Muffa melmosa (Fuligo septica): il curioso “vomito di cane” che sorprende nei prati

Un incontro inaspettato con la natura: buffo, strano e affascinante, tra scienza e meraviglia quotidiana.



Se si vive circondati dal verde, si sa che la natura ha un talento speciale: sorprenderti quando meno te l’aspetti. L’altro giorno, stavo passeggiando tranquilla sul prato e mi sono imbattuta in qualcosa che sembrava uscito da un film di fantascienza: un ammasso giallo, spugnoso, quasi fluorescente. Sembrava un incrocio tra una frittata esplosa e un peluche che ha preso troppa umidità.

La mia prima reazione?
Un elegantissimo e poetico: E questo che cazzo è?!

Dopo qualche ricerca ho scoperto che il misterioso ospite non era né un alieno, né un fungo radioattivo, né tantomeno il risultato di un esperimento segreto. In realtà si trattava di uno degli organismi più particolari e simpaticamente disgustosi del mondo naturale: la muffa melmosa, nome scientifico Fuligo septica.
Ma tutti la conoscono come… “vomito di cane”.
E sì, il nome è perfettamente descrittivo.

Un organismo… con personalità

La muffa melmosa non è un fungo, non è una pianta, non è un animale. È una creatura unicellulare che sceglie di vivere in comunità, formando masse che si muovono, esplorano il terreno e, quando hanno fame o sono dell’umore giusto, si espandono come una piccola colonia aliena in miniatura.

Compare soprattutto dopo la pioggia, quando il terreno è umido e pieno di materiale organico. La cosa buffa è che appare all’improvviso: un giorno non c’è, il giorno dopo sembra che qualcuno abbia buttato una spugna gialla gigante sul prato.

È pericolosa?

Assolutamente no.
Non punge, non morde e non invade la casa. È solo… strana.
Stranissima.
Ma del tutto innocua.

Anzi, gli scienziati la studiano da anni perché, nonostante l’aspetto buffo, è capace di “decidere”, risolvere piccoli labirinti e trovare il percorso più breve tra due punti. Un cervellone, insomma… anche se sembra un po’ un gelato sciolto.

Quanto resta?

Poco: di solito uno o due giorni. Poi si secca, si scurisce e sparisce, come se non fosse mai esistita. Un’apparizione fugace, un cameo della natura.



Perché mi è piaciuto incontrarla

Perché mi ha ricordato che la natura non è sempre “bella” nel senso classico. A volte è strana, buffa, curiosa. A volte sembra uscita da un libro di fiabe bizzarre. Ma è proprio in queste sorprese che ci mostra la sua creatività.

“Ok, vediamo quale nuovo personaggio ha deciso di visitarmi oggi.”

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