In Viaggio con me è un viaggio introspettivo, perciò Vi chiedo una cosa
sola: non pretendo che mi crediate, voglio soltanto che lo prendiate in
considerazione. Per fare questo però ci va mente e cuore aperti.
Perciò
se la cosa non vi interessa e vi fa sentire a disagio, per favore,
chiudete la pagina e cercate qualcosa che Vi sia più affine.
Prima di continuare la lettura di questo post vi consiglio di leggere la 1°Parte
Posti remoti
Abitiamo
già da una po' in quel della Repubblica Dominicana. Nonostante il fatto
che io viva nel terzo mondo rimango comunque una donna emancipata (?) o così pensavo.
Venivo
da un mondo dove l'apparenza contava, dove mi truccavo di tutto punto
anche quando dovevo fare il turno 6-14 sul file di telai, dove guidavo una coupè rosso
fiammante, dove vestivo in tailleur in qualsiasi occasione e dove le scarpe
dovevano assolutamente essere sempre coordinate alle borsa.
Ma ecco che mi trovo catapultata in questa realtà così diversa da ciò che ero abituata. La corrente manca sovente, arriva per quattro ore e poi se ne va, e non si sa mai quando torna. Ovviamente se l'elettricità non c'è non funzionano nemmeno le pompe dell'acquedotto.
Un giorno, a causa di una pioggia fortissima salta il trasformatore
principale... questo ha significato tre settimane senza elettricità e
senza acqua. Vi lascio immaginare il disagio.
A quell'epoca avevo una strana lavatrice e la usavo molto volentieri, ma senza corrente non funziona e soprattutto senza acqua c'è poco da fare!
Un paio di giorni dopo:
-Tomo... io dovrei lavare un po' di vestiti...-
-Lasciali li... magari stasera arriva corrente e lavi tutto assieme...-
-Ok...-
I giorni passano ma nessun tecnico all'orizzonte...
-Tomo, i vestiti sporchi si ammucchiano... devo andare a lavarli...-
-E dove vorresti lavarli se non c'è acqua