giovedì 19 maggio 2022

In Viaggio con me [2°Parte]

 

In Viaggio con me è un viaggio introspettivo, perciò Vi chiedo una cosa sola: non pretendo che mi crediate, voglio soltanto che lo prendiate in considerazione. Per fare questo però ci va mente e cuore aperti.
Perciò se la cosa non vi interessa e vi fa sentire a disagio, per favore, chiudete la pagina e cercate qualcosa che Vi sia più affine.

Prima di continuare la lettura di questo post vi consiglio di leggere la Parte 

L'inizio

Il  malessere non l'ho sentito arrivare, si è insinuato dentro di me poco per volta, ma la mia vita era così incasinata che quando lo percepivo davo colpa a tutti i problemi che gravavano nella mia vita.

Era un periodo davvero duro. C'era stato il disastro finanziario, le discussioni con i miei, i problemi del nostro Fanciullo, la distanza emotiva col mio Tomo, il trasferimento da Bergamo a Biella... Insomma c'erano argomenti sufficienti per sentirsi a terra.

Era all'incirca il 1994 o giù di lì. Avevo appena trovato un lavoro come tessitrice e Tomo era assistente di reparto. Tutti e due alle prese con i problemi economici ed entrambi chiusi in noi stessi. Ma questo malessere mi ha spinto a mettere in chiaro le cose una volta per tutte e da li la situazione tra di noi è andata pian piano migliorando.
Il disturbo però rimane... ma non è una costante. La situazione familiare migliora e lo stesso fa quella finanziaria. Cambiamo casa per una più grande ed è nostra.
Ci sono giorni buoni e momenti terribili, dove non sento di essere me stessa. Non mi piaccio più e me lo fanno notare anche i miei due uomini. Tomo mi chiede dove sia finita la sua piccolina e Fanciullo dove sia finita la sua dolce mamma. Ma visto che le cose non cambiano, tra giorni buoni e giorni pessimi, alla lunga ci si adatta.
Io mi alterno picchi di felicità e profonde depressioni e cerco di aggrapparmi ai primi. Cambio fabbrica e qua incontro college carinissime che mi porteranno a gestire meglio i miei momenti down. 

La vita procede bene, resto comunque una persona estremamente materiale ed ambiziosa. Sogno una vita diversa dai turni in fabbrica, sento di avere delle capacità ma non riesco ad emergere. Voglio di più e voglio tirarmi fuori dalla palude in cui sono finita... ed è davvero quella la sensazione, un’immobilità che arriva a togliermi il respiro. 

La svolta

Poi succede che Tomo viene contattato da un'azienda che gli offre di fare il montatore di macchine tessili; più soldi e gestione del lavoro. Sono previsti viaggi all'estero così avendo un bambino alle elementari devo chiedere una riduzione di orario lavorativo. Così ottengo un orario part-time.
Con la la riduzione dell'orario cambio anche mansione, mi viene affidato il controllo qualità; niente più telai da guardare e totale autonomia, un cambiamento davvero notevole, le mie giornate sono più lievi e le cose sembrano migliorare... ma quella strana sofferenza è sempre in agguato. Appena mi rilasso quella viene fuori e mi colpisce nei momenti più stupidi, una scarpa fuori posto o il lavandino sporco. Per me, che non sono così ordinata, mi fa davvero strano!

Ma ecco che la svolta arriva! É la fine del 2000. Tomo risponde ad un annuncio per una posizione di direttore di reparto di tessitura all'estero. Lo chiamano e gli dicono che è per il Brasile. Fantastico è la svolta che aspetto da una vita! Il Brasile poi è sempre stato un mio pensiero fisso. 

Dovete sapere che da bambina , tra tante altre cose, volevo diventare suora, ma, come amavo dire all'epoca; quelle che sposano un uomo però, non sono sicura di volermi sposare con dio visto che ha già un sacco di mogli. (irriverente già da piccola)
In famiglia si parla sempre di Padre Valentino che è missionario a São Paulo e il mio sogno è sempre stato di raggiungerlo il giorno che sarò grande. Capite la mia grande gioia quando Tomo mi dice che sarà proprio li dove volevo andare!
Fa altri colloqui per approfondire mansioni e doveri. Per lui è una cosa nuova e al momento di accettare si tira in dietro. Eh no, io però non ci sto! So come lavora e conosco bene le sua capacità, il direttore di reparto è il suo sogno e sa farlo, perché non accettare?  E poi... stiamo parlando del Brasile! Così, decisa a fare il grande salto nel buio, vado in un agenzia di viaggio e gli faccio il biglietto!

Si parte
Se non erro partirà attorno ad agosto del 2001 e, visto che accetterà il lavoro, verso la fine del mese io e fanciullo ci trasferiremo a Santa Isabel, un paesino proprio nello stato di San Paolo.

