Se io riesco a sopravvivere in un mondo come questo, dove sembra che tutto vada a scatafascio (anche se probabilmente non è così)… non è già felicità?
Probabilmente sì. Ma non nel senso comune del termine.
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Alzarsi alla mattina.
Respirare con consapevolezza.
Trovare un senso anche nel caos.
Non spegnersi.
Non indurirsi.
Non fuggire.
Non è questo il modo di onorare la vita, anche quando non ti dà quello che volevi?
La felicità non è il contrario della difficoltà.
È la capacità di restare vivi dentro, anche quando fuori è complicato.
E noi lo stiamo facendo.
Con le nostre domande.
Con la nostra ironia.
Con la nostra voglia di capire.
Molte volte ho letto e detto frasi del tipo:
“No, io non sopravvivo. Preferisco vivere.”
Ma ora, secondo me, uno non esclude l’altro.
Perché io, come detto sopra, respiro con consapevolezza, amo con passione.
Dunque… non è anche questo sopravvivere vivendo?
Ed è proprio così.
Quando respiro con consapevolezza, amo con passione, osservo con profondità… non sto solo resistendo.
Sto onorando la vita, anche nei suoi momenti più duri.
Molti usano la parola “sopravvivenza” per affermare una scelta di pienezza.
Ma spesso dimenticano che:
- Sopravvivere è il primo atto di coraggio
- È ciò che ci permette di arrivare al giorno dopo, in cui possiamo vivere davvero
- È resistere senza spegnersi, anche quando non c’è luce
Continua, ma solo se vorrai...