sabato 16 gennaio 2016

No, non sono d'accordo... per niente!

Ultimamente vedo tante immagini con questa frase, frasi che cercano di farmi credere che quello che non  mi piace negli altri è perché è dentro di me...
Non mi piace, ci ho pensato tanto e alla fine sono giunta ad una conclusione....

Tempo fa nelle ultime visite a Maestro Chen ne avevo parlato e Lui e le Guide mi avevano spiegato qualcosa in merito... ma ancora non ero riuscita ad interiorizzare la cosa. La cosa bella è che le cose dette anche tempo fa mi sono entrate in testa e ora escono alla bisogna!

Ed eccomi qua con questo dilemma: qua nel residence c'è una persona che non sopporto proprio... L'ho conosciuta due anni fa, e fin dalla prima volta  l'impressione che mi aveva dato era di disagio, un disagio che mi portava quasi alla nausea. Non ho voluto però credere alle mie sensazioni e le ho dato il beneficio del dubbio... ma questo dubbio era immeritato purtroppo!
Infatti non è una brava persona, approfitta dei turisti ignari sparando cifre assurde, fa credere di essere quello che non è, circuisce e inganna chi cade nella sua rete, sparla di chi non l'apprezza facendo terra bruciata e isolando i malcapitati. 
Ecco, io non riesco a sopportarla per la sua strafottenza e il sorriso beffardo di chi mette nel sacco tutti... Questo allora cosa vorrebbe dire, che sono anche io così e per questo non la sopporto?

Ed ecco che dopo tante domande mi sono ricordata delle parole di Dhanly:
-Non è che tu sei come quelle persone che ti mettono a disagio, è solo che certi personaggi emettono vibrazioni che discostano dalle tue. Loro vibrano di energia diversa che stride a contatto con la tua... tutto qua!-
Ed è così! Io non sono un imbrogliona e non godo nello sfruttare i turisti, io non faccio credere ciò che non sono e non sparlo di tutti per creare conflitto... ecco perché non credo alla storia che chi abbiamo i fronte è il nostro specchio!

Siamo stati educati ad accettare tutto, a far buon viso a cattivo gioco, a salutare tutti perché è educazione, sorridere per non offendere e accettare la condotta di tutti perché  tanto loro sono così e noi non ci possiamo fare nulla...
Ecco... io non ci sto! Ha ragione Maestro Chen quando dice che sono solo chiacchiere... ed è anche vero che io non sono obbligata ad accettare tutto col sorriso. Sono anche  conscia anche del fatto che se uno crede a tutto quello che gli viene propinato senza chiedere spiegazioni senza cercare riscontro, sono solo problemi suoi... siam tutti cantastorie e sta a chi ascolta verificare la veridicità... se non lo fa non merita nemmeno la mia preoccupazione ma son così, e nonostante io sappia che devo smettere, mi faccio ancora dispiacere!

Ed ecco che ritorno al discorso principale: non voglio credere a quella immagine... non è vero che chi non sopporto è perché è simile a me... non c'è nulla di sbagliato in me... ci son molte cose da aggiustare per carità, ma non voglio assolutamente sentirmi sbagliata, così come non voglio che lo si senta chi legge una frase così! Accettare una frase simile toglie la consapevolezza e ci indirizza ad un analisi errata di noi stessi e il contrario non cambia il risultato finale; quello di  non farci comunque sentire noi stessi.

Sulla mia pagina Fb l'altro giorno ho scritto: "Chi possiede un’energia troppo lontana da quella media presente [...] prima o poi se ne allontana da solo, proprio perché non ce la fa a reggere quella vibrazione... (cit) "
Ma non è questione di energia migliore o peggiore, si tratta di diverse vibrazioni.  Se lasciamo che le energie dettino la scelta delle nostre amicizie quelle saranno quelle che ci fanno stare bene!Ed è proprio così... io ora seguo amici che suonano la mia stessa musica, ed è anche per lo stesso motivo che mi tengo ben alla larga da chi stride con me!




sabato 9 gennaio 2016

Qualcosa di ancestrale...

Oggi stavo facendo il bucato... E che ci vorrà mai, direte voi, metti i panni in lavatrice e dai l'ON.  Sì, potrei, e anche se la lavatrice è della Dolce Vipera, potrei usarla quando voglio... ma no, non lo faccio! Preferisco lavare a mano!
Tomo ogni giorno a chiedermi se vogliamo comprarla, ma io continuo a rispondere di no... non ho nulla da fare, posso benissimo lavare a mano!

Allora, torniamo a noi,  stavo dicendo che oggi facevo il bucato, e con i gomiti affondati nella bianca schiuma pensavo a quanto sia comunque bello tornare a fare ciò che ormai in tutti i paesi evoluti non si fa più! 
E mentre sbatacchiavo l'acqua con gusto pensavo, e pensando mi chiedevo il perché di questa passione quasi spirituale a questa faccende...
La risposta è arrivata quasi subito e mi ha portato a quel lontano giorno... quello del mio risveglio!
Qualcuno di voi la conosce già ma ho voglia di riscriverla, giusto per rivivere qual giorno.

