Tante volte ho parlato di solitudine ed oggi ne parlo... ancora.
La mia prima "solitudine" l'ho provata tanti anni fa, quando il mio Tomo ha lavorato lontano per parecchi anni e io stavo intere settimane da sola. Una solitudine relativa, dove c'erano le telefonate serali del Tomo e di giorno c'era il web a farmi compagnia; ore e ore connessa con un mondo che seppur virtuale riempiva il mio tempo. Ho comunque imparato a stare da sola senza dover dipendere dalla fisicità come era invece negli anni passati, l'ho considerato un gran bel passo avanti!
Poi siamo partiti per il Brasile e là non ho più avuto modo di stare da sola. Nonostante tutto mi ritagliavo i miei momenti di solitudine ma non passavano più di un paio di ore che tornavo nel mondo fisico e chiacchieroso, il tutto è durato tre anni.
Ed ora eccomi qua, in terra straniera e sola per tutto il giorno ma in questo frangente non voglio più avvalermi del supporto virtuale. Perché? Ecco, settimana scorsa mi sono resa conto di passare davvero tropo tempo sui social; una nuova applicazione di FB mi ha fatto sapere che su quell'aggeggioci passavo in media più di due ore e mezza! Wow mi son detta, così tanto tempo solo su Facebook senza contare Instagram e affini. Così ho ridotto la permanenza sul cellulare e mi sono dedicata ad altro.
Ma ecco che togliendo le distrazioni si arriva a capire che il "vuoto" da riempire è davvero tanto. Ci si rende conto come tutto fino a quel giorno è stato davvero tutto estremamente effimero. I cosiddetti amici alla fine nemmeno esistono e se sono "esistiti" è solo per una mia costante presenza nel loro mondo, ma nel momento che mi assento nessuno se ne accorge. E così mi sono resa conto che quando mi dicevo che non ero nessuno era davvero così. Incredibile, è bastata poco più di una settimana per rendermene conto ed ecco che mi trovo a tirare le mie conclusioni; siamo soli e dobbiamo contare su noi stessi. Frasi dette e ripetute all'infinito ma che ora prendono una connotazione diversa, un pochetto più concreta.
E allora ti abitui a stare davvero sola. Ti alzi al mattino fai colazione, qualche lavoretto in casa ed esci a fare un giro. Non puoi nemmeno fare due chiacchiere perché il francese ti è così ostico che non trova spazio tra spagnolo, portoghese e inglese e se qualcuno magari ci prova pure e parlare con te alla fine tu rispondi; je ne parle francais e questi sorridono e se ne vanno.
Capisci che che se qualcuno dice: se vuoi chiamare qualcuno hai solo da prendere in mano in telefono è chiami, alla fine non è davvero così. Ti metti dall'altra parte e immagini che se quel qualcuno non chiama mai è perché non ha voglia di sentirti e allora lasci perdere.
E allora smetti di rimanerci male per i messaggi visualizzati senza risposta e per i tanti; sto lavorando ti richiamo quando questo non succede praticamente mai.
Ci si abitua a tutto, senza incazzatura e rabbia alcuna... sono una pacata e pacifica consapevolezza.
Sembro triste? Beh sì, può essere e in fondo posso anche concedermelo, dopotutto quando si è pensato a qualcosa che non è mai stato... si rimane male, per qualche minuto soltanto però. Dopotutto questa è la vita che mi sono scelta e contravvenendo a quando si dice che la distanza è solo un fatto mentale rispondo; la distanza sarà pure mentale ma questo impedisce comunque al mondo di mantenere i contatti.
Questa mattina dopo i vari lavoretti di casa non sono uscita e mi son messa qua davanti a questa tastiera, come faccio sempre quando ho bisogno di fare chiarezza. Ora alzerò gli occhi, rileggerò ciò che ho scritto e come sempre troverò l'input per dare l'ennesima svolta al mio intercedere in questa vita di crescita.
Concludo col dire che ci si abitua a tutto, ma questo non lo dico con rammarico, ma come una forza nuova e una consapevolezza in più: tanto più ci appoggiamo agli altri pretendendo sempre qualcosa in cambio, tanto più ci rendiamo dipendenti a quel qualcuno che, diciamolo, non potrà mai soddisfare le nostre richieste. Ognuno ha la sua vita, i sui problemi e il suo modus operandi che si perpetua giorno dopo giorno e se noi non siamo inclusi, beh pazienza, si va avanti comunque facendo conto solo... su noi stessi!
