A fine anno abbiamo deciso di andare via qualche giorno. Tutto bello, peccato però che mi sia ammalata e abbia passato la maggior parte della vacanza a letto! Un paio di giorni però sono riuscita a godermeli e questo è ciò che ho visto!
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Il secondo giorno abbiamo trovato questo!
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Hotel Calimera Yati Beach
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La spiaggia dell'hotel offre un bel panorama
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Medusa, una di quelle grosse!
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Il mio Tomo che non sapeva di entrare nell'inquadratura... altrimenti avrebbe mostrato meno addominali! :-D
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Sulla strada per Houmt Souk
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C'era una strana nebbia che ha dato al paesaggio un atmosfera surreale! |
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Mueales in Houmt Souk
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Medina |
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Borj El Kebir il forte di Houmt Souk
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Djerba
Djerba è la più grande isola dell’Africa del nord e si trova di fronte alle coste della Tunisia nel golfo di Gabes. Col tempo si è guadagnata diversi soprannomi come; terra dei sogni, perla del Mediterraneo e isola dell’oblio. Parliamo di un luogo bellissimo con scenari unici e spettacolari. Purtroppo però, con più velocità, ha perso fascino, almeno per me. Seppur meno sporca del continente è abbastanza trascurata e le spiagge molto sporche. Le scogliere e gli angoli più belli sono ricoperte di ogni sorta di rifiuto. Solo le spiagge di fronte agli hotel, ma non tutti, sembrano pulite, ma una passeggiata sulla battigia rivela tappi, bottiglie, vasetti di yogurt e tanto, troppo altro .
Certo, le sue spiagge sono di sabbia
lievissima, con un mare perfetto e caratteristiche palme alle sue
spalle.
Addentrandoci all’interno abbiamo scoperto un territorio parecchio rurale, dove abbondano gli uliveti,
i datteri e gli cactus in fiore che purtroppo la mancanza di acqua li ha resi parecchio smilzi....
Il suo è un clima davvero eccezionale, con temperature sempre sopra i 20
gradi da aprile fino a novembre, tali da rendere i periodi di primavera
e autunno godibilissimi. Gli isolani poi, sono un popolo ospitale e gentile che non mancherà di farti sentire il benvenuto e di farti assaggiare le prelibatezze della sua cucina tipica.
Riguardo a Djerba (le ho prese qua e la dal web)
La storia di Djerba è affascinante e affonda le sue radici nell’antichità. All’epoca veniva chiamata Meninx, o anche Lotophagitis, in quanto ritenuta l’isola dei Lotofagi su cui approdò Ulisse durante la sua lunga navigazione.
Sesto Aurelio Vittore, riporta che fu proprio qui che vennero proclamati
imperatori romani Treboniano Gallo e suo figlio Volusiano. Correva
l’anno 251. Gli Arabi dominarono poi l’isola fino al
medioevo, quando il regno di Sicilia e gli Aragonesi gliene contesero il
possesso. Dall’epoca normanna fino a quella aragonese, Djerba fu sotto
il dominio del Regno di Sicilia. Passò poi sotto gli Spagnoli per due
volte e, nel periodo di intervallo tra le due, il corsaro Barbarossa la
conquistò e ne fece il suo arsenale. Successivamente l’isola entrò a far
parte della reggenza di Tunisi e così rimase anche in seguito, quando
fu protettorato della Francia e infine parte della repubblica di
Tunisia.
Tra gli eventi storici di maggiore rilevanza, va ricordata sicuramente la famosa battaglia di Djerba.
Il conflitto si consumò dal 9 al 14 maggio dell’anno 1560 e vide
scontrarsi l’Impero Ottomano contro l’Alleanza Cristiana formata dalla
Repubblica di Genova, la Repubblica di Venezia, la Spagna, lo Stato
Pontificio, il Ducato di Savoia e i Cavalieri di Malta. A comandare le
flotte furono rispettivamente Piyala Pasha e Turgut Reis per gli
Ottomani e Giovanni Andrea Doria e Juan de la Cerda per l’Alleanza. Al
termine delle ostilità si contarono perdite; mille morti
per gli Ottomani vincitori e 60 navi tra affondate e catturate con 18mila
morti per la sconfitta Alleanza.
