cara, aspetto la continuazione. Buona serata.

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  2. Sarò forte ma... aspetta a leggere la continuazione e poi mi dirai se sei sempre della stessa idea!
    Un abbraciotto!!
    ;-)

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  3. Avvincente, non si può non aspettare il seguito.

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    1. Ciao Costantino... averi voluto metterlo tutto ma era davvero trooopo lungo!
      Grazie e a presto allora!
      ;.)

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  4. Brava Sara!
    E' successo a tutti, credo, di essere stati salvati da una Sara che si trovava lì per caso. Nel mare o a terra o, in genere, nella vita.
    L'incoscienza, a volte, ha anche i suoi aspetti positivi (serve a fare esperienza) ma quando mette a rischio la vita di qualcuno si trasforma in pura follia.
    Ora aspetto la seconda parte del racconto.
    Ciao.

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    1. Lo dici a me, caro Gianni, che per fortuna ce n'erano tre quel lontano ottobre sulle strade del friuli!?!

      La follia (la mia) è stata quella di sentirmi invincibile!!

      Un bacione e.. alla prossima!
      :-)

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  5. Credo proprio che la seconda parte ci riservi una soprpresa!!
    Per ora ti immagino come una Pamela Anderson, forse più bruna, stile Baywatch.
    Ciao, a presto

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    1. Magari meno pettoruta della Anderson.. ma ai quei tempo avevo le misure giuste! Il costume non era rosso ma era intero e nero (mi pare) ,ed ero castana.
      Ora son "sbocciata" nella mia larghitudine, il costume è sempre intero e nero e ho la testa rosso rubino!
      Certo che per come sto ora... affogo solo al pensiero!;-)

      Un bacione e a prestissimo!
      :-)

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  6. Per quello che si legge dovresti andare su tutti i giornali almeno locali, brava Sara

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    1. Non penso di esserci finita, non mi sono informata,ma la gloria non serve quando si fa il proprio lavoro Una bagnina che salva persone non fa notizia!;-)

      Grazie Soffio!
      :-)

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  7. Grande senso civico e morale in questo tuo racconto; i miei complimenti.
    Serena notte.

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    1. .. e una grande incoscienza aggiungerei!!
      Grazie Cavaliere!!
      Un abbraccio!
      :-)

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  8. Cara Sara sei stata veramente straordinaria,brava e forte,aspetto il seguito..
    un abbraccio nonna di Sara gianna.

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    1. Grazie Nonna Gianna.. troppo gentile!
      Il seguito? Appena messo!
      Un bacio!

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