mercoledì 10 agosto 2022

In Viaggio con me [14° Parte - la fine]

 

 

In Viaggio con me è un viaggio introspettivo, perciò Vi chiedo una cosa sola: non pretendo che mi crediate, voglio soltanto che lo prendiate in considerazione. Per fare questo però ci va mente e cuore aperti.
Perciò se la cosa non vi interessa e vi fa sentire a disagio, per favore, chiudete la pagina e cercate qualcosa che Vi sia più affine.

Prima di continuare la lettura di questo post vi consiglio di leggere la Parte

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Le meditazioni continuano e finalmente arriva il giorno che lascio la bellezza della radura per continuare la mia strada che mi porta in cima ad una montagna. La vista è a dir poco spettacolare! Sono in piedi e davanti a me un susseguirsi di altre montagne, verdi e avvolte in un gratificante silenzio. Ricordo che le prime volte sono circondata dal buio più totale, poi le visioni cambiano e mi trovo alla luce di un nuovo giorno, per poi passare in un infinito crepuscolo dentro ad un tramonto aranciato.
Dentro quei tramonti non sono quasi mai sola. Il più delle volte mi trovo seduta a terra con Dhanly. Lei è seduta sui suoi stessi piedi e dietro di me Maestro Chen, non vedo ma ne percepisco comunque la presenza. Ci sono volte che lo trovo in piedi alla mia destra, ho il suo braccio appoggiato sulla mia spalla e  io tengo la sua mano sinistra con la mia mano destra. Sono lì centrata e in attesa. Guardo la valle sotto di me, verde e piena di luce! Amo ritrovarmi con loro ogni fine giornata... mi fa sentire al sicuro! Non mi sforzo di vedere altro e mi sento davvero bene. 

Ma succede che alla fine di migliaia di meditazioni Dhanly, che è sempre stata una compagna silente, mi dice che è ora che io concluda il mio viaggio.
-Sara, ora devi proprio andare, è giunto il tuo tempo...-
-Non ci riesco...-
-Certo che ci riesci, adesso sei pronta, fidati di me... vai!-

La guardo e senza salutare, mi giro e vado. Imbocco così il sentiero e scendo giù per la montagna. Non so dove andare ma dentro di me una voce mi dice che per poter tornare devo seguire il corso d'acqua. Infatti alla mia sinistra scorre un allegro ruscello.
Sono di nuovo un uomo, non ho più il cappello e nemmeno il giubbotto il pelle. Ho una maglia a maniche lunghe,  due cinte di cuoio si
incrociano sul petto, ai piedi ho gli stessi calzari che avevo nella radura. Ho la barba bionda, appena accennata e i capelli lunghi dello stesso colore. Ho le mani grandi che sono coperte di cicatrici, così come il mio corpo. Sono alto, possente e pieno di energia. Continuo a scendere il versante della montagna, il bosco non è fitto, alzando lo sguardo riesco a vedere l'azzurro del cielo e qualche nuvola che corre veloce. Il sentiero si fa sempre più pianeggiante, infatti il ruscello ora ha rallentato la sua velocità. Supero dei cespugli che sembrano rovi di more, oltre, sul fondo, vedo un lago.
Non è grande, è un laghetto molto piccolo. Non ci sono  né barche ne persone, camminando rimane alla mia sinistra. 

L'incontro

Mi avvicino, alla mia destra vedo una casa piccolissima. Vista da fuori non sembra nulla di che, da l’impressione che sia più un piccolo capanno degli attrezzi. Davanti, sull'entrata, delle scale che portano ad un piccolissimo portico con la ringhiera di legno. Mi avvicino, la porta si apre dove esce una persona.
Si tratta di un ragazzo; è alto, magro e vestito di bianco. Il vestito è leggero, i lembi della casacca si incrociano legandosi su entrambi i fianchi. La sua chioma è castana e i capelli sono legati in alto
, sulla sommità del capo, il resto sono sciolti e arrivano all'altezza della nuca. Emana una strana luce, io lo guardo rapita. Abbasso lo sguardo su di me e vedo che sono di nuovo io, l'uomo che ero poco prima non c'è più.

-Benvenuta, accomodati... su, entra...-
Entro. Così mi trovo in questa stanza e sono sorpresa da ciò che vedo; la stanza è enorme, mobili sono tutti sulla tonalità del color crema dando all'ambiente un aria leggera. Su tutte le pareti si trovano grandi finestre da dove entra tantissima luce, la brezza smuove le tende bianche.

