mercoledì 2 dicembre 2020

Quando la paura paralizza.

 

L'altro giorno stavo chiacchierando al telefono con mia madre e lei ha avuto una bella intuizione. In verità la mia Mamuska ha sempre avuto belle intuizioni, ma in gioventù non sempre ho voluto ascoltarla. Da un bel però ho imparato ad ascoltarla!

Ma torniamo a noi. Le ho chiesto una cosa riguardo a mio padre di quando ha avuto l'infarto; se quando è tornato a casa  lei ha continuato ad aver paura. Sì perché per me è stata davvero dura. Nel post precedente l'ho liquidata con "qualche notte d'insonnia" quando in verità le notti sono state tante di più e non era semplice insonnia. Dopo che è tornato dall'ospedale mi alzavo per vedere che Tomo stesse bene e se non lo sentivo russare  mi alzavo più volte. Mi sono fermata a dormire con lui più notti, arrivando a toccarlo per vedere se era caldo e se respirava. Poi mi sono imposta di tornare nella mia stanza ma sempre con la porta aperta e sempre vigile. Ma capivo che le giornate erano sempre più pesanti e io sempre più nervosa, dentro di me sapevo di non poter più continuare così.
Così alla domanda mia madre risponde che no, non è mai stata preoccupata. Oh, wow, stoica la mamma!



Ma ecco che lei aggiunge: ricorda che io ero in Italia, sapevo cosa avesse e sapevo come lo curavano. Insomma, lo sapevo papà in buone mani. A differenza di te che sei all'estero, non capivi la lingua e non ti fidavi ne di medici ne degli infermieri. Senza contare il fatto dei soldi, della burocrazia e della paura di un'eventuale ricaduta. Io qua sono sempre stata tranquilla, sempre al corrente e non avevo nessun problema burocratico.
Io ora sto parafrasando ma il succo è stato questo. E devo dire che queste parole mi hanno fatto sentire meno sciocca e più "normale".
Così qualche giorno dopo la chiamata improvvisamente mi sono fermata, seduta sul letto e mi sono fatta il discorso. Dovete sapere che per me è normale fare queste chiacchierate tra me e me, e qua è stato un discorso con tanto di nome;

-Sara, -mi sono detta- ora è arrivato il momento di mollare il colpo!-

-Ok, ma se dovesse morire?-
-Te ne farai una ragione come hanno fatto tutti prima di te!-
-Sì però come faccio...-
-Semplicemente la smetti di preoccuparti e inizi a respirare! Inutile che stai a preoccuparti per una cosa che potrebbe non succedere mai, dopotutto protesti morire tu per prima no? Che senso ha perdere giorni di tranquillità per un'eventualità?-
Ecco, qua non ho parafrasato, questo è stato il mio dialogo interiore e devo dire che mi è servito davvero! Ho ricominciato a riposare, chiudendo la porta e smettendo di andare a controllare. Non ha davvero senso avere paura, anzi, è deleterio e distruttivo. L'ho raccontato a Tomo quando è tornato dal lavoro e mi è sembrato parecchio sollevato, probabilmente oltre a soffocare me lo facevo anche con lui!

In questi giorni le cose dentro di me stanno cambiando velocemente, sento che la mia ripresa è in atto così il mio apprendimento ed è incredibile che sia questo angolo ad aiutarmi! Grazie a Blogger e grazie anche a tutti Voi!!

Sempre io e sempre Vostra!



Immagine dal web

8 commenti:

  1. Ma è pazzesco quello che hai passato in Tunisia Sara: solo a leggere il tuo racconto mi sono venute le palpitazioni!!!
    Ti capisco molto bene cara: anch'io ho dovuto convivere con questa paura per mio padre, da sempre cardiopatico; se può servire a confortarti ha avuto un bypass a 50 anni e poi gli hanno istallato un pacemaker ed è vissuto fino a 83 anni!!!
    Sono sicuro che dall'alto Qualcuno veglia su di voi...
    Un abbraccio forte forte (di quelli stritolosi che ti piacciono tanto)!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Luigi caro!
      Le tue parole sono di grande conforto e sì, qualcuno ha vegliato su di noi! Per come erano messe le arterie, era solo questione di tempo... una vera e propria bomba pronta ad esplodere!
      Oh, quelli non bastano mai, contraccambio con la stessa forza!
      Felice di averti rivisto e a presto!

      Elimina
    2. sei stata brava anche tu però a non farti prendere dal panico!!!

      p.s. io dovrei già essere tra i tuoi followers

      Elimina
  2. Grazie... Un po' di panico sì però, quando ho perso il controllo perché non mi aprivano la porta! 😏

    Sei mio follower da una vita, ma io parlo della blogroll che ho sulla destra del blog chiamata " blog che adoro". ogni volta che scrivete a me compare così non vi perdo di vista!😉

    RispondiElimina
  3. Saggia tua madre.. io di carattere sono molto fatalista. e affronto diciamo bene eventi e avversità, i famosi "imprevisti" del Monopoli.. diciamo che è dna, e devo ringraziare i miei..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bravo, dovremmo tutti fare così!
      Io invece predico bene ma razzolo male e questo "ruzzolone" me lo ha dimostrato. La paura mi ha fatto perdere il controllo e ho dato di matto. Ma anche questa è una lezione!
      Ciao Franco, ben trovato!

      Elimina
  4. Abbattersi non aiuta mai ma a volte servono anche questi momenti di scoramento, perché portano alle riflessioni che hai fatto tu e che ti hanno aiutata a risollevare la testa. Sai benissimo che non si può vivere ancorati alla paura.
    Dai, in bocca al lupo.

    RispondiElimina
  5. Ciao Sara!
    Sì, è vero, a me quello scoramento ha fatto benissimo. Non avevo mai perso il controllo in vita mia, nemmeno nei momenti peggiori. Io da donna tutta d'un pezzo quale mi son sempre considerata, ho tratto una bella lezione; che siamo umani e ci è permesso di fare questo ed altro ed io l'ho fatto. E' durato un mese prima che me ne rendessi conto ma ora sono consapevole di questa mia vulnerabilità e... in fondo mi piace!
    Lunga Vita al Lupo!
    Ti abbraccio!

    RispondiElimina

Non sentirti obbligat* a lasciare un commento, non è questo lo scopo del mio blog.
Il do ut des mi è completamente estraneo.
In ogni modo grazie per il tuo passaggio! 💟