mercoledì 2 aprile 2014

Cercando l'alba dentro la fine di un tramonto... Seconda parte.

Qua il post precedente...
Sarà una notte senza incubi solo grazie a dei sonniferi... alle 5 siamo in viaggio. Il dottore ci ha talmente rassicurati che portiamo un cambio ciascuno e uno per Daigor, compreso il casco e giubbotto per riportare indietro la moto, convinti come siamo di portarlo a casa il giorno dopo...

Non è che ricordi bene il viaggio... è passato come fossi stata chiusa in un bozzolo ovattato dove il dolore non può entrare! So di aver chiamato alcuni amici per metterli al corrente di quello che è successo. All'epoca frequentavo un forum di discussione dove avevo avuto il piacere di conosce anche fisicamente persone stupende! Ricordo di aver parlato con Daniele, Manuela, Luce e mandato una serie di messaggi... avevo bisogno di energia che mi aiutasse a trovare la luce in quella notte che temevo senza fine!

Vero, eravamo ottimisti, avevamo voluto credere a quel dottore ma dentro di noi c'era la paura di una brutta verità per ben camuffata!

Raggiungiamo Udine dopo circa quattro ore di viaggio. L'ospedale non è difficile da trovare, seguiamo le indicazioni e parcheggiamo nel primo buco che troviamo.
Ci avviamo mano nella mano verso la portineria. Vediamo l'ufficio informazioni e chiediamo della Terapia Intensiva 2. Dalla sollecitudine e dalla loro cortesia mi rendo conto che la terapia intensiva non dev'essere un posto molto allegro.
-Subito a destra, in fondo al corridoio prendete l'ascensore... 4° piano, suonate e vi apriranno...-
Ci sorride mesta...
Ho il cuore a mille... solo ora inizio a rendermi conto della gravità della situazione!
Arriviamo a suoniamo.
-Buongiorno, siamo i genitori di Daigor...-
Con uno scatto la porta di apre e si affaccia un'infermiera.
-Prego, accomodatevi che il dottore arriva subito...-
-Ok... grazie...-
Ci sediamo in punta di sedia... siamo in una stanzetta con degli scaffali con dentro camici, mascherine e copri-scarpe... non so ancora a cosa  servano... ma inizio ad intuire.


-Buongiorno signori, sono il dottor de Lucia, ci siam sentiti ieri al telefono!-
-Sì... buongiorno....-
-Allora, la situazione è questa: il ragazzo ora è sedato e...-
-Cosa vuol dire sedato dottore... ci dica la verità-
-Ok, ora  vi spiego tutto: vostro figlio ha avuto un bruttissimo trauma, nell'impatto i polmoni di vostro figlio sono... scoppiati. Avete presente un sacchetto di carta pieno di aria? Ecco, nel forte impatto sono entrambi scoppiati e hanno un sbrego dove esce aria, impedendo ai polmoni di fare l loro lavoro. La prassi normale sarebbe operare e cucire il buco, ma i polmoni di Daigor non sono più compatti essendo ridotti a gelatina... come potete capire la gelatina è inconsistente. Speriamo che il buco si chiuda da solo... Non dovesse succedere, ci penseremo a tempo debito.
Per questo ora ha due tubi che escono dal torace da dove esce il liquido in eccesso. E stato messo in coma farmacologico per fare in modo di mantenere tutte le sue attività stabili. Non sente dolore ed è incosciente  ma reattivo, nel senso che grazie al cielo non ha avuto nessun trauma cranico. Nel impatto, quando i polmoni son scoppiati la pleure si è gonfiata di liquido e il gonfiore ha soffocato il cuore. Ma noi lo abbiamo riattivato e ora è stabile.
Ovviamente viene aiutato respirare da un respiratore e viene nutrito da un sondino naso gastrico...-
Non ricordo se le parole dette fossero esattamente queste ma questo è quello che ricordo, dopodiché, ci fa vestire con camice e copri-scarpe e ci accompagna al suo letto.

