Ti faccio il mazzo e non sono neanche fioraia.

 


La mia vicina Inglese se ne andata, mi ha detto che non ne poteva più di tutto, ma soprattutto non ne poteva più di loro! E non è la sola, ho saputo che anche altre mie conoscenze stanno andando via. Qualcuno mi ha detto che questo paese ti piega... questo è vero e chi può se ne va. Io però devo rimanere, potrà anche piegarmi ma non ho nessuna intenzione di farmi spezzare.
L’avevo già scritto tempo fa, e più volte, che questa povera nazione ha tanti problemi, ma è anche vero che mi sta insegnando molto. In che modo? 

Spiego;

Qua nel residence c'è il "tutto fare" che io chiamo Le Merde. Il tizio mi ha dichiarato guerra fin dai primi giorni facendomi tantissimi dispetti. Non mi vergogno a dirlo, c'ero cascata in pieno e, non so come, l'avevo fatto "entrare nel mio cervello". Mi stava facendo letteralmente andare fuori di testa. Ha iniziato con piccole cose; mi rubava le mollette, non mi tagliava mai l'erba, staccava le pompe della piscina,

faceva lunghissime telefonate fuori dalla mia finestra, sbatteva il cancello del retro ad ogni ora, apriva i pozzetti di controllo della fognatura senza mai chiuderli, non tagliava mai la siepe rendendomi il passaggio impraticabile e tantissimi altri fastidi. E' arrivato perfino a staccarmi la corrente dal contatore!
Qualcuno si chiederà perché non mi son ribellata subito... già, me lo sono chiesta pure io...
Forse perché, in tutta la mia vita da adulta, non ho mai dovuto difendermi da così tanti attacchi fatti giusto per dar fastidio, perciò non sapevo nemmeno da che parte iniziare a difendermi, finché alla fine il giorno è arrivato.
La mia ribellione è iniziata quando l'ho beccato appunto a staccarmi la corrente. Erano giorni che mi svegliavo e trovavo il contatore staccato, in verità pensavo fosse qualche cortocircuito, ma la cosa mi suonava strana visto che non saltava mai il salvavita in casa. Ma succede che un giorno mi alzo prima del solito ed ecco che scopro la causa!
Sono in cucina e sento il bip del forno, corro alla finestra e vedo le Merde davanti al contatore... Beh, sono uscita e ho iniziato con una sequela di insulti e gesti che avrebbero fatto impallidire perfino il vecchio Sgarbi.
Pensavo che l'avesse capita, ma no, lui pensa di essere un intelligente (?)  e va avanti come un treno .
Il giorno dopo suona il mio citofono, chiedo chi è ma rispondono nella loro lingua, io non capisco e ovviamente non apro. Ma quelli vogliono entrare, suonano tutti e tre i campanelli ma non ricevendo risposta iniziano a battere pugni sul portone. Esco,vado dove vive le Merde, sento la TV accesa, busso ma lui non risponde. 
Non so che fare e allora chiamo il padrone di casa
-C'è qualcuno alla porta ma io non apro perché non so chi è.-
 Lui chiede
- Le Merde non è in casa? -
Al che rispondo 
-sì c'è, è in casa ma non mi risponde.- Passa un minuto, quello esce e va ad aprire. Il Mister mi richiama dicendomi
sì in effetti le Merde è in banca....-

Ma come, lo sto vedendo, è davanti a me, parla al telefono e sta dicendo che è... che è in banca! Appena riattacco il cellulare gli ripeto la trafila di gesti e di parolacce del giorno precedente, tutte rigorosamente in italiano! Vedo che inizia a preoccuparsi, infatti da qual giorno, finalmente, mi lascia  in pace. 


La fortuna (magnanima)  vuole che se ne vada via per quasi un anno per "sovrintendere" alla costruzione di una casa e alla ristrutturazione della casa del Mister. Devo dire che è stato un gran  bel periodo, ma si sa, le cose belle finiscono e a settembre dello scorso anno lui torna. La cosa bella è che a Novembre si è sposato ed è andato a vivere altrove. A onor di cronaca va detto che a inizio anno la giovane moglie è già tornata a casa da mammina e lui, probabilmente sentendosi frustrato, se la deve prendere con qualcuno e ha ricominciato a fare dispetti a me.

Lui sa che voglio il cancello deve essere chiuso (che poi è la condizione in cui deve stare un cancello)  ma giusto per rompere le palle lui lo lascia sempre aperto. Io ho il telecomando e quando lo vedo aperto lo chiudo, ma lui cosa fa? lo riapre e toglie l'energia in modo che io non possa chiuderlo a distanza. E allora io che faccio? vado, rimetto l'energia e gli dico che il cancello deve rimanere chiuso, il tono si alza e lui lo chiude. Il giorno dopo però il suo cervello si resetta (cosa normale da queste parti) e ricominciamo di nuovo; il portone è aperto io lo chiudo con il telecomando e lui lo riapre e toglie l'energia.  Io vado a rimettere l'energia gli ripeto che il cancello deve rimanere chiuso aggiungendo, questa volta, di smetterla di prendermi per i fondelli. (lo sapete vero che non ho usato la parole fondelli?)

Oggi il Mister della casa è in visita e di nuovo le Merde lascia aperto il cancello. Provo col telecomando ma l'energia è già stata tolta... allora lo cerco e quando lo vedo gli ripeto, con un tono un po' più alto, che il cancello deve essere chiuso. Noto però che la Merde mi guarda con sufficienza, che succede? mi chiedo. Non finisco di formulare il pensiero che vedo spuntare il Mister. Vedo che gonfia il petto, arruffa le piume e con atteggiamento tipico da mansplainer mi dice stai calma.
Oh santa Madre degli stolti dammi la pazienza
. Purtroppo non so come si dice in inglese sta calma lo dici a tua moglie ma gli rispondon

-no darling, non sto calma, io qua ci vivo e quando tu sei a casa tua il cancello è sempre aperto, tutti i giorni e tutto il giorno, perciò chiedo gentilmente (di nuovo) che il portone rimanga chiuso e che per entrare ed uscire c'è una bellissima porta, che si usi quella grazie!-

Ed ecco che il Mister sgonfia il petto, rimette le piume a cuccia e con malcelata rabbia mi dice  

-va bene, da ora in poi il portone rimarrà chiuso.-

Con un sorriso da orecchio a orecchio rispondo con un cortese thank you very much, Sir.

Probabilmente le Merde pensava che avendo di fronte il padrone di casa non avrei avuto il coraggio di dire nulla. Ma lui non sa che non ho mai sofferto di androfobia, e non sarà certo lui o questo omuncolo a farmi paura. Sì perché tutti fanno la voce grossa quando noi lo permettiamo e io mi sarei anche stufata di questo atteggiamento. Non sono una che alza la voce, ma visto che ce l'ho, ora la uso. Magari a volte è un po' alta e devo lavorarci su per abbassare i toni, ma l'importante è che ora io la usi e sappia dire basta quando gli altri non capiscono che devono fermarsi.

Bisogna pur metterlo, il punto
Alla fine di una frase.
Alla fine di una storia.
A
lla fine di un tormento.
Si chiama ortografia.
O, più comunemente, coraggio.
[web]