sabato 18 luglio 2015

I ponti di Madison County... e oggi?

Oggi pomeriggio, in questo caldo pomeriggio mi sono accomodata sul divano e al dolce soffiare del ventilatore ho iniziato a fare zapping giungendo così ad  un canale che trasmetteva  I ponti di Madison  County... 
Sono sincera, in passato avevo cercato di guardarlo ma l'avevo trovato davvero troppo lento. Oggi, probabilmente avendo io rallentato il passo, l'ho guardato volentieri. Ma non è del film che voglio parlare, ma delle riflessioni che mi si son affacciate alla mente.

Il film è stato ambientato negli anni '60, un periodo davvero difficile per chi voleva vivere l'amore vero e la libertà. Ci si incontrava con il vicino di casa, il cliente delle panetteria, o del tipo incontrato nel bar del paese, e si pensava davvero che l'amore fosse tutto li, tutti erano convinti che era quella la vita che ci si aspettava. 
Non ci si aspettava certo il forestiero di passaggio, che con la sua esoticità bisognava farci i conti per non perdere la testa. A quell'epoca era difficile consentire al proprio cuore la felicità dell'innamoramento. C'erano dei doveri, c'erano delle convenzioni sociali da rispettare e il tradimento era una condanna la bando nella vita di paese ed era così anche la fuga. E allora si lasciava perdere tutto raccontandosi che non si può cancellare una vita intera e costruirne un' altra come se nulla fosse. Oppure Non sempre ciò che vogliamo è bene per noi, dimenticando (?)  tutto e andare avanti per la strada che gli altri avavano deciso per noi. Ma a quell'epoca c'erano tante scuse che... poi scuse non erano, bisognava essere davvero coraggiosi per lasciarsi Vivere. 

Facevo dei pensieri su di lui che non riuscivo a controllare e lui li leggeva tutti, qualunque cosa provassi, qualunque cosa volessi. Lui mi seguiva e in quel momento tutte le cose che avevo saputo di me stessa fino ad allora sparirono. Mi comportavo come un'altra donna eppure non ero mai stata così me stessa prima di allora.

Oggi, per contro, c'è la massima libertà, i divorzi sono all'ordine del giorno, così tanto che l'essere felicemente sposati sembra la più grande  truffa del secolo... così grande che nessuno ci crede. 
E allora visto che l'amore è una truffa non ci si concede più un tuffo nel grande mare del Vivere... no; si vive in superficie, non si assapora più nulla; si assaggia, e non si vede nulla; ci si limita a guardare!

Oggi ci sarebbe la libertà di amare, di fare, di Vivere sul serio ma no... ci si limita a galleggiare!  Lasciarsi andare è troppo difficile; e se poi non va come voglio... sai che sofferenza! è la frase che sento più spesso... E se va male, che faccio, i cocci chi li raccoglie? un'altra frase tipica. 
-Come faccio a lasciare tutto... mica si lascia così per una storia!-
-E se fosse la storia?-
-Non posso saperlo, cinquanta per cento delle possibilità... io non rischio e rimango- 
Ed ecco che qualcuno preferisce vivere la vita a metà tra tradimenti e bugie. Tutti siamo pienamente consapevoli di quanto siano corte le gambette della menzogna... eppure si va avanti a mezzo regime!

Oggi c'è libertà, ora è il momento di tuffarsi, di assaporare, di guardare e di vivere! Proprio adesso, proprio ora c'è quella libertà che ai nostri genitori è stata preclusa! 
E allora, visto che ora è proprio così... cosa state aspettando a Vivere?

Fate quello che dovete fare per essere felici nella vita. Ci sono tante cose belle. 
Siate felici, bambini miei.
Francesca Johnson

Ps. Ovviamente questo mio pensiero vale per tutto ciò che non viviamo!

10 commenti:

  1. Ciao Sara, a questo tuo post molto riflessivo potrei benissimo risponderti con il mio video nel mio ultimo post su FB.
    In cui parlo dell’importanza della famiglia, della vita di coppia e di conseguenza del rispetto e sincerità che dev’essere alla base di ogni rapporto.
    Si, è vero… oggi c’è la libertà, forse anche troppa! E alcune volte va a discapito di altri… la vera libertà è riuscire ad essere felici cercando di non far del male a nessuno, pertanto occorre tutta la sincerità possibile in ogni rapporto, e poi si può osare tutto ciò che si vuole, ma le basi essenziali sono queste.
    Un abbraccio e buona domenica :-)

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  2. Vero, c'è troppa libertà, e con questa scusa si continua a far del male! Il tradimento in primis.. e non parlo solo del matrimonio!
    Io sono libera di smettere di amare il mio compagno, (sono convinta che l'amore è eterno finchè dura) ed è per questo che dico che se una cosa è finita è finita. Invece ci si trascina in storie rimanendo comunque in superficie, così, per limitare i danni...Nella vita o si è dentro o si è fuori.

