Il blackout in Europa mi ha portato in tempi lontani, era il 2005 o giù di lì...
Siamo qua da qualche tempo ormai e ci stiamo abituando ai loro ritmi… Lavoriamo a questa casa che abbiamo affittato, con la lentezza che caratterizza questo popolo, e vi dirò che non è poi così male!
La giornata per me inizia alle nove, e mi sveglia Tomo con il rumore del giornale e la colazione pronta. Il fanciullo dorme fino a tardi: lui sta sveglio la notte quando finalmente c’è corrente.
Fatta la colazione, Tomo si occupa delle piccole incombenze della casa, come il giardino e l’orto, e poi passa alle cose che immancabilmente si rompono. Io, invece, mi occupo della casa. Non ci sono ancora soldi per la lavatrice, quindi per mesi lavo tutto a mano. La sera prima metto a bagno il bucato, e al mattino inizio a sbattere e strofinare tutto per poi risciacquare sotto la canna dell’acqua (ovviamente quando c’è acqua, che arriva solo finché funzionano le pompe!).
Le difficoltà nascono quando devo lavare lenzuola e salviette: pesano da maledetto, e la mia schiena non è certo fatta di ferro!
A mezzogiorno si prepara il pranzo, a seconda di chi ne ha voglia… piccolo appunto: io non ho mai voglia!
Nel pomeriggio, di solito, faccio un giro nel pueblo e mi fermo a chiacchierare con gli anziani: sono le persone più simpatiche con cui si può parlare. I giovani… beh, loro sono un’altra storia, e fatico un po’ con loro, ma questo meriterebbe un post a parte!
Incontro bambini che, appena mi vedono, mi volano in braccio e mi riempiono di leggero chiacchiericcio! Molte volte vengono a casa mia solo per disegnare. Tengo sempre a portata di mano pennarelli e fogli di carta, e a volte preparo anche i popcorn, che loro adorano. Non vorrebbero mai andarsene!
Si fa subito sera, e arriva il momento di pensare alla cena. Qui vale sempre la regola del pranzo ;-)
La corrente c’è dodici ore al giorno, a turni di quattro ore. A volte, però, i turni saltano, e la sera siamo al buio. Allora accendiamo le candele, e via con la luce romantica! Ma quando, prima di cena, torna la corrente, si sente un’esclamazione di giubilo per tutto il villaggio: "¡Llegó la luz!". Lo ammetto, le prime volte fa davvero un certo effetto!
Spesso, però, passiamo serate intere al buio e in silenzio, guardando le stelle. Santo Dio, sono a milioni! Si vede tutto con una chiarezza incredibile. È così bello che ci sdraiamo sul tetto e stiamo ore a fissare il cielo.
Il villaggio è avvolto nel silenzio, e nelle sere senza luce tutti vanno a dormire presto. Nelle notti di luna piena, invece, si riesce a camminare senza problemi. Dentro le case si vedono lumi a cherosene o candele, ma queste costano, quindi molti preferiscono i lumi a cherosene. La gente si raduna in piccoli gruppi: chi sulle sedie, chi seduto a terra. Parlano a bassa voce… È bello passeggiare nel paese in quelle sere. Mi piace tanto. Che pace!
Nelle sere di buio, ho fatto tanti viaggi introspettivi. In quel silenzio si sentono davvero i pensieri, e, dopo tanto chiacchiericcio mentale, arriva il momento in cui la mente tace. Confesso che, spiritualmente parlando, la mia crescita è partita da lì (anche se non l’ho capito subito!). Ore e ore passate insieme alla mia famiglia, ma sola nel mio Io. La più bella esperienza interiore della mia vita!