Tornare non è stato facile, dopo due mesi in Italia con il mio Tomo sempre con me, la mia famiglia e i posti bellissimi hanno reso il mio ritorno abbastanza penoso... dopo due settimane mi sento ancora giù di tono.
Oggi però, mentre stavo spolverando mi cade l'occhio sulla scatola dei tarocchi di Osho. Mhhh, e se facessi loro una domanda, è tanto che non lo faccio... e così ho fatto.
Ho preso le carte e mescolandole ho chiesto loro cosa potessi fare per uscire da questo viscido pantano nel quale mi ci son ficcata, le ho stese a ventaglio e ne ho scelta una.
E uscita La solitudine! Wow, mi sono detta... e leggendo la spiegazione ho ho capito il perché della mia reazione;
-Quando vicino a noi non c'è qualcun altro che abbia rilievo, possiamo sentirci soli oppure godere la libertà che la solitudine porta con sé. Quando non troviamo alcun sostegno tra gli altri per le verità che percepiamo profondamente dentro di noi, possiamo sentirci isolati e amareggiati; oppure celebrare il fatto che la nostra visione e salda a sufficienza per sopravvivere al potentissimo bisogno umano di essere approvati dalla famiglia, dagli amici o dai colleghi.
Se in questo momento ti stai confrontando con una situazione simile, si consapevole di come scegli di vedere la tua solitudine e assumerti la responsabilità per la scelta che hai fatto.
La figura umile rappresenta in questa carta splende di una luce che emana dall'interno. Uno dei contributi più rilevanti del Gautama il Buddha per ciò che concerne la vita spirituale dell'essere umano, è stato il suo insistere coi suoi discepoli perché fossero una "luce a se stessi".
In ultima analisi ciascuno di noi deve sviluppare dentro di sé la capacità di farsi strada nell'oscurità senza alcuna compagnia, nessuna mappa né alcuna guida.
Quando sei solo, non sei solo, ti senti semplicemente isolato - ed esiste un'incredibile differenza tra l'essere soli e sentirsi isolati. Quando ti senti isolato, pensi all'altro ne senti la mancanza: si tratta di una condizione negativa. Hai la sensazione che le cose andrebbero meglio, se l'altro fosse presente - un amico, tua moglie, tua madre, la persona amata, il marito. Sarebbe meglio se l'altro fosse presente, ma l'altro non c'è.
Sentirsi isolati, soli, è il frutto dell'assenza dell'altro. La solitudine e la presenza di noi stessi: è il fenomeno estremamente positivo; è una presenza, una presenza che straripa. Sei così carico di presenza che puoi colmare l'intero universo per cui non hai bisogno di nessuno. -
Dopo la lettura di questa carta mi si è aperto un mondo, un mondo ancora da capire ma che trovo parecchio affine. Per prima cosa devo assumermi la responsabilità delle mie scelte; dopotutto sono io che ho chiuso fuori le persone. Per quanto fossero piacevoli erano anche parecchio fastidiose visto che mi trasmettevano più malessere che gioia, ma io le ho allontanate e ora devo accettarlo e fare ciò che andava fatto già da tempo!
Che dire, basta chiedere che l’universo risponde!
Ed ora al lavoro!!