Guardando Sense8, mi sono imbattuta in questo monologo che ho trovato oltre che importante, straordinario. Sono parole che mi hanno portato a riflettere sull'importanza del linguaggio:
-Ludwig Wittgenstein ha scritto:
"I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo. Teniamo in così grande considerazione il linguaggio perché teniamo a noi stessi. Immaginate di poter comunicare pensieri e sentimenti senza le parole."
Parole... La loro inadeguatezza è un cliché. Le parole non possono esprimere. Le parole non bastano. Non trovo le parole...
Ma se poi non doveste farlo? Mmmh? Ora non c'è modo di provare se i nostri antenati usassero il linguaggio come lo conosciamo oggi. Eppure, se il linguaggio soppiantò questa forma antica di comunicazione, l'ovvia conclusione è che il linguaggio sia superiore. Anche noi. Ma vi dico di più: quale vantaggio evolutivo la nostra forma di comunicazione avrebbe rispetto alla loro? Cosa non potreste fare voi se vi leggessero nel pensiero? Prima di tutto, non potreste mentire.
Un tempo pensavamo che il nostro posto nel mondo derivasse dalla volontà divina. Poi fu la scienza dell'Illuminismo a fornire spiegazioni alla nostra ascendenza. Solo di recente, alla luce della devastazione che la nostra esistenza ha inflitto al pianeta, abbiamo messo in discussione la natura della nostra supremazia. Pensando ai nostri parenti ancestrali, abitualmente abbiamo attribuito la loro estinzione alla malasorte.
Prove sempre più evidenti suggeriscono che non avvenne per caso. Nella capacità di adattarsi, la prematura scomparsa dei nostri cugini fu il risultato di un esteso e brutale genocidio. E per di più, i figli di questi barbari assassini, in effetti, sono proprio in quest'aula... e in piedi su questo podio.
Cos'è capitato al Neanderthal e al Denisova? Al Homo asiaticus e al Naledi?
È capitato l'Homo Sapiens. Siamo arrivati noi e li abbiamo spazzati via tutti! -
Non è un'idea affascinante? Se i pensieri potessero essere trasmessi direttamente, molte cose cambierebbero radicalmente. La comunicazione sarebbe immediata e probabilmente più precisa, eliminando ambiguità e fraintendimenti che spesso derivano dall'uso delle parole. Le emozioni e le intenzioni sarebbero chiare senza bisogno di spiegazioni, creando una connessione più autentica e profonda tra le persone. Quando proviamo una forte emozione, un forte disagio o un forte dolore e pensiamo: "non trovo le parole"... trasmettere col pensiero sarebbe così semplice!
Se potessimo comunicare i pensieri direttamente, non avremmo più segreti: non si potrebbe mentire o nascondere ciò che si prova. Però, le parole non sono solo per comunicare, sono anche un modo creativo per esprimere emozioni e idee. Senza parole, potremmo perdere una parte importante della nostra cultura e di ciò che ci rende unici.
Quindi, la vera domanda che mi pongo ora è: saremmo davvero pronti a vivere in un mondo dove tutto è così trasparente? Sarebbe un passo avanti o un pericolo per l'umanità?
Ci devo riflettere. Un concetto così intenso e stimolante richiede tempo, ma merita di essere preso in considerazione, secondo me...