sabato 9 gennaio 2016

Qualcosa di ancestrale...

Oggi stavo facendo il bucato... E che ci vorrà mai, direte voi, metti i panni in lavatrice e dai l'ON.  Sì, potrei, e anche se la lavatrice è della Dolce Vipera, potrei usarla quando voglio... ma no, non lo faccio! Preferisco lavare a mano!
Tomo ogni giorno a chiedermi se vogliamo comprarla, ma io continuo a rispondere di no... non ho nulla da fare, posso benissimo lavare a mano!

Allora, torniamo a noi,  stavo dicendo che oggi facevo il bucato, e con i gomiti affondati nella bianca schiuma pensavo a quanto sia comunque bello tornare a fare ciò che ormai in tutti i paesi evoluti non si fa più! 
E mentre sbatacchiavo l'acqua con gusto pensavo, e pensando mi chiedevo il perché di questa passione quasi spirituale a questa faccende...
La risposta è arrivata quasi subito e mi ha portato a quel lontano giorno... quello del mio risveglio!
Qualcuno di voi la conosce già ma ho voglia di riscriverla, giusto per rivivere qual giorno.

Abitavamo già da una po' in quel della Repubblica Dominicana, nonostante il fatto che vivessi nel terzo mondo rimanevo comunque una donna emancipata (o così pensavo).
Venivo da un mondo dove l'apparenza contava, dove mi truccavo di tutto punto anche quando dovevo fare il turno 6-14 sul file di telai, dove guidavo una coupè rosso fiammante, dove vestivo in tailleur in qualsiasi occasione e dove le scarpe dovevano essere sempre coordinate alle borsa.
Ed ecco che  improvvisamente mi son trovata catapultata in mondo totalmente diverso, dove mancava tutto e sopratutto la corrente non sempre c'era e insieme a lei anche l'acqua essendo che le pompe funzionavano con l'elettricità.
Arrivò un giorno che causa pioggia fortissima saltò il trasformatore principale... questo ha significato tre settimane senza elettricità e senza acqua.
A quell'epoca una lavatrice l'avevo e la usavo molto volentieri, ma senza corrente non funzionava e sopratutto senza acqua c'era poco da fare! 

Un paio di giorni dopo:
-Tomo... io dovrei lavare un po' di vestiti...-
-Lasciali li... magari arriva corrente e lavi tutto assieme...-
I giorni passano ma nessun tecnico all'orizzonte...
-Tomo, i vestiti sporchi si ammucchiano... devo andare a lavarli...
-E dove vorresti lavarli se non c'è acqua?-
-Vado al fiume...-
-No, al fiume non vai... non siamo venuti qua per tornare indietro, porta pazienza e vedrai che arriva!-
Lascio passare ancora una giornata...
-Tomo, io vado al fiume!-
-Ma sai...-
-No, non lo so, so solo che i vestiti puzzano e io devo lavarli prima che prendano muffa... non c'è bisogno che vieni anche tu, basta che mi accompagni il fanciullo solo per portare i secchi giù, più vicino alla foce.-
Prendo i miei due secchi di panni sporchi, il Fanciullo ne prende un altro, sapone, spazzola e ci avviamo.
Arrivo al fiume e mi sposto più giù possibile, c'è un sacco di gente che si lava, loro non ci badano ma io preferisco lasciarli nella loro privacy...

Il fanciullo mi chiede se ho bisogno di una mano, ma rispondo che faccio da sola, impiegherei più a spiegare che farlo io! Allora ne approfitta per farsi un bagno!
Sono sul bordo del fiume, ma sono seduta in mezzo all'acqua, l'acqua mi passa vicina creando piccoli vortici. Prendo i primi capi, li bagno, li insapono per bene, li strofino e li metto da parte in attesa che il sapone faccia il suo lavoro, poi li riprendo e inizio a risciacquarli. Metto i capi saponati dentro all'acqua, i vortici si fanno di sapone e io guardo la schiuma andar via mischiandosi nell'acqua pulita dissolvendosi per poi scomparire. Il tutto ha un che di vecchio e di passato, anzi, qualcosa di ancestrale... Mi immergo in quel attimo e lo faccio mio, lo vivo e me lo gusto con avidità di chi non beve da una vita! Sono li e non so dove sono, probabilmente ipotizzata da quei vortici bianco sapone!

