giovedì 6 febbraio 2025

Trenta traslochi... E chi ci pensa più!



Oggi  ho visto un film che parlava della malinconia per la vecchia casa e della tristezza per la sua vendita da parte dei genitori.

Io, però, non ho rimpianti delle mie vecchie case. Certo, le ricordo: la prima era carina, con due camere, cucina, sala e un bagno in cortile. C'era un bel giardino e la veranda... ah, un posto pieno di luce. Poi, avevo quasi quattro anni, ci siamo trasferiti in Valle Camonica, nella casa della curia. C'era la cucina e una sala, e dall'altra parte del pianerottolo, due camere e un bagno. Forse questa è la meno accogliente che io abbia mai avuto.

A undici anni, siamo tornati al paesello e... Ora che ci penso, dopo aver vissuto in trenta case, la nostalgia è andata pian piano scemando, come un vecchio film che guardi sempre meno!

Mettiamola così, dopo tante case, la malinconia ha deciso di prendersi una lunga vacanza. E se dovesse tornare, probabilmente sarà solo per lamentarsi del costo del trasloco. 

lunedì 3 febbraio 2025

Quando l'umidità batte l'arroganza!



Siamo in piena stagione delle piogge: ci sono momenti in cui pioviggina, a volta piove e il più delle volte diluvia! Il sole non ricordo nemmeno più come è fatto. Scendo in garage per vedere se le cose stese qualche giorno fa sono asciutte, e anche oggi è tutto molto umido. Guardo bene i pantaloni... Ossignore, non ci credo! 

Questo mi sblocca un ricordo. Era il 2001, eravamo in un centro commerciale per cercare degli elettrodomestici per la nostra casa. Vedo un sacco di gente attorno a delle asciugatrici. Dall'alto della mia poca intelligenza e saccenza mi rivolgo all'addetto alle vendite: "Ma come mai qui in Brasile c'è l'ossessione delle asciugatrici? Qui c'è il vento, c'è il sole, c'è tutto quello che vi serve! L'asciugatrice, che assurdità!" L'espressione basita del signore a cui mi ero rivolta non ha messo minimamente in dubbio la mia affermazione.

Oggi, guardo i jeans ancora umidi e... vedo che c'è una ragnatela! Mi sa che devo delle scuse a qualcuno!! 

Morale della storia: mai sottovalutare il potere di un'asciugatrice o l'ingegno di un ragno! 😂


sabato 1 febbraio 2025

Il coraggio di ascoltare il silenzio!



Amo profondamente questo paese, ma c'è un difetto che proprio non riesco a digerire: non ama il silenzio!

Qui, dove vivo, le regole sono chiare come il sole: è una riserva naturale, quindi guai a disturbare! E, devo dire, a fatica ma ci riescono.

Ma questo mi porta a una riflessione: non sarà forse per questo che molte persone cercano costantemente stimoli? La musica, il telefono, le conversazioni... tutto pur di scappare dal temuto vuoto del silenzio. In strada, musica a palla che esce dai negozi; in spiaggia, casse acustiche facendo a gara di chi ce l'ha... più grosse. Poi si vedono macchine con il baule aperto a mostrare impianti audio, stessa gara come sopra. E il sabato sera, una ventina di individui ubriachi come una ciurma di pirati, dopo aver affittato una chácara, mettono "musica" che si sente anche a chilometri di distanza. La gara è sempre la stessa!

E qui mi viene un'altra riflessione: quanti pensieri ci saranno da mettere a tacere per dover fare così tanto rumore? No, perché altrimenti non si spiega!

Forse, in fondo, il vero coraggio non sta nel riempire il silenzio, ma nell'imparare ad ascoltarlo. Ora devo solo trovare il modo per convincere i miei amici brasiliani! Ci riuscirò? Mmmhhh...

mercoledì 29 gennaio 2025

Il paradosso del politicamente corretto



Vorrei confrontarmi con qualcuno rispetto a questo discorso: spesso sento e leggo persone che usano l’espressione "di colore" pensando di essere super sensibili e politicamente corrette, ma in realtà rischiano di fare più danni di un elefante in un negozio di cristalli. Usare "di colore" per riferirsi a una persona nera è problematico per vari motivi:

Innanzitutto, è un eufemismo per evitare di dire "nero", come se ci fosse qualcosa di strano o sbagliato nell'essere neri. Spoiler: non lo è!

Inoltre, il termine ha una storia che puzza un po’ di colonialismo e segregazione razziale, soprattutto nei paesi anglofoni. E finisce per mettere sotto un'unica etichetta un sacco di persone con esperienze e origini diverse, cancellando la loro unicità.

Rispetto per le preferenze degli altri è la chiave: in molte culture, "nero" è considerato il termine più giusto e rispettoso.

E, indovinate un po’? A volte, per paura di offendere, finiamo per farlo ancora di più. E non è mai bello essere il re dell’indelicato!