-Sei sorpresa vedo..-
-Beh sì, da fuori sembrava così piccola...-
-Eppure...-

Continuo a guardare questa persona, mi sembra di conoscerla, la sento affine. Non riesco a togliergli gli occhi di dosso...  e poi... è così bella!
- Tu sai chi sono io, vero?- mi chiede guardandomi con occhi adoranti.
-No, veramente non lo so...-
-Davvero non mi riconosci?-
-No...-
-Ma sono io!-

-Io chi?-
-Sono io... sono Te...-

Mi guardo attorno quasi a cercare la risposta a questo strano enigma.
Con lo sguardo torno da lui.
-Cosa significa sei me?-
-Significa che io sono Te...-

In quel momento lo guardo negli occhi e... capisco tutto!
-Sì esatto, sono Te, sono la tua anima...-
Metto le mani alla bocca e gli occhi  mi si riempiono di lacrime... non ci credo, li davanti a me c'è... la mia anima! L'anima che credevo perduta. Non riesco a capacitarmi è... è davvero li, proprio li davanti a me!
Lo guardo ancora incredula e poi mi invita. Apre le braccia per potermi stringere e io accetto facendomi avvolgere da quella forza. Rimango li a lungo tra quelle ali di luce. Sento quello sfarfallio che da debole si fa sempre più intenso. Quella luce la riconosco, so di averla vista in quella lontana stanza di vent'anni prima! Il bagliore si fa sempre più forte e l'azzurro si fa sempre più luminoso. L'abbraccio si trasforma in una grande esplosione di energia che fuori dalla casa farà muovere le foglie e increspare la superficie del lago.

La dimora dell'Anima

Adesso sono sola e mi sento in pace. Sono in piedi, dentro quel piccolo portico e guardo verso lago... abbasso lo sguardo e all'altezza del mio cuore vedo una piccola gemma pulsate di luce azzurra...

Finalmente l'ho ritrovata, sono così felice! E la ritroverò sempre li, al solito posto, ad ogni presenza e ad ogni meditazione. La sento finalmente.
 É con me ogni attimo, condivide ogni mia gioia e mi sorregge ad ogni mio turbamento. Mi esorta al bene ed insiste nel perdono. Mi rimprovera quando mi lascio trasportare nell'oblio della mente e mi rende felice ad ogni mia conquista. Mi sono riconnessa a lei e non la lascio più.


In riva a quel lago ho trovato la dimora della mia anima.
Ora so che quella dimora... sono io.

Fine

4 commenti:

  1. Sari scrive:
    Non sono in grado di commentare la tua straordinaria esperienza ma del tuo racconto conservo una parola: insieme. Tu non sei mai sola Sara... hai sempre qualcuno accanto a sostenerti, spronarti, condividere e incitare. E sai vedere, cercare, prendere iniziative. Sei sempre in movimento Sara e sai usare a tuo favore tutta l'energia che ti caratterizza.
    Brava. Ti ammiro e ringrazio per questo tuo racconto che può essere seme o fonte d'ispirazione.
    Un abbraccio.

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  2. Vero, mai stata sola! Anche nella mia vita ho sempre incontrato persone che mi hanno accompagnato. Qualcuna se n'è andata e qualcun altra l'ho allontana io e altri sono rimasti, ma ho attinto in ognuno di loro e sentitamente ringrazio.
    E ti ringrazio tanto per avermi accompagnato in questa scoperta di me stessa, perché scrivere ciò che mi è successo ha messo a posto dei pezzi che mai avrei collegato.
    Grazie grazie grazie!
    Un abbraccio a Te! ❤️

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  3. È stato un bellissimo percorso questo tuo ..a volte tortuoso..difficoltoso.sereno.caotico..ma ti ha portato ad esser quella che sei..una donna serena ed in pace con se stessa..
    Questo percorso si definisce in una parola: VITA!

    Ah io invece di fine direi..e si prosegue sull'ottovolante della vita.
    Abbraccio

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    Risposte
    1. La fine della storia c'è stata, da il in poi è tutto cambiato, o perlomeno è iniziato un nuovo cammino. Inoltre, lo scrivere questa esperienza mi ha permesso di mette in ordine parecchie cose che frullavano nel mio cervello, trovando alla fine la giusta collocazione, e qua si chiude un cerchio! Ora si apre un’altra epoca, anzi, una delle tante... che bene o male saranno meravigliose!
      Ti abbraccio stretta pure io!
      Ciao Tissi!

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