mercoledì 8 gennaio 2025

Tra una pausa e un pensiero



Ne ho parlato parecchio con tutti, ma la risposta che ho sempre ricevuto è stata: mai! E io non sono mai riuscita a spiegare come fosse possibile, nonostante pensassi di averlo fatto.

Oggi leggo questa bellissima frase che racchiude ciò che sento: il perdono non è dimenticare, ma ricordare senza provare dolore. Ecco qua! Ora posso dire con certezza che io ho perdonato tutti! Ed è così liberatorio comprendere il sentimento del perdono… capire che si è fatto pace col mondo e non sentire più nulla al pensiero di ciò che mi è stato fatto.

Non ho dimenticato, ma ora so che niente di ciò che viene dal passato può ferirmi.

Ma poi penso alle parole di Maestro Chen e così mi libero ancora di più di questo pensiero che, se lasciato lì, diventa un fardello; il perdono è figlio del giudizio. Chi sono e quali diritti ho per giudicare? Quindi, non perdono perché non giudico. Sicuramente non dimentico il male vissuto, ma vivo serenamente nella legge del karma poiché so che nulla viene lasciato al caso.

A Te , se vorrai...

8 commenti:

  1. Saperci arrivare non è da poco e non è per tutti.

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    1. È una strada percollibile, non facile, ma possibile.
      Il mio primo perdono è e stato una decina di anni fa. Ho pensato all'uomo che mi ha molestato quando avevo 10 anni. Posso dire che sì, mi ha rovinato la vita. Ma ho perdonato lui e anche le due ragazze che hanno fatto lo stesso qualche anno prima. Ora il ricordo di loro non mi fa più male. Da lì ho iniziato il mio cammino fatto di perdono; gli abusi, il bullismo, intolleranza, le prese in giro, abbandono, gli imbrogli e la prevaricazione. Ora quando penso a tutto il male ricevuto non provo nulla, solo una gran pace.
      E ora nemmeno più mi pongo il problema... non perdono perché non giudico.
      Ti abbraccio forte dolce Katrina ❤️

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    2. Quando dico che sei una donna forte, non lo dico per retorica.
      Io lo penso davvero.
      Quello che hai scritto ne è una grande prova. Forte e tangibile.
      Un abbraccio a te, a presto.

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    3. Grazie Katrina!
      Bacio ❤️

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  2. La mia è rabbia minore, di fronte alla brutture che racconti, dovrebbe essere assai più facile passare oltre, ma ugualmente non riesco, forse perché la causa del mio rammarico fa parte di conoscenze comuni qua sul web, e mio malgrado, a volte ne incrocio i commenti. Tu comunichi un grande insegnamento Sara, e le tue vicende e la tua capacità di volare oltre dovrebbero appianare qualsiasi stupidaggine con la quale ancora ci crucciamo noi, beghe da pianerottolo.. "non perdono perché non giudico", unica via.. un abbraccio!

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    1. Franco, le beghe da pianerottolo ci possono anche stare, arrabbiarsi fa parte dell'essere umano; ci si arrabbia e via. Il problema nasce col rimugino. Quel ritornarci sopra, il meditare " vendetta", il logorio continuo, ma soprattutto lasciarsi sopraffare da quella 'sciocca' bega. Ben più difficile lasciar perdere i grandi torti, ma indispensabile per poter vivere bene. Già c'è tanta roba oggi per essere tristi, le cose del passato lasciamole dove sono, l'unica certezza che abbiamo è che non tornano! Che fortuna vero?
      Un abbraccio a Te e grazie! ❤️

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  3. Ma! Ci sono azioni da parte di alcune persone che ci hanno fatto male, e molto. Io posso anche cercare di non giudicare, ma il dolore resta. Ho sempre perdonato chi mi ha fatto del male, perché il rancore mi farebbe comunque soffrire. Ho perdonato, ma non dimenticato. Ho continuato ad avere rapporti educati con queste persone, ma ho cercato di non mettermi più nella condizione di dover soffrire di nuovo. Nel tuo caso, come si può non giudicare chi ti ha molestata? Non è possibile ritenerla una brava persona. Però, con il tempo, si può arrivare a provare indifferenza, si può ricordare senza soffrire. Ma la cicatrice rimane.

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    1. Oh Katherine, io non la ritengo una brava persona, la ritengo una persona che ha fatto una cosa che non avrebbe dovuto fare. Lo ha fatto a me e ha rovinato la mia gioventù. E io cosa dovrei fare? Soffrire ancora per ciò che non posso cambiare? Sarebbe meglio provare rabbia o rancore? O, ancora peggio, senso di colpa, visto che ha dato la colpa a me?



      Io, invece, ho deciso di perdonare, che, come ho scritto, non vuol dire dimenticare ma ricordare senza soffrire. E io non soffro. Il pensiero di quell'uomo non mi fa né caldo né freddo. Pensa, potrebbe essere morto e io... dovrei avercela ancora con lui? Oh per carità, il karma avrà già fatto il suo lavoro, non serve il mio malessere.



      Lo dici tu: il dolore resta e se c'è quello, non hai perdonato nessuno. Il problema è che il veleno lo stai bevendo tu e loro continuano sulla loro strada. Loro ti hanno fatto male e tu glielo lasci fare, ogni giorno. Fai bene ad allontanare chi ti ha ferito ma, nello stesso momento, lascia andare anche il dolore. Se non lo fai, allontanarli non sarà servito a nulla.



      Le cicatrici non fanno male, sono lì solo a ricordare quell'esperienza e fare in modo che non succeda più...

      Perdona le tante parole, ma il dono della sintesi non è una mia virtù! 😉



      Ti abbraccio forte forte🥰

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