Includere davvero significa anche accettare e usare i termini giusti. E non è poi così difficile.

E tu, cosa ne pensi?


venerdì 24 gennaio 2025

Sentieri Illuminati da una rugiada di sorridenti lacrime. (In Viaggio con Me)



L'altro giorno ho trascorso due ore al telefono con mia sorella. Abbiamo parlato di tutto e tra i vari argomenti abbiamo rivisitando il nostro cammino di crescita. Pur non essendo particolarmente legate all'epoca, le nostre strade sono iniziate quasi contemporaneamente. Chi l'avrebbe mai detto?

Per me, tutto è cominciato nel 2002, proprio qui in Brasile. L'incontro con Donna Olinda ha dato il via a tutto. Solo dopo anni ho compreso il vero significato di quell'incontro. Poi, nel 2005, nella Repubblica Dominicana, ho toccato con mano la povertà e, vivendo tra la gente del posto, la mia prospettiva si è trasformata. Quel giorno al fiume a lavare i panni... ho avuto un'illuminazione che ha confermato il mio cammino.

Nel 2007 sono tornata in Italia e, grazie a Laura, ho scoperto Osho. Da quel momento è iniziato il mio viaggio interiore e il primo approccio alla meditazione. È stata lei a parlarmi di Reiki e più tardi del Theta Healing. Grazie a nuove informazioni, nuove idee e una profonda introspezione, è iniziata la mia vera trasformazione.

Per anni ho cercato un maestro e, finalmente, dieci anni fa, ho incontrato il Maestro Chen. Un uomo severo, che non ha mai usato i guanti di velluto con me, anzi, è stato brutalmente onesto. Ma la vita non ci manda ciò che ci piace, bensì ciò di cui abbiamo bisogno. Eppure, amo il mio Maestro... parecchio aggiungerei! 

Poi c'è stata la Tunisia. Cinque anni in un luogo dove non sono riuscita a creare legami, così ho imparato a stare sola con me stessa. Le meditazioni sono continuate, portandomi a profondità mai esplorate prima.

Poco più di un anno fa sono tornata in Brasile, iniziando il periodo più arduo e doloroso della mia vita. Ho pianto più lacrime in quest'ultimo anno che in tutto il resto della mia vita. Ma anche in questo dolore, ho imparato tanto su me stessa. Ho dovuto lasciare andare sensi di colpa, rabbia e risentimento. Nonostante il malessere, ho continuato a meditare e scavare a fondo. Ho dialogato con il mio corpo, accettando il dolore. L'ho trattato come un parente molesto che non potevo allontanare. Sono stata tollerante, comprensiva e paziente. Ho parlato con il mio tormento come fosse un essere senziente, chiedendogli ogni tanto, gentilmente, di lasciarmi in pace. Alla fine mi ha ascoltata e, piano piano, si è ritirato come un'onda.

Più di vent'anni sono passati e non ho mai mollato. Se mai dovessimo festeggiare i nostri cento anni, sarò lì con la mia medaglia d'oro per la tenacia, pronta a raccontare tutte le mie battaglie, con tanto di colonna sonora epica in sottofondo. E a chi mi chiederà perché l'ho fatto, risponderò: "Non potevo mica lasciarvi senza una buona storia da raccontare!" ;-)

Sempre io e sempre vostra.

mercoledì 22 gennaio 2025

I dieci passi verso la mia vera Voce"

Sto "tentando" di mettere un po' d'ordine nel mio blog, missione non da poco, vi assicuro! Ho deciso di iniziare con le pagine. Ecco una, riveduta e corretta... con ampio margine di manovra, perché, si sa, non si finisce mai di migliorare! Pronti a decollare? 


Mi avvalgo di:

 1- Essere totalmente me stessa, come dimostreranno i punti qua sotto. Con infinite scuse a Voi, mi metto in questo mio spazio, non come una brava bambina che cerca di piacere a tutti, ma come sono davvero (finalmente). Grazie.

2- Essere allegra anche quando il mondo va a rotoli, anche quando alla TV parlano solo di omicidi e guerre, quando la politica e chi la fa sono delle schifezze (mica tutte), quando nel mondo muoiono innocenti senza colpe. Ecco, se in questi casi la mia allegria ti dà noia, sei libero di chiudere subito la pagina. Grazie.

3- Parlare per lunghi periodi dello stesso argomento; quando una cosa mi piace, la affronto fino allo sfinimento. Scrivo ciò che sento e, se sento le voci nella testa, voglio sentirmi libera di parlarne affinché tacciono. (Ironica)

4- Non rispondere né raccogliere l'invito di chi passa di qua per farsi pubblicità. Inutile quindi mettere il link del blog, non ci verrei comunque. Se passi di qua e ti piace ciò che leggi, scrivi. Se non ti piace, scrivi comunque, e se non hai nulla da dire, non dirlo! Ma se vuoi farti pubblicità, qua non è il posto giusto.

