venerdì 26 ottobre 2018

Differenze culturali, quello che molti definiscono Culture Shock!



Diciamoli; venendo direttamente da caotico Brasile, l'arrivo in Tunisia è stato più che mai soft e ancora prima di toccare questa bellissima terra l'ho amata. Guardavo affascinata dall'oblò dell'aereo e pensavo; ci sono quasi...questa sarà la mia terra!
All'aeroporto c'era il mio Tomo ad aspettarmi e all'uscita l'aria tiepida di Tunisi mi ha accolta. Sono finalmente in Tunisia!!

Quello che mi ha colpito fin da subito è stata la discrezione delle tunisine; in Brasile, almeno dove vivevo io, le donne sono abbastanza chiassose, vestite con abiti parecchio succinti e con teste colorate con colori a basso costo. Qua invece, anche chi non ha la testa coperta è molto discreta, silenziosa e a tratti elegante.

Il panorama mi piace, anche se sulla strada che mi porta a quella che sarà la mia casa la spazzatura la fa da padrona, nulla che non abbia già visto nell'esperienza precedente. Gli ulivi prendono il posto degli eucalipti e il colore verde/grigio predomina su tutto.

Le case sono diverse, sopratutto quella che ho scelto. Se ad Arujà il legno e i colori scuri comandavano su tutto, qua predomina il bianco e  le cupole si fanno amare all'istante! Il prezzo è lo stesso che pagavamo prima ma la qualità è nettamente superiore.
Se prima c'era sempre qualche aereo che decollava sulla nostra testa e la musica altissima che arrivava da qualche vicino o da macchine col baule aperto, ecco, qua il silenzio regna sovrano, silenzio assoluto rotto solo dal canto di qualche gallo in lontananza e da qualche uccellino.

Il mio primo madame mi ha emozionato al pari di Donna Sara, anche se la cortesia dei tunisini l'ho trovata superiore. E' successo più volte che se ho un uomo davanti quello prontamente mi apre la porta... viva la cavalleria!
Certo, per contro qua non amano essere toccati e da quello che ho capito non si usa dare la mano, a differenza di prima che ogni volta che ci si incontrava ci si abbracciava sempre... ecco, essendo io un'abbracciona seriale, questo un po' mi manca!

Non ho ancora sentito apprezzamenti pesanti. No, non verso di me, quello nessun popolo lo fa, ma verso le bellezze locali; ho notato che se passa una bella ragazza guardano ma con molta discrezione e non fanno battute pesanti, oh, a me piace un sacco! Non so ancora come siano i rapporti uomo donna, ma per quanto mi riguarda nei miei confronti ho ricevuto solo grande rispetto.

Il prezzo del cibo e dei trasporti è nettamente inferiore; quando l'ho detto alla mia Dolce Vipera mi ha gentilmente mandata a qual paese. Si è scandalizzata sopratutto per il costo del pane, se qua una baguette costa 0.06 centesimi dalle sue parti costa più di 1 euro! Pure la frutta e la verdura costano decisamente meno e qua abbiamo trovato una pasta locale buona al pari delle più famose paste locali che costa una minima parte! E poi diciamolo... qua ci sono i datteri!!

Ma la cosa che mi ha conquistato di più è la sensazione di sicurezza che si respira. Per farvi capire; ad Aruja vivevamo in un residence con portineria pattugliata da guardie armate che a turno fanno la ronda ogni 10 minuti. Andare a San Paolo è diventato pericoloso, gli assalti nelle code in autostrada la normalità. Sparare in testa per un cellulare è fin troppo comune e gli assalti in casa pure! Mi capite dunque se dico di  amare lo stare qua? Guardare costantemente indietro se arriva qualcuno, scattare una foto con la paura di essere sbattuti a terra, non poter portare nemmeno la borsa e camminare sola col terrore è storia passata e ad ogni volta che ci penso tiro un sospiro di sollievo! Ed è per questo che spero che i miei ragazzi decidano in fretta di venir via di là!

Ecco, se dovessi dare un punteggio la Tunisia vince con un ampio margine; diciamo un 7 a 3 e nessuno se la prenda ma il Brasile non mi manca nemmeno un po'!

Spero di non venir smentita troppo presto anche se sono pronta a tutto, le mie esperienze di vita in Dominicana mi hanno temprato tanto... chi vivrà vedrà!



PS:Ovviamente tutto ciò che ho scritto è frutto di una mia diretta esperienza, che potrebbe essere diversa da chi ha vissuto lo stesso percorso, sopratutto visto che descrivo della prima impressione che ho avuto.

venerdì 5 ottobre 2018

I motivi che mi spingono a girare il mondo?

Oggi ho fatto una foto e l'ho messa nell'immagine di copertina di FB. Gianni, un caro amico blogger mi ha fatto una domanda al quale, li per li, non ho saputo rispondere ma mi ha portato a fare una riflessione.
[...]Ancora oggi non riesco a comprendere bene i motivi che ti spingono a girare il mondo. Di motivi ce ne sono tanti in effetti. Tuttavia intuisco che c'è qualcosa di interiore in te che non riesco ad afferrare nella sua interezza. Ma, aldilà di qualsiasi eventuale ragionamento, io ti seguo sempre e ti voglio bene. A prescindere.[...]

Quali sono i motivi che mi spingono a girare il mondo? Beh, i motivi, come ha detto Gianni, sono tanti ma la prima parola che mi viene è; la scoperta!