Sempre io e sempre Vostra! 😊
La mia prima "solitudine" l'ho provata tanti anni fa, quando il mio Tomo ha lavorato lontano per parecchi anni e io stavo intere settimane da sola. Una solitudine relativa, dove c'erano le telefonate serali del Tomo e di giorno c'era il web a farmi compagnia; ore e ore connessa con un mondo che seppur virtuale riempiva il mio tempo. Ho comunque imparato a stare da sola senza dover dipendere dalla fisicità come era invece negli anni passati, l'ho considerato un gran bel passo avanti!
Poi siamo partiti per il Brasile e là non ho più avuto modo di stare da sola. Nonostante tutto mi ritagliavo i miei momenti di solitudine ma non passavano più di un paio di ore che tornavo nel mondo fisico e chiacchieroso, il tutto è durato tre anni.
Ed ora eccomi qua, in terra straniera e sola per tutto il giorno ma in questo frangente non voglio più avvalermi del supporto virtuale. Perché? Ecco, settimana scorsa mi sono resa conto di passare davvero tropo tempo sui social; una nuova applicazione di FB mi ha fatto sapere che su quell'aggeggioci passavo in media più di due ore e mezza! Wow mi son detta, così tanto tempo solo su Facebook senza contare Instagram e affini. Così ho ridotto la permanenza sul cellulare e mi sono dedicata ad altro.
Ma ecco che togliendo le distrazioni si arriva a capire che il "vuoto" da riempire è davvero tanto. Ci si rende conto come tutto fino a quel giorno è stato davvero tutto estremamente effimero. I cosiddetti amici alla fine nemmeno esistono e se sono "esistiti" è solo per una mia costante presenza nel loro mondo, ma nel momento che mi assento nessuno se ne accorge. E così mi sono resa conto che quando mi dicevo che non ero nessuno era davvero così. Incredibile, è bastata poco più di una settimana per rendermene conto ed ecco che mi trovo a tirare le mie conclusioni; siamo soli e dobbiamo contare su noi stessi. Frasi dette e ripetute all'infinito ma che ora prendono una connotazione diversa, un pochetto più concreta.
E allora ti abitui a stare davvero sola. Ti alzi al mattino fai colazione, qualche lavoretto in casa ed esci a fare un giro. Non puoi nemmeno fare due chiacchiere perché il francese ti è così ostico che non trova spazio tra spagnolo, portoghese e inglese e se qualcuno magari ci prova pure e parlare con te alla fine tu rispondi; je ne parle francais e questi sorridono e se ne vanno.
Capisci che che se qualcuno dice: se vuoi chiamare qualcuno hai solo da prendere in mano in telefono è chiami, alla fine non è davvero così. Ti metti dall'altra parte e immagini che se quel qualcuno non chiama mai è perché non ha voglia di sentirti e allora lasci perdere.
E allora smetti di rimanerci male per i messaggi visualizzati senza risposta e per i tanti; sto lavorando ti richiamo quando questo non succede praticamente mai.
Ci si abitua a tutto, senza incazzatura e rabbia alcuna... sono una pacata e pacifica consapevolezza.
Sembro triste? Beh sì, può essere e in fondo posso anche concedermelo, dopotutto quando si è pensato a qualcosa che non è mai stato... si rimane male, per qualche minuto soltanto però. Dopotutto questa è la vita che mi sono scelta e contravvenendo a quando si dice che la distanza è solo un fatto mentale rispondo; la distanza sarà pure mentale ma questo impedisce comunque al mondo di mantenere i contatti.
Questa mattina dopo i vari lavoretti di casa non sono uscita e mi son messa qua davanti a questa tastiera, come faccio sempre quando ho bisogno di fare chiarezza. Ora alzerò gli occhi, rileggerò ciò che ho scritto e come sempre troverò l'input per dare l'ennesima svolta al mio intercedere in questa vita di crescita.
Concludo col dire che ci si abitua a tutto, ma questo non lo dico con rammarico, ma come una forza nuova e una consapevolezza in più: tanto più ci appoggiamo agli altri pretendendo sempre qualcosa in cambio, tanto più ci rendiamo dipendenti a quel qualcuno che, diciamolo, non potrà mai soddisfare le nostre richieste. Ognuno ha la sua vita, i sui problemi e il suo modus operandi che si perpetua giorno dopo giorno e se noi non siamo inclusi, beh pazienza, si va avanti comunque facendo conto solo... su noi stessi!
Sempre io e sempre Vostra! 😊