Nella stanzetta ci aspetta un infermiere che al nostro arrivo si fa da parte... Io vado dritta da lui, Claudio fa il giro del letto... uno a desta e l'altro a sinistra... siamo uno di fronte all'altro, ci guadiamo e guardiamo nostro figlio... be' non eravamo pronti a quello che ci troviamo di fronte! 
Daigor è sdraiato con un sacco di tubi che entrano ed escono dal duo corpo... ci sono i tubi del drenaggio che escono dai polmoni, il respiratore, il sondino naso-gastrico, un ago che va nel collo o meglio nella vena centrale con attaccati altri tubicini, un catetere e altre cose che non capisco. Il tutto è attaccato ad un monitor che emette dei bip che a noi fanno paura!
-Potete toccarlo...-
Ci dice con un sussurro l'infermiere li accanto...

Io guardo Daigor e non so dove mettere le mani... ma ho necessità di farlo! Allora mi faccio strada tra quel marasma di tubi e gli tocco la fronte. Mi trovo a sorprendermi che sia calda... Guardo Claudio e vedo tutta la disperazione che un padre può avere... Lo vedo spaventato e sopraffatto, ha il terrore e guarda me quasi aspettandosi una mia tragica reazione. 
-Claudio, toccalo... è caldo... è meravigliosamente caldo... è vivo!-
Allora anche lui allunga la mano e lo accarezza... un singhiozzo esce strozzato dalla sua gola... ma mi guarda sorridendo e con gli occhi mi dice che : sì, è vivo!
-Parlategli, lui non è cosciente ma sente la vostra presenza.- Ci dice l'infermiere.
-Cosa gli diciamo...?-
-Quello che volte, raccontate cose, fatti, qualsiasi cosa... sappiate che lui vi ascolta! Io ora vi lascio soli con lui, qualsiasi cosa non esitate a chiamarmi... ok?-
E appoggiandomi la mano sulla spalla ci lascia...
Non so esattamente cosa gli abbiamo detto ma sicuramente gli avremo portato i saluti dei miei amici, della zia e magari lo avremo sgridato anche un pochetto...
Mi soffermo a guardarlo, lo osservo minuziosamente... è incredibile che non abbia un livido... ha solo qualche taglio dove son stati messi dei punti. Uno sulla narice, sul labbro e sotto il mento. Ha il braccio destro gonfio e delle botte su entrambi le tibie, ma nulla di più...
Conveniamo che il casco abbia fatto il suo lavoro... ma ci chiediamo come possano essere scoppiati entrambi i polmoni senza avere una costola rotta!
Parlando con lui continuiamo a toccarlo ad accarezzarlo, vogliamo sincerarci che sia li davvero con noi e vogliamo anche che ci senta... sia fisicamente che vocalmente... e sarà così, lui c'era e ci sentiva davvero!
Ma il tempo a nostra disposizione finisce... arrivano altri dottori e infermieri e siamo costretti a lasciarli fare il loro lavoro.

Usciamo dall'ospedale e ora so che è arrivato il momento; devo avvisare i miei e i parenti di Claudio.
Mi rendo davvero conto che sono dentro ad un tramonto che ormai è veramente buio. Ho un figlio in Terapia Intensiva legato alla vita solo da una miriade di tubi e tanta speranza... il buio ora è davvero buio, nero... ma io devo trovare l'alba dentro di esso, e trovato quel barlume di luce mi ci devo tenere aggrappata, non posso fare altro... tutto per non precipitare! 
Ok, questa è un prova e devo superala... ce la faccio!

-Pronto mamma? Ciao sono io...-
-Ciao... come mai mi chiami a quest'ora?-
-Eh, mica devo avere un ora per chiamarti no?- Rispondo allegra quanto riesco!
-Senti, io sono a Udine, tuo nipote ha pensato di farci un bello scherzetto... ieri è caduto in moto e si è fatto male, ora è qua in terapia intensiva e...- ... Ripeto con lo stesso tono le parole dette dal dottore. Rassicurata mia madre passo a quella di Claudio... stesso tono stesse parole!
Chiudo le telefonate che hanno portato solo dolore ma nell'immediato hanno anche portato un po' di speranza a chi è a casa.