Rieleggendo  sembra che io l'abbia presa davvero  una po' alla larga, ma questa premessa deve per forza esserci per forza, è l'unico modo per capire i prossimi eventi.


Continua...

16 commenti:

  1. MI sono accorta ora che il post, non so come, è stato cancellato, per fortuna, nella mail mi sono rimasti i commenti che rimetto qua sotto. Mi scuso davvero...

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  2. Valeria
    non sono mai stata coraggiosa, non mi sono mai buttata su un cambio di vita che avrebbe interessato tutta la famiglia. Brava tu l'hai fatto

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    1. E pensa che non è stato l'unico! Ogni cambio di vita sono stata sempre io a spingere. Brasile, Santo Domingo e tutti gli altri luoghi... sempre io! Mi merito un bravissima allora!
      Battute a parte, non so se io sia stata brava davvero, l'ho fatto perché lo volevo con tutta me stessa e per mia fortuna ho avuto una famiglia che mi ha sempre seguita! ;-)
      Un abbraccio e grazie!
      ❤️

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  3. Mr.Loto
    Scrivere, almeno per me, è molto utile a fare ordine. Mi aiuta a trovare il filo conduttore di concetti, pensieri e ricordi. Diciamo che aiuta a dare un senso a tutto. Inoltre, anche se raramente ci pensiamo, raccontare ciò che abbiamo vissuto ed esprimere a parole quello che proviamo può aiutare chi legge, in molti modi possibili.
    Non aver mai timore dei giudizi. Quelli intelligenti servono a migliorare e a capire meglio sé stessi, quelli sterili e inutilmente cattivi servono a scoprire qualcosa su chi li dice.
    Un saluto.

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    1. L'ho scritto anche nel commento al post precedente; mi sono resa conto che non sto più scrivendo per gli altri ma per me stessa!
      Scrivere è catartico e riporta a galla emozioni e sottolinea gli insegnamenti che ho ricevuto! Ho sbloccato tanti ricordi e ne sono davvero felice!
      Hai ragione, i giudizi riguardano chi li fa, non chi li riceve. A questo punto, dicano e pensino ciò che vogliono, io vado avanti.
      Grazie delle tue parole!
      Un abbraccio!

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  4. Scrivi "un'immobilità che arriva a togliermi il respiro", e così hai descritto una sensazione in cui molte persone possono riconoscersi. Siamo nati per evolverci, dare e ricevere, ed essere interi. I condizionamenti, la routine e gli egoismi sono i peggiori nemici di questa crescita.

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    1. Esatto, e l'immobilità non fa per me come non lo è per nessuno.
      Bisogna davvero mettersi in gioco altrimenti l'anima, come ha descritto meglio di me Mr. Loto, muore...
      Riconoscersi è il primo passo!
      Un abbraccio e grazie ❤️❤️

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  5. Fino a qua mi piace..momenti down ..ma secondo me la voglia di.. up.. era più forte..personalmente ne ho avuti parecchi ..ma se la voglia di andar oltre c'e si prosegue..brava !!! Ed anche tosta..!!!
    Attendo il proseguo
    Alla prossima 💖💖

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    1. Quello che ho scritto è solo la premessa... chissà se, una volta entrata nel vivo del racconto ti piacerà ancora.
      Non ho mai mollato e "oltre" ci sono stata davvero, ci ho sempre creduto a dispetto di chi mi diceva di trovarne uno buono.
      Andiamo avanti!
      Ti abbraccio! ❤️

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  6. Risposte
    1. Blogger sta facendo disastri, anche a te spariscono post e commenti?
      Comunque si questo non lo ha cancellato! 😉

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  7. Mi piace come ti racconti .
    Io , a 17 anni sono andata via dalla mia piccola cittadina perchè mi stava troppo stretta .
    Germania : Stoccarda , Dusseldorf , Berlino , anni ' 60 in piena guerra fredda .
    Stanca della Germania andai a Londra dove ho trascorso gli anni più belli .
    Ho fatto tanti lavori e mi sono sempre mantenuta , soprattutto ho imparato a vivere .
    Molti anni sono trascorsi ma ancora ho dei bei ricordi . (non proprio tutti) .
    Coraggiosa ? Il coraggio non mi è mai mancato .
    Buonanotte . Laura

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  8. Grazie, ci provo!
    Anche tu non ti sei fatta manovre nulla, vedo che capisci perfettamente il termine "andare stretto".
    E poi sì, viaggiare insegna molto!
    Non so tu ma io ho tanti ricordi belli, quelli brutti fanno parte del pacchetto e non li ricordo così terribili, vale anche per te?
    Riguardo il coraggio amo la citazione di Villeneuve; essere coraggiosi non significa non avere paura, ma avere paura di qualcosa e farla lo stesso.
    Ciao Laura!

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  9. Manovre=mancare
    Io rileggo i commenti ma non vedo mai gli errori! 🙈

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