5- Scrivere parolacce quando mi sento di dirle. Un "acceiderbolina" non sostituisce la sostanza che darebbe un "cazzo" ben detto... perciò, se questo tipo di linguaggio potrebbe offenderti (anche se scritto sporadicamente), passa oltre, non mi sentirò offesa.

6- Non rispondere a commenti qualora non avessi nulla da dire. A volte capita che un commento non abbia nulla a che fare con quello che sto dicendo e io sicuramente non avrò voglia (è già successo in passato) di ribadire il concetto più e più volte... chiedo scusa in anticipo perché so che sarà così.

7- Se passerò nel tuo blog, non mi sentirò costretta a commentare, e se non avrò nulla da dire, non lo farò. Meglio un silenzio che una forzatura!

8- Non fare visite di cortesia. Se passi da me, non avrò l'obbligo di passare da te. Se vuoi commentare, è solo perché hai voglia di farlo e non per un tornaconto personale; il "do ut des" non fa per me.

9- Riprendere qualche mio vecchio post... visto che è mio, posso farne quello che voglio senza preoccuparmi del copyright! Li metterò sotto la voce "A volte ritornano".

10- Essere sincera, sempre. A volte scrivo ciò che penso e rispondo di conseguenza. Non scriverò mai opinioni che possano offendere, ma sarò onesta nel sostenere ciò che credo in quel momento. Se ti sentirai offeso o offesa mi dispiace tantissimo e vorrei che Tu me lo dicessi. Amo la sincerità!

Grata se per arrivati fino a qui! Denoti una certa calma e predisposizione alla pazienza, qualità che apprezzo tanto visto che ultimamente ne faccio uso.

Grazie e a presto! (Spero!) 😉

domenica 19 gennaio 2025

Cercala, trovala, condividila!


La felicità è meravigliosa, anche quando non è la tua! La felicità è davvero contagiosa, non trovi? Vedere qualcun altro felice può spesso illuminare la nostra giornata e ricordarci le cose belle della vita. In un certo senso, la felicità condivisa è una forza che può ispirare e sollevare tutti noi.

Quindi, siate felici, sempre! Anche se la felicità non è la vostra! E ricordate, un sorriso è come il sole: brilla di più quando viene condiviso. E se non la vedi, cercala perché da qualche parte c'è.

mercoledì 15 gennaio 2025

Boom di prenotazioni: pinguini attesi per il carnevale di Rio

È metà gennaio e, secondo i miei ricordi di qualsiasi altro gennaio, non c'è mai stata un'estate più fredda di questa. Ieri siamo riusciti a toccare la vertiginosa massima di 22°, mentre la notte prima ha sfiorato i gelidi 14°.

Possiamo continuare a credere che il cambiamento climatico sia un'invenzione delle case farmaceutiche, ma... sono in Brasile, gente! E questi giorni io li ricordo MOLTO più caldi, tipo che quasi mi mancavano solo i pinguini a sguazzare in piscina!



lunedì 13 gennaio 2025

Paradosso del Dolore: Sentirlo Senza Sentirlo


Sentire il mio corpo attraverso il dolore.

Vivere il dolore.

Respirare.

Comprendere.

Vivere la riconoscenza.

Queste esatte parole le avevo scritte meno di un mese fa. Certo, tra lo scrivere e metterle in atto c’era un grande oceano, ma non mi sono arresa. Infatti, ho lavorato parecchio. Con la meditazione, l’introspezione e la consapevolezza ho scavato in fondo alla mia anima per capire quale fosse la causa del mio malessere.

Parlando poi con un’amica, mi ha detto: “Prova a ricordare se poco prima dell’inizio dei sintomi hai vissuto una sensazione di ‘schifo’… totale ripugnanza per qualcosa che ti ha ‘toccato’ la pelle… prova a risalire…”

mercoledì 8 gennaio 2025

Tra una pausa e un pensiero



Ne ho parlato parecchio con tutti, ma la risposta che ho sempre ricevuto è stata: mai! E io non sono mai riuscita a spiegare come fosse possibile, nonostante pensassi di averlo fatto.

Oggi leggo questa bellissima frase che racchiude ciò che sento: il perdono non è dimenticare, ma ricordare senza provare dolore. Ecco qua! Ora posso dire con certezza che io ho perdonato tutti! Ed è così liberatorio comprendere il sentimento del perdono… capire che si è fatto pace col mondo e non sentire più nulla al pensiero di ciò che mi è stato fatto.

Non ho dimenticato, ma ora so che niente di ciò che viene dal passato può ferirmi.

Ma poi penso alle parole di Maestro Chen e così mi libero ancora di più di questo pensiero che, se lasciato lì, diventa un fardello; il perdono è figlio del giudizio. Chi sono e quali diritti ho per giudicare? Quindi, non perdono perché non giudico. Sicuramente non dimentico il male vissuto, ma vivo serenamente nella legge del karma poiché so che nulla viene lasciato al caso.

A Te, se vorrai...