Ma ecco che tutto ad un tratto mi rendo conto, cioè io... IO donna emancipata, dove se non era truccata di tutto punto non usciva di casa, che se la tirava come una diva... io proprio io sono qua, seduta dentro un fiume a lavar mutande e magliette puzzolenti? Ma come ci sono arrivata, e quando ci sono arrivata?
La domanda invece di lasciarmi sconvolta come mi aspettavo mi lascia invece un senso di pace, una pace nuova. Realizzo in quel momento che tutta la mia vita era stata una recita a vantaggio di chi mi voleva così! Lavo i panni nel fiume e mentre il sapone se ne va nei vortici del fiume se ne va anche la donna che ero stata fino a qual momento! Il cambiamento era già in atto da tempo, ma ancora non me ne ero resa conto! 
Il cambiamento era in atto ma ci voleva un guasto elettrico per farmelo capire!

Quel giorno se n'è andata quella che ero e quel sapone faceva posto ad una nuova me. Una nuova Sara che probabilmente non ha mai smesso di cercare, di volere e di sperimentare! In fondo sono stata io a decidere di andare la prima volta in Brasile nel 2001, ancora io di ritornarci nel 2005 e sempre io di andare a Santo Domingo sei mesi dopo. E ancora io che dissi " ma ci vuoi ritornare davvero in Brasile? Sì? E allora andiamoci!"

Un giorno Dhanly mi disse che nella mia vita, anche da bambina, son sempre e comunque rimasta fedele a me stessa, anche con la maschera che mi ero fatta mettere, nel profondo io ero li e aspettavo solo di avere la forza di venire allo scoperto. 
I miei viaggi sono serviti a fare questo; portare allo scoperto la mia vera essenza... anche se io pensavo di scappare da qualcosa che non mi piaceva stavo semplicemente scappando da me stessa, ma se non mi fossi concessa la pazzia del mollo tutto, non sono sicura che ci sarei riuscita... o perlomeno non così in fretta!

Ecco perché amo ancora lavare a mano... probabilmente nel mio inconscio vengo portata là dove è stato l'inizio. L'inizio di questo periodo che io amo chiamare Vita!

8 commenti:

  1. Un ritorno alle origini.
    Brava Sara.
    Ciao.

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  2. Cara Sara, sai che sarebbe bello poter ritornare indietro, ma ahimè non ci sono più quei piccoli ruscelli dove le donne potevano lavare la loro biancheria...
    Ciao e buon fine settimana cara amica.
    Tomaso

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    1. Tornare indietro non si può. .. ma a volte basterebbe fermarsi un attimo... anche solo per respirare!
      Ti abbraccio caro amico!
      ^_^

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  3. Sai cosa mi è venuto in mente mentre leggevo.... d'essere in campeggio, prendevo i catini andavo a prendere l'acqua, lavavo e stendevo. Ciao cara, buon proseguimento.

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    1. Sarà stato bello anche quel periodo!
      Ciao Ale e grazie!
      ^_^

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  4. CARA Sara VERAMENTE TU NON FINISCI DI STUPIRMI,LEGGERE I TUOI RACCONTI DELLA TUA VITA È QUALCOSA CHE MI LASCIA CON IL FIATO SOSPESO.CERTO SEI DAVVERO STRAORDINARIA..UN'ABBRACCIÒ Nonna di Sara GIANNA




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    1. Cara Nonna Gianna... tu sei decisamente troppo buona!!
      Ti abbraccio di bene immenso!!
      GRAZIE!!

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