Diario di bordo – 24-09 Legge di Jante


 

La nevralgia mi costringe al riposo, ma riesco a gestirmi sempre meglio, anzi, benissimo.

Stavo guardando un documentario -Bebel: Royals, un’improbabile storia d’amore- e a un certo punto del documentario salta fuori questa.... cosa; "I dieci comandamenti della Legge di Jante” e il protagonista ne elenca i punti.

Aspetta un attimo... Ho messo in pausa. Ho cercato. Ho letto e ho pensato: Ma che assurdità è questa?

Ecco cosa dice, in pratica:

1. Non pensare di essere speciale. (?)

2. Non pensare di essere più bravo degli altri. (?)

3. Non pensare di essere più intelligente degli altri. (?) 

4. Non pensare di sapere più degli altri. (?)

5. Non pensare di essere migliore degli altri. (?)

6. Non pensare di essere bravo in qualcosa. (?)

7. Non ridere degli altri.  (ok)

8. Non pensare che agli altri importi di te. (?)

9. Non pensare di poter insegnare qualcosa agli altri. (?)

10. Non pensare che tu possa fare qualcosa meglio degli altri. (?)

Da quello cheho letto, la Legge di Jante è spesso citata per spiegare l’atteggiamento scandinavo verso la modestia, la cooperazione e l’uguaglianza. Alcuni la vedono come un freno all’ambizione, altri come un antidoto all’arroganza. 

Praticamente “Non pensare di essere speciale.” È come se la società dicesse: “Sii umile, non metterti in mostra, non pensare di valere più degli altri.”

No, scusate... ma cosa vorrebbe dire tutto sto schifo? A parte il numero sette, il resto è totalmente assurdo! Perché? Ma perchè io sono speciale. E non ho nessuna intenzione di spegnermi per far sentire gli altri più comodi. Come dice Durex; se ti dà fastidio la mia luce... beh, mettiti gli occhiali e lasciami brillare!

Brillare non è arroganza. È autenticità.

Essere bravi in qualcosa, avere idee originali, voler cambiare il mondo… non dovrebbe mai essere visto come una minaccia. Per ciò che penso io, l’espressione personale è celebrata, non repressa. E questo crea energia, innovazione, arte, movimento... Vita!

La frase “Chi si loda si imbroda” ha un fratello scandinavo: “Non pensare di essere speciale.”

Ma c’è una differenza tra vantarsi e riconoscere il proprio valore. Il primo è ego, il secondo è consapevolezza. E la consapevolezza è il primo passo per contribuire davvero alla società.

Non so come la vivano i norvegesi, ma so che è lontanissima da come vivo io. Io vivo in Brasile. In mezzo a gente che canta, sogna, crea, ama forte. 
Qui non ci si nasconde. Qui si balla anche sotto la pioggia! E io ho imparato ad essere e a vivere così!

Questa “legge” rappresenta tutto ciò che io non sono.
Io voglio essere libera di dire: “Sono brava in questo.”
Voglio poter ridere, brillare, imparare, insegnare.
Voglio poter essere me stessa, senza dovermi rimpicciolire.

La Legge di Jante dice di non pensare di sapere più degli altri. 
Io dico: Dipende da chi sono gli altri.