-Ok... e ora che facciamo? Mi sa che qua vien lunga... bisogna cercare un posto per dormire!-
Be' devo dire che gli hotel di Udine non sono proprio economici... anzi! Dobbiamo allontanarci dalla città per trovare qualcosa di economico. Finiamo così a Latisana a ben 40 chilometri di distanza... son troppi ma quello è il solo posto che possiamo permetterci!
E' un bar affitta camere. La signora ci mostra la nostra stanza... è grande e pulita. Decidiamo di prenderla per un paio di giorni.
Ci chiede se abbiamo bisogno di qualcosa dal bar che tra un po' chiude.
-Io non ho fame (anche se è dal giorno prima che non mangiamo nulla) ma so che devo mandar giù qualcosa... almeno prima di prendere il sonnifero... Potrei avere del latte?-
-Vuole che le dia una scatola?-
-Mi andrebbe bene caldo ma più tardi... ma se voi dovete chiudere... non è che me lo fa bello bollente così magari lo bevo tiepido tra un po'?-
-Se vuole glielo scaldo e glielo metto in un thermos...-
-Oh cara... grazie, sarebbe fantastico!-
-Cosa vi spinge in mezzo a questa nebbia?-
Chiede sorridendo la signora mentre scalda la bevanda.
-Nostro figlio ha  fatto un incidente ed è ricoverato in TI nell'ospedale di Udine...-
-Caspita... ma è lontano... Ho sentito che a l'ospedale ha delle case per chi viene da lontano.. chiedete che magari vene assegnano una...-
-Davvero? Oh grazie, grazie mille!!-
Torniamo nella nostra stanza... siamo stremati, non abbiamo nemmeno la forza di parlare... Dentro di me prego che vada tutto bene... deve andare tutto bene... sento che è così che deve andare e spero che le mie aspettative non vengano deluse!

Più tardi berrò il mio latte caldo, due biscotti e una pasticca... devo dormire, so che saranno giornate che mi vorranno forte... Forza Sara non perdere la luce, tieniti aggrappata per te, per Daigor, per Claudio e per chi ha bisogno!
Un'alta notte senza incubi... quelli troveranno terreno fertile più avanti, ma ora devo andare avanti!




22 commenti:

  1. Forza Daigor... Forza Sara...
    Un abbraccio
    Francesca

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    1. Un abbraccio a te Francesca... grazie!!
      :-)

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    2. Ciao Francesca... devo chiederti scusa, ma stavo cercando di cambiare piattaforma, ma essendo che non mi piaceva son tornata a bloggher. Solo che nel passaggio mi è andato perso un tuo commento...
      Purtroppo non mi è nemmeno arrivato sulla casella di posta e non son riuscita a salvarlo!
      :-(

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  2. Ti abbraccio tanto tanto!

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    1. Ciao Fiorellino! Un abbraccio a te e grazie!!
      :-)

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    2. sono rimasta impressionata dalla foto...per fortuna è andato tutto bene ^_^

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    3. Sì, tutto bene! ^_^
      La foto l'ho messa più per me... una sorta di futura memoria!
      Non voglio sminuire la foto, ma giuro che dal vivo era mille volte peggio!

      E' comunque incredibile quanti sia terapeutico per me questo che sto facendo... mi ritornano in mente cose che pensavo rimosse e riesco a dare al tutto la giusta collocazione!
      Pensa che scrivo, lascio per un po' e poi ritorno a scrivere. man mano riesco a ricostruire fatti ed emozioni, molto forti è vero, ma è bello riscoprire risvolti che erano rimasti li fermi nella mia mente!
      Grazie tesoro, la vostra presenza è di grande aiuto alla mia, come chiamarla... guarigione!!

      GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!
      Ti abbraccio stretta!
      :-)

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    4. Ti capisco! alle volte mi è successo di ritornare indietro nei ricordi a dare la giusta collocazione (come di ci tu) è proprio terapeutico!
      Ti leggo con un forte interesse, credimi!
      Grazie a te di esserci!

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  3. Giuro che ho fatto fatica, ad un certo punto, ad andare avanti nella lettura... la foto l'ho evitata.