Una particolarità di questa isola è che ospita La Ghriba, una delle sinagoghe più note e antiche al mondo. Le fonti storiche fanno risalire il primo insediamento ebraico
al 586 a.C., in seguito alla distruzione del grande Tempio di
Gerusalemme, e si narra che la Sinagoga sia stata costruita utilizzando
proprio le pietre delle rovine del Tempio. L'isola di Djerba ospita
tuttora una comunità ebraica e la sinagoga è il centro della loro vita
religiosa ma è anche meta di migliaia di pellegrini ebrei da Tunisia,
Marocco, Francia e Italia. Non è quindi un caso che ancora oggi questa
isola sia considerata uno dei luoghi più tolleranti e democratici tra tutti i paesi a maggioranza musulmana.
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Foto della sinagoga presa dal web
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Djerba è uno dei pochi luoghi tunisini dove ancora viene parlato il berbero. La
lingua ufficiale a Djerba è l’
arabo classico, detto
anche “letterario”. Viene usato nelle scuole, nei mezzi di comunicazione
e dalle istituzioni. E’ la preferita degli intellettuali, degli
scrittori ed è anche la lingua del Corano e quindi della religione.
La popolazione, però, parla una forma diversa di arabo, quello dialettale.
Quest’ultima si differenzia per la pronuncia e per le varie influenze
provenienti dai dialetti berberi e dagli idiomi europei. In pratica
nelle scuole di Djerba si insegna l’arabo classico, ma poi usciti da
scuola si impara quello dialettale. Non c’è troppo da stupirsi comunque,
visto che le differenze tra i due registri linguistici sono decisamente
meno numerose delle somiglianze.
Il dialetto berbero è l’eccezione a questa regola: infatti si tratta di una lingua autoctona
tra le più antiche del nord Africa ed è completamente diversa
dall’arabo, con il risultato che chi cresce di lingua madre berbera poi
ha difficoltà nell’apprendere la lingua ufficiale. Nelle zone turistiche
come Djerba troverai moltissime persone che sanno parlare perfettamente
l’inglese e l’italiano, in particolar
modo lungo la costa. Ciò è dovuto anche alla possibilità di captare i
segnali TV provenienti dal nord, ovvero dall’Europa.
Chi ha poi intenzione di fare affari con gli stranieri, come chi
gestisce ristoranti e locali vari, usa queste lingue per poter condurre
le proprie attività in maniera più semplice. Per quanto riguarda la
stampa, ti accorgerai di come molti giornali sono addirittura in lingua francese.
Una cosa davvero incredibile e sentire gente che passa dall'italiano al tedesco e l’inglese con una velocità straordinaria. Abbiamo provato col portoghese, ebbene hanno risposto anche in quella lingua!
Peccato non aver avuto la salute e il tempo per visitare il visitabile, ma a parte qualche pecca l'ho trovata suggestiva e con uno splendido mare!
La Tunisia è sempre stata in lista tra le nostre mete turistiche, poi quel doppio attentato l'ha relegata in fondo, e credo sia stata una botta ancora non assorbita. Peccato davvero.. bellissime le tue foto "fuori" stagione, le donano ancora più fascino..
RispondiEliminaIl primo giorno il cameriere ci ha dato il benvenuti e tra una chiacchiera e l'altra ci ha chiesto il motivo dell’assenza di italiani. Anche noi abbiamo risposto che, probabilmente, il doppio attentato ha scoraggiato il turismo. Lui ha replicato, in base alla sua esperienza ventennale nel turismo, che sembra aver scoraggiato solo gli italiani. Il resto dell’Europa, dopo qualche anno ha ripreso il flusso. Infatti hotel era pieno di tedeschi, francesi, inglesi e qualche visitatore dai paese dell'est Europa. Noi eravamo gli unici due italiani.
EliminaLa stessa domanda ci è stata posta sia a Mahadia che a Tabarka e Monastir. Anche la gli hotel erano pieni di europei... ma i grandi assenti rimangono sempre e solo gli italiani. ;-)
Guarda..fosse per me anche domani.. è mia moglie restia.. del resto non voleva neanche farmi andare a New York nel 2019.. le ho fatto trovare i biglietti aerei sul tavolo. E ho fatto bene..visto quello che è successo..dopo..;)
EliminaNon è l'unica! Pensa che mio padre, ad ogni mio invito, mi risponde: io non vengo in quei posti li! Diciamo che in Italia per anni, ma anche ora, si coltiva la paura per questi paesi. La Farnesina stessa usa toni che possono terrorizzare. Leggendo su Viaggiare Sicuri sembra di entrare in zone di guerre e massima allerta, cosa che non si percepisce per chi vive qua. Perciò ci sta un po' di paura.
