mercoledì 3 agosto 2022

In Viaggio con me [13°Parte]

 

In Viaggio con me è un viaggio introspettivo, perciò Vi chiedo una cosa sola: non pretendo che mi crediate, voglio soltanto che lo prendiate in considerazione. Per fare questo però ci va mente e cuore aperti.
Perciò se la cosa non vi interessa e vi fa sentire a disagio, per favore, chiudete la pagina e cercate qualcosa che Vi sia più affine.

Prima di continuare la lettura di questo post vi consiglio di leggere la Parte

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Dopo più di un ora di chiacchierata telefonica con la mia amica, vado nella mia stanza e decido di fare una meditazione come si deve, ne ho davvero bisogno! Metto della musica e mi accomodo nella solita posizione.
Bene, e adesso da che parte inizio? Immagino di dover tornare in qualche punto del mio passato, è  fondamentale ormai ritrovare ciò che ho perso.

Non mi resta che lasciare fluire e stare a vedere...
Inizio questa meditazione con l'archetipo della croce e faccio il pieno di energia. Questa volta, in un attimo sono connessa. Ma so che non posso farcela da sola e così chiedo aiuto al Maestro, Sue-Lang, Lho-Thy e Danly che sono le guide del Samgha.


Eccomi, ci sono...
Sono ancora in riva a lago e volgo lo sguardo verso la montagna, ma questa volta c'è qualcosa di diverso; sento un'altra energia, infatti muovo incerta dei passi, mi avvio e inizio ad inerpicarmi su sentieri che già conosco.
Entro in un bosco, gli alberi sono fitti  ma la luce del sole riesce a penetrare il fogliame. Il sentiero che sto seguendo è ben delineato, una piccola striscia di terra ma ben visibile. Adesso però sono un uomo, ho i capelli lungi e la barba. Ho un copricapo di pelle, dalla forma imbutiforme, con il risvolto di pelo marrone. Vesto un giaccone e dei pantaloni pesanti, al mio fianco pende una spada. Ai piedi ho dei calzari di pelle chiusi con un intreccio di cuoio. Cammino spedito e senza fatica su per il sentiero in salita. Ad un tratto il terreno si fa pianeggiante e tra gli alberi vedo una radura.
È un piccolo altipiano, qua e la vedo basse capanne fatte di rami e pelli. Le porte sono piccole, per entrarci bisognosa sicuramente piegarsi, le case sono prive di finestre. Il villaggio è
piccolo e sembra non ci viva nessuno nonostante il fuoco sia acceso. Non ci sono animali, non ci sono ne donne ne bambini e non si sente nessun rumore.
Sento del movimento dietro di me, mi giro e vedo le Guide che col Maestro si avvicinano, taccio perché dal loro sguardo capisco che il villaggio non è disabitato. Da dentro al bosco vedo sbucare degli uomini, si avvicinano brandendo delle spade. Dal mio fianco afferro la mia katana, inizio a brandirla e mentre gli uomini ci raggiungano io inizio a distruggere il fuoco.
Maestro Chen inizia a combattere. Lo raggiungo e inizio a combattere con lui. Non ho paura e sono determinato a difendermi. Sono forte ed a ogni fendente le teste vengono decapitate, a chiunque mi capiti di fronte, infilzo cuore e stomaco senza nessuna pietà. Siamo in cinque, ci mettiamo schiena contro schiena  perché nessuno possa sorprenderci alle spalle, continuiamo a combattere uniti fino a che non rimane più nessuno.
La visione continua. Mi guardo le braccia che, come i capelli e la barba, sono sporchi di sangue. Mi sento forte, vigoroso e imbattibile.
Il sole ora è alto nel cielo e il campo è disseminato di cadaveri. Alzo lo sguardo e vedo che dalle casupole iniziano ad uscire delle donne, per mano hanno dei bambini. Una mi si avvicina, mi guarda con un sorriso di gratitudine. Nonostante la loro gioia nel vederle, quando la donna mi raggiunge, sento un dolore fortissimo, non è un dolore fisico, ma è così forte che mi fa piegare in due, ciò che sento è un senso di perdita, il dolore aumenta, mi accascio e mi trovo in ginocchio.

