Cimitero di ali sotto i lampioni
Ieri: C'è stato un grosso temporale, anzi più di uno. In effetti ne ho contati cinque. Il cielo lampeggiava ovunque e l'acqua… ne è scesa davvero tanta. D'altronde siamo in un clima tropicale, e qui quando piove, piove davvero.
Io e il mio Tomo, quando la furia si è placata, siamo usciti. E sorpresa: la strada sembrava un cimitero di insetti. Oltre ai corpi, c'erano tantissime ali. Non quelle piccoline e trasparenti che ti aspetti, no. Alcune superavano i due centimetri. La luce dei lampioni batteva su quelle ali sparse, rendendo la scena surreale. Sembrava che qualcuno avesse rovesciato una scatola di vetro sottile e fragile.
Poi mi è tornato in mente qualcosa che avevo visto 10 anni fa, quando vivevo a Paracuru. Durante la stagione delle piogge, le formiche alate uscivano in massa dai loro nidi per la cosiddetta sciamatura. I rospi lo sapevano bene: si piazzavano lì, immobili, proprio all’uscita dei nidi. E con la lingua… zac zac. Un banchetto perfetto.
Quello che ho visto ieri è probabilmente la stessa cosa. Le formiche alate, che sono i riproduttori della colonia, escono in volo dopo le piogge per accoppiarsi. Una volta che la regina ha trovato il suo compagno e il luogo dove fondare una nuova colonia, perde le ali. I maschi, invece, muoiono subito dopo l’accoppiamento.
Quindi quelle ali che ho visto… sono il segno di un ciclo che si chiude. Un esercito di regine in cerca di un nuovo inizio, e di maschi che hanno compiuto il loro unico scopo. Il temporale ha solo accelerato il processo, spingendoli dentro casa, contro le finestre, sulle strade.
La natura ha i suoi rituali. A volte sono silenziosi, a volte spettacolari. E a volte… sembrano un cimitero di ali sotto i lampioni.