Sono da sempre una persona curiosa. Ricordo da bambina quando i miei per la scuola mi hanno comprato l'atlante geografico... passavo ore a guardare la cartina chiedendomi come fossero quei luoghi e chi ci vivesse. La fantasia era quella di una bambina che amava immaginare, ma l'immaginazione ha lasciato il posto ad una profonda e impellente curiosità che non era più solo un sentimento ma si è trasformata in una vera e propria necessità fisica.
Col tempo la necessità è diventata ossessione.  Un sentimento così forte che guardare programmi di viaggio era diventata una sofferenza. Sono arrivata a seguire Licia Colò nei suoi viaggi e a soffrire per non poterli fare, l'invidia era una costante e la sofferenza una condanna. Ma guardare quei posti lontani non mi bastava più e quando nel 2001 c'è stata la possibilità di andare in Brasile mi ci son fiondata! Dovete sapere che quando è arrivato il momento di partire Tomo ha avuto paura e aveva fatto il classico passo indietro, così io sono andata in agenzia di viaggi  e ho fatto il biglietto; quella era la mia occasione e non potevo farmela sfuggire, quel giorno ha avuto inizio il Tutto.
Un inizio molto difficile, lo devo ammettere,  perché il mio spirito era pronto ma la mia mente no. Ho sofferto la lontananza da amici e parenti e ho fatto impazzire la mia famiglia. Così dopo quasi due anni sono tornata con la coda tra le gambe con la ferma intenzione di non muovermi mai più dall'Italia. Troppo difficile per me, mi dicevo, viaggiare comporta troppo impegno, dedizione e senso dell'avventura e io non ce la posso fare! Ultime parole famose!

Ma non non c'è niente da fare; quando quel fuoco si accende non si spegne più. Il tempo passava e io iniziavo a provare nostalgia di quei panorami, di quei modi di vivere, della gente che avevo conosciuto e delle diverse energie. Ero cambiata troppo e tornare indietro a quella che ero stata era ormai impossibile.

Sono rimasta in italia per quasi tre anni fino a che abbiamo deciso di tornare in Brasile. Da li siamo andati in Repubblica Dominicana dove ho avuto la più pazzesca delle mie avventure. Garantisco che  dopo aver vissuto certe emozioni la routine italiana mi andava davvero troppo stretta.
Da li in poi c'è stata l'Australia e il nord del Brasile per poi ritornare di nuovo dove tutto era iniziato; San Paolo. Ma anche li, dopo qualche tempo ho cercato un'altra occasione, ho pregato l'universo che mi desse qualcosa d'altro. Ogni giorno dicevo; ti prego ti prego ti prego, portami altrove... io non so dove ma che sia altrove. L'universo deve avermi ascoltato visto che ora sono qua in terra africana, sapendo che sarà per un breve periodo ma proprio per questo con la continua voglia di vedere ed esplorare.

Ma il perché me lo chiedo pure io!

Perché io ho necessità di conoscere meglio me stessa. Non sono così in gamba da riuscire a farlo in patria. Ho continuamente bisogni di stimoli, di mettermi alla prova, di spostare i miei limiti un pezzetto più in la. Ho bisogno di esperienze forti come quella in Dominicana, esperienze che mi diano l'effetto WOW. Ho bisogno di incantarmi di fronte a tramonti ogni volta diversi, di conoscere persone differenti da me che mi insegnino e mi mostrino il loro punto di vista, perché  vedere il mondo attraverso gli occhi degli altri, per me rimane una grandissima fonte d'ispirazione! Capire le dinamiche esistenziali di religioni, di politiche e di esperienze di vita è sempre un'esperienza eccitante.

Settimana scorsa un signore italiano conosciuto a Tunisi mi ha detto che qua io sarò sempre straniera. Me lo ha detto con un tale rammarico che quasi mi sono sentita in colpa quando gli ho risposto; lo so, siamo stranieri e ovunque andremo lo saremo sempre. Ma io amo essere straniera!  Mi ha guardato strano non riuscendo a capirmi.Tra me e me ho pensato; mettiti in fila fratello... ma sappi che la fila di chi non mi capisce è molto lunga!
Essere straniera, per come la vivo io, mi da il vantaggio di non dover essere mai pienamente coinvolta o responsabile. Per quanto io possa cercare di capire la realtà del paese in cui vivo non sarà mai la mia realtà. Non è mia abitudine criticare il popolo che mi accoglie, (a differenza della maggioranza di italiani) visto che io sono ospite, le loro abitudini, i loro pensieri e le loro convinzioni appartengono solo loro e io non ne sono responsabile, e credetemi quando dico che c'è un'enorme senso di liberazione in questo che nemmeno ve lo immaginate! E rimango sempre basita quando sento italiani dire pesta e corna dei nativi... quasi che il loro modo di essere fosse di loro competenza. Invece di giudicare cerco di vedere il loro mondo attraverso le loro storie e il loro vivere quotidiano, e devo dire che c'è sempre della magia in tutto questo! Magia che accresce sempre di più la mia voglia di scoperta!

Amo la gente, gli scenari nuovi, la scoperta del cibo e imparare nuove lingue! Mi emoziono a vedere i bambini e amo l'interazione con gli adulti. Mi considero atea ma mi affascinano le religioni e amo cercare di capirne i meccanismi.
Ho profondo rispetto di chi è diverso da me e ne accetto il loro essere.
Amo amo amo sentirmi persa sapendo che se anche non capisco una parola di ciò che mi si dice, ho in me la piena consapevolezza che c'è quel qualcosa che ci lega tutti quanti; siamo tutti ospiti di questa terra e come tali io avrò sempre qualcuno che mi porgerà la mano e mi aiuterà in questo viaggio alla scoperta di me stessa!

Ecco... questo è ciò che mi spinge a girare il mondo... spero davvero di avervi fatto sentire queste mie emozioni! Grazie di averle condiviso con me questo momento!