    Moz-

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    1. Oh caro.. mi spiace davvero!
      Ma ti assicuro che è la puntata più forte... o perlomeno è quella che mi è costata più fatica scrivere!
      Ma le prossime sono più introspettive e sicuramente più leggere!
      Dai, è come leggere della balena che mangia pinocchio sapendo che alla fine riuscirà a rivedere Geppetto...
      Il lieto fine è contemplato anche qua e... ne abbiamo la certezza!! ^_^

      Ciao Moz! Grazia anche a te, come ho detto a Giglio, siete davvero preziosi per questa mia rinascita!!
      Un abbraccione!!
      :-)

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  4. Cara Sara, certi racconti fanno venire la pelle d'oca, questo pure i brividi.
    La foto come questa si vedono spesso sui ospedale d'emergenza.
    Tutto bene quel che è finito bene, ma grazie che spaventi ci devono essere stati.
    Buon pomeriggio cara amica.
    Tomaso

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    1. Sì Tomaso, tutto terribile, ma quando finisce è tutto meravigliosa!
      Non faccio fatica a dire che questa esperienza è stato quanto di più grandioso mi sia successo!
      Grazie anche a te della tua presenza, sempre tanto impostante per me!
      Un abbraccio a te caro amico mio!
      :-)

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  5. Cara Sara, sono atterrata in questo pianeta pieno di dolore e speranza. Auguro a tutti e tre tanta forza e tanta energia positiva ti abbraccio

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    1. Ciao Enrica, ben trovata!
      No, non è un terreno pieno di dolore, solo una parentesi della mia vita.
      La storia è successa alla fine del 2009 , tutto passato e con lieto fine, nel post precedente lo scrivo.
      Tutto passato, ora ti trovi in terreno felice, appagato e riconoscente :-)
      Come detto nei precedenti post sto solo mettendo ordine nella mia vita... ordine che mi serve per fare il passo successivo che non vuole ombre ma solo serenità.

      Comunque sia, mi prendo tutta la forza e l'energia che ci mandi... di quella ne serve sempre tanto!!
      Se posso ti mando una abbraccio e il mio enorme GRAZIE!!
      :-)
      A presto!

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    2. Cara Sara, solo dopo aver scritto il post sono andata un pò a ritroso nel tuo diario ed ho capito che c'era stato il lieto fine per fortuna. mi prendo l'abbraccio e lo ricambio molto volentieri ;)

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    3. Grazie Enrica!!
      :-)

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  6. Cara Sara, forza!!!
    Il cuore di una mamma le da una forza incredibile...quasi magica e la spinge verso la guarigione...verso la luce
    Un abbraccio grande grande.
    Io ancora non riesco a dare al tutto la giusta collocazione! Ci vuole ancora un pò.
    Buon pomeriggio
    Raffaella

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    1. Tutto il tempo che serve cara Raffaella... ogni guarigione ha bisogno dei suoi tempi! Esposrsi prima del tempo si rischia una ricaduta! Ma so che anche tu un giorno riuscirai a vedere la cosa come un dono e non una disgrazia...
      per me è stato così!
      Ti mando un abbraccio di bene e grazie anche a te della tua presenza, queste tipo di "guarigioni" necessitano di compagnia!
      Bacione!
      :-)

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  7. un abbraccio forte cara Sara!

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    1. Grazie Vittoria, è sempre bello riceverne e io ne sto facendo una scorpacciata!!
      Bacione!
      :-)

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    2. allora aggiungi anche il mio!
      ... leggo ... ogni tua parola un tuffo al cuore.
      sara, arrivo solo ora ... i link dei post salvati come al solito tra i preferiti e letti come al solito .... tardi.
      un abbraccio che sicuramente ora è più leggero.

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    3. Non c'è scadenza.. i post rimarranno li finchè esisterà il blog!
      Leggero sì, eccome! Pensa che l'ultima puntata l'ho scritta più di 10 giorni fa e mi si è creato un vuoto così grande e piacevole che... mi son disconnessa col mondo!! Tutto grazie anche a voi!!
      Un abbraccio a te e grazie ancora!
      Bacio!
      :-)

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