Addio a "te"... ma l'ora è giuta!



 Addio!
Sei troppo caro per tenerti ancora
e fin troppo tu conosci la tua stima:
il titolo del tuo valore ti assegna ogni diritto,
i vincoli che a te mi legano sono ormai scaduti.
[...]
Tu allora ti donasti ignorando il tuo valore
o lo accordasti a me credendomi diverso;
così il tuo immenso dono, frutto di un errore,
su giudizio ravveduto, a casa sua ritorna.


Oggi leggendo questo sonetto di Shakespeare,(81-90), mi è venuto in mente.. me! 
Strano vero? Sembra che non abbia attinenza... e invece...

Quarantaquattro anni  sono arrivati ed è ora che qualcosa di me, quella parte che non mi piace, quella parte  infastidisce la mia crescita, seppur molto affezionata,  se ne vada!
Siamo persone e come tali il cambiamento fa paura! E se cambio e poi non è più come prima? E se non piacessi più? E se non mi riconoscessi più? E se e se e se...
Qualcuno mi ha detto che non possiamo stravolgere in nostro vero io... ma se il mio vero io non lo riconoscessi più? E' giusto tenere questa appendice infiammata per non cedere al cambiamento?
No... non per me! Verrei meno alla promessa che ho fatto anni fa a me stessa. Prometto che non sarò mai quello che non mi sento più di essere!

Perciò è ora che tu,
cara la mia Sara , 
lasci  che questa parte del tuo essere se ne vada!
Riconosco che  il tuo essere stato sia stata  parte della mia crescita, 
ma ora  è diventato un pesante fardello. 
Addio a te... l'ora è giunta!