Sono ancora in quel campo e sono sempre a terra, ma quel dolore se ne andato e così mi alzo. Vicino a me, alla mia destra, c'è Maestro Chen, alla mia sinistra Danly, Lho-Tay e Sue-Lang. Il mio Mentore mi mette una mano sulla spalla e con due colpi leggeri mi spinge in avanti, invitandomi a proseguire il cammino.
La parte maschile che sto vivendo in quel momento esce da me e se ne va, ma io, Sara, rimango li con loro. Adesso sento un senso di gioiosa liberazione e piango. Piango così a lungo che alla fine della meditazione mi ritroverò col viso bagnato di lacrime.

Ci vorrà ancora un po' di tempo prima che io riesca ad uscire da quella radura. Ma nelle meditazioni che seguiranno la radura sarà sgombra. Niente capanne, niente donne, ne bambini ne morti, solo un grande prato verde, disseminato di fiori e illuminato dalla luce sole.

Ancora grazie per essere arrivati fino a qui.
Continua...

 


6 commenti:

  1. Mi ha incuriosita la tua capacità di assumere immediatamente il ruolo maschile, anche nel raccontarti. Io avrei faticato a farlo, consapevole d'essere sempre donna e non momentaneamente uomo.
    Non ho mai fatto meditazione, solo rilassamento yoga, e ti leggo con interesse di lettrice a cui piacciono le storie di qualunque tipo. Di questa esperienza potresti farne un libro.
    A mercoledì e grazie.

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    1. Non è una mia capacità, purtroppo, succede e basta. Non ho nessun controllo su ciò che vedo, magari ne avessi! Sì perché se avessi il controllo non avrei impiegato così tanti anni a ritrovarmi. Se pensi che Donna Maria l'ho incontrata nel 2001 e il tutto si è concluso circa un anno fa... ci sono volute migliaia di meditazioni per venirne a capo, fosse stato per me l'avrei liquidata in un paio di volte! 😉
      Penso però che il fatto che riesca a sentirmi a mio agio in "abiti" maschili, sia perché credo che nelle mie ultime vite precedenti io fossi un uomo. In passato ho fatto cinque regressioni guidate nelle mie precedenti vite e in quattro di queste ero un uomo, la più lontana, ero una donna. Penso che sia questo, e penso anche di aver vissuto nell'epoca dei calzari di pelle e katana. Quelle visioni sono così nitide che sembrano veti e propri ricordi...
      Io ti ringrazio cara Sari ma non ho le capacità tecniche per scrivere nulla se non un post ogni tanto su di un anonimo blog! Grazie comunque per la fiducia! ❤️
      A presto!

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  2. Blogger ha fatto di nuovo casino e non ha pubblicato il commento di °°Valeria°°.
    Eccolo qua;
    -anche a me incuriosisce questo tuo passaggio da uomo a donna grazie a una meditazione che non è facile da comprendere per una come me , ma leggo anche io le tue storie e mi immagino queste tue esperienze ciao buona giornata-

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    1. Ti dirò che pur essendoci passata faccio fatica a capirlo pure io cara Valeria.
      All'inizio pensavo fosse frutto di una fervida immaginazione, poi però, visto l'impossibilità di cambiare ciò che vedevo ho immaginato che fosse, per il mio spirito, il modo per potersi riconnetere con me. Col tempo ho smesso di farmi domande e ho lasciato che accadesse, per fortuna direi! 😉
      Un bacio!

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  3. Se.pre interessante ..uomo donna.
    persona che passa attraverso le varie vite.
    Interessante veramente

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    1. Penso anche io che le mie vite passate si siano intrecciate. Soprattutto sono rimasta sorpresa da quanto sia stato così nitido, pensa che ancora me lo ricordo...e tutto nei particolari! Ancora mi sorprendo! ;-)
      Ciao Tissi!!

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