EliminaPoi, che allo stesso prezzo, io consiglio paesi più puliti e meno caotico... ecco, questo è solo un mio parere, anche perché io qua ci vivo e ho perso " l'occhio del turista" dove tutto è caratteristico! 😉
Caspita, impazzirei di gioia in un posto simile. Hai scattato delle foto meravigliose, sei davvero brava. Mi spiace però che tu sia stata male per la maggior parte del tempo, non ci voleva proprio. Un abbraccio.
RispondiEliminaPensa che la prima volta che ci siamo andati, il secondo giorno è scattata la quarantena per il covid, e non abbiamo potuto uscire dall'hotel... Non penso che ci tornerò più e in fondo mi dispiace non aver potuto visitare come si deve quell’isola...
EliminaPazienza visiterò qualcosa d'altro!
Grazie Sara sei sempre troppo gentile! ❤️
Io sono stata a Djerba per 15 giorni, diversi anni fa, per le vacanze estive. Nel complesso mi è piaciuta ma non ci tornerei. Ero continuamente tormentata dai tunisini, invadenti e insistenti, per vendermi di tutto, o fare foto, ( a pagamento)con falco, scimmia, ecc..Ho trovato anche chi mi voleva sposare per venire in Italia e stare bene (parole del tunisino )e questo dopo avermi visto da sola in rima al mare ( ero con mia cugina che dormiva sulla sdraio) . Anch'io ho foto molto belle di quel periodo ma non ci tornerei per il modo di fare dei tunisini.
RispondiEliminaOh cara come ti capisco, è una cosa che detesto anche io! Non ti lasciano in pace un attimo! Eravamo in spiaggia e arrivano con il dromedario, poi col cavallo, poi con i braccialetti, poi con i teli da bagno! Senza parlare dell'assedio nella Medina. Io ero lì solo per fare foto perché mi piace molto l'architettura e dei prodotti non potrebbe fregarmene di meno... ma loro ti massacrano di inviti a vendere la loro mercanzia. Giuro non li sopporto nemmeno io!! 😂
EliminaEcco, il cammello !!! Ci sono salita e ho fatto un giro, esperienza da non ripetere mai più. Quelli che mi hanno fatto pena sono stati i bambini, sia sul traghetto che appena scesi dal pullman, si sono avvicinati tendendo le loro manine, non avevo niente da dar loro, se non poche monetine. Alcuni turisti, previdenti, si erano portati matite e caramelle ma io non ci avevo proprio pensato. E i bimbi che , sul traghetto, vendevano le cicche della Brooklin (la gomma del ponte, per intenderci) , mi hanno fatto ancora più pena. Ciao
RispondiEliminaOra i bambini non si vedono, in cinque anni che vivo qua non è ho mai visto uno fare la carità, ci sono giovani che vendono fazzoletti ai semafori ma niente di più. Anche sul traghetto non c'è più nessuno che vende, lo hanno vietato.
EliminaCi sono però gli anziani che allungano la mano... e questo mi spezza il cuore ancor di più...
Sembra tutto molto a misura di turista; spero tu sia riuscita a domare il pitone di asciugamani :P
RispondiEliminae per le prelibatezze locali? (intese come cucina) 🍰
Sì, è TUTTO a misura di turista!
EliminaL'hotel serviva cibo tunisino ma a noi non piace; troppo fritto, troppo piccante, troppo dolce, poi solo montone e tacchino! Il Calimera è un hotel molto bello ma il cibo, noi lo abbiamo trovato pessimo. Ovviamente è questione di gusti, ho letto recensioni di gente che era lì con noi che ha dato 5 stelle per la ristorazione... noi non ne abbiamo data una perché meno non si può!
In altri hotel dove siamo stati c'era cucina internazionale e più varia, l'abbiamo sicuramente preferita! 😉
Che posti magnifici... e soprattutto che voglia di mare!
RispondiEliminaDel mare non mi stanco mai, ci viviamo e in vacanza andiamo al mare! Mi mancherà, questo è poco ma sicuro!
EliminaSssst.... lasciatemi sognare... Uhmmm che bello....
RispondiElimina🤫
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