    Osare tutto ciò che si vuole è possibile a condizioni di non ferire chiunque si incontri sulla strada.
    Io non voglio più limitare i miei sogni e in questi giorni sto osando quello che credevo impossibile. Lo credevo perchè temevo di cadere nella paura e invece mi tuffo a pesce e voglio arrivare in fondo, assaporare tutto e guardare ovunque... ed è quello che auguro a tutti: una vita vissuta sul serio! ;-)

    In abbraccio a te e grazie di tutto!

    Ps. Son già passata da te! Bacione!

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  3. Il fatto è che non c'è vera libertà, parola che significa raggiungere la felicità.
    Ciao Sara.
    Grazie per aver commentato nel mio blog.

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    1. Io credo nella libertà. .. sarà perché sono felice? ;-)
      Grazie a te della pazienza ma non scherzo quando dico che sei troppo in alto per me!. Come dire... concetti troppo "fini" !
      Grazie ancora per tutto!

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  4. La riflessione merita attenzione. la libertà totale e il tuffo a pesce significa non doversi dedicare mai con sapienza e amore a nulla. Si sfogano gli istinti. Si svolazza alla deriva, schiavi dell'istinto capriccioso. Non si costruisce nulla, non ci sacrifica più in nome di un progetto. Si coglie al volo ciò che fa comodo.

    Il film è terribile invece. Una melassata da urlo. Il semaforo rotto alla fine è rimasto nella Storia delle Boiate cinematografiche.

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    1. Non è certo il messaggio che ho voluto trasmettere, ma da quel che ho capito alle parole si danno interpretazioni diverse... e va bene così!
      Semaforo rotto? Pensa che nemmeno l'ho notato... guardavo lei e sentivo le sue lacrime! Só troppo sentimentale! ^_^
      Ciao Franco, grazie del passaggio!

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  5. non sono così convinta che oggi ci sia tutta questa libertà, anzi, a me sembra che viviamo in un periodo storico estremamente e subdolamente " condizionante.
    Credo invece che la libertà sia quella che tu chiami - ed è espressione stupenda- tuffo a pesce: leggendo ciò che scrivi mi arriva che, prima di tutto, è tuffo a pesce in se stessi, che non è cosa così semplice nè facile nè indolore; è perseguire i sogni che abbiamo, è capirsi e trovare il nocciolo di noi stessi.
    La vera libertà non va mai a discapito di altri: perchè se uno pensa che la libertà sia fare ciò che si vuole, travolgendo tutto e tutti...beh, allora secondo me va dato un altro nome!
    il film l'ho visto un paio di volte.....io l'ho visto come un incontro di anime, che non potevano essere libere di portare avanti questo amore: la società del tempo era condizionante da matti....ma anche questa lo è, per altre ragioni sicuramente, se una persona non si è liberata dentro!
    un grande abbraccio . Sei davvero una bella, grande donna . Emanuela

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    1. Io ti ringrazio delle belle parole, sei veramente gentile!
      L'hai detto; è condizionante, ma siamo noi a farci condizionare... anche se io ho smesso da un pezzo. Certo il pegno è la solitudine ma quella che provo io non è castrante ma davvero liberatoria.
      Il "tuffo a pesce" ti è arrivato proprio come volevo; è libertà di raggiungere i proprio io, e una volta arrivato è una sensazione magnifica... così liberatoria!

      Vero, la libertà non deve travolgere tutti, ma dipende da chi e perchè... Vedi, io sto percorrendo una strada che lascerà un po' di tristezza, ma io non posso e non voglio smettere di vivere per non rendere tristi gli altri. Per esempio mio figlio se ne andato a vivere oltre oceano... sono triste ma la vita è sua ed è giusto così, lui non può rendersi responsabile anche della mia infelicità.(Che poi infelicità non è)

      E anche se smettessi di amare mio marito... come potrei renderlo felice continuando a viverci assieme quando il mio cuore è altrove? Io non posso essere responsabile della tristezza altrui a discapito della mia.
      Lo so il discorso è davvero complesso da liquidarlo senza un giusto approfondimento, ma io ho stabilito da tempo ormai che io sono la persona più importante del mio mondo, così come mio marito lo è per il suo, e così anche per mio figlio. Per me questa è la vera libertà, e son convinta di questo perchè da quando abbiamo imparato a metterci al primo posto, in automatico ci rendiamo tutti felici!

      Grazie di nuovo Emanuele, un abbraccio a te!
      ^_^

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    2. Mi sento di dire grazie alle donne con cui mi sono confrontato negli anni e che mi hanno trasmesso e edotto
      sulla sensibilità affettiva Grazie perchè a vario titolo mi hanno permesso di capire quando l'amore vero, quello che Robert sostiene capita una sola volta nella vita, ti travolge ti sconvolge. Io posso dire che tali emozioni e sofferenze le ho e le sto vivendo ancora. Perchè proprio come Robert amo una Francesca che si fa mille scrupoli per la propria famiglia al punto di rassegnarsi e quindi morire giorno dopo giorno senza avere il coraggio di deludere nessuno della sua famiglia figli e marito. Come fai a non capire che la felicità è un diritto per tutti.

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    3. Ciao Giorgio!
      Grazie del tuo passaggio e della tua testimonianza!
      A presto! ^_^

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