Abitavamo già da una po' in quel della Repubblica Dominicana, nonostante il fatto che vivessi nel terzo mondo rimanevo comunque una donna emancipata (o così pensavo).
Venivo da un mondo dove l'apparenza contava, dove mi truccavo di tutto punto anche quando dovevo fare il turno 6-14 sul file di telai, dove guidavo una coupè rosso fiammante, dove vestivo in tailleur in qualsiasi occasione e dove le scarpe dovevano essere sempre coordinate alle borsa.
Ed ecco che  improvvisamente mi son trovata catapultata in mondo totalmente diverso, dove mancava tutto e sopratutto la corrente non sempre c'era e insieme a lei anche l'acqua essendo che le pompe funzionavano con l'elettricità.
Arrivò un giorno che causa pioggia fortissima saltò il trasformatore principale... questo ha significato tre settimane senza elettricità e senza acqua.
A quell'epoca una lavatrice l'avevo e la usavo molto volentieri, ma senza corrente non funzionava e sopratutto senza acqua c'era poco da fare! 

Un paio di giorni dopo:
-Tomo... io dovrei lavare un po' di vestiti...-
-Lasciali li... magari arriva corrente e lavi tutto assieme...-
I giorni passano ma nessun tecnico all'orizzonte...
-Tomo, i vestiti sporchi si ammucchiano... devo andare a lavarli...
-E dove vorresti lavarli se non c'è acqua?-
-Vado al fiume...-
-No, al fiume non vai... non siamo venuti qua per tornare indietro, porta pazienza e vedrai che arriva!-
Lascio passare ancora una giornata...
-Tomo, io vado al fiume!-
-Ma sai...-
-No, non lo so, so solo che i vestiti puzzano e io devo lavarli prima che prendano muffa... non c'è bisogno che vieni anche tu, basta che mi accompagni il fanciullo solo per portare i secchi giù, più vicino alla foce.-
Prendo i miei due secchi di panni sporchi, il Fanciullo ne prende un altro, sapone, spazzola e ci avviamo.
Arrivo al fiume e mi sposto più giù possibile, c'è un sacco di gente che si lava, loro non ci badano ma io preferisco lasciarli nella loro privacy...

Il fanciullo mi chiede se ho bisogno di una mano, ma rispondo che faccio da sola, impiegherei più a spiegare che farlo io! Allora ne approfitta per farsi un bagno!
Sono sul bordo del fiume, ma sono seduta in mezzo all'acqua, l'acqua mi passa vicina creando piccoli vortici. Prendo i primi capi, li bagno, li insapono per bene, li strofino e li metto da parte in attesa che il sapone faccia il suo lavoro, poi li riprendo e inizio a risciacquarli. Metto i capi saponati dentro all'acqua, i vortici si fanno di sapone e io guardo la schiuma andar via mischiandosi nell'acqua pulita dissolvendosi per poi scomparire. Il tutto ha un che di vecchio e di passato, anzi, qualcosa di ancestrale... Mi immergo in quel attimo e lo faccio mio, lo vivo e me lo gusto con avidità di chi non beve da una vita! Sono li e non so dove sono, probabilmente ipotizzata da quei vortici bianco sapone!

Ma ecco che tutto ad un tratto mi rendo conto, cioè io... IO donna emancipata, dove se non era truccata di tutto punto non usciva di casa, che se la tirava come una diva... io proprio io sono qua, seduta dentro un fiume a lavar mutande e magliette puzzolenti? Ma come ci sono arrivata, e quando ci sono arrivata?
La domanda invece di lasciarmi sconvolta come mi aspettavo mi lascia invece un senso di pace, una pace nuova. Realizzo in quel momento che tutta la mia vita era stata una recita a vantaggio di chi mi voleva così! Lavo i panni nel fiume e mentre il sapone se ne va nei vortici del fiume se ne va anche la donna che ero stata fino a qual momento! Il cambiamento era già in atto da tempo, ma ancora non me ne ero resa conto! 
Il cambiamento era in atto ma ci voleva un guasto elettrico per farmelo capire!

Quel giorno se n'è andata quella che ero e quel sapone faceva posto ad una nuova me. Una nuova Sara che probabilmente non ha mai smesso di cercare, di volere e di sperimentare! In fondo sono stata io a decidere di andare la prima volta in Brasile nel 2001, ancora io di ritornarci nel 2005 e sempre io di andare a Santo Domingo sei mesi dopo. E ancora io che dissi " ma ci vuoi ritornare davvero in Brasile? Sì? E allora andiamoci!"

Un giorno Dhanly mi disse che nella mia vita, anche da bambina, son sempre e comunque rimasta fedele a me stessa, anche con la maschera che mi ero fatta mettere, nel profondo io ero li e aspettavo solo di avere la forza di venire allo scoperto. 
I miei viaggi sono serviti a fare questo; portare allo scoperto la mia vera essenza... anche se io pensavo di scappare da qualcosa che non mi piaceva stavo semplicemente scappando da me stessa, ma se non mi fossi concessa la pazzia del mollo tutto, non sono sicura che ci sarei riuscita... o perlomeno non così in fretta!

Ecco perché amo ancora lavare a mano... probabilmente nel mio inconscio vengo portata là dove è stato l'inizio. L'inizio di questo periodo che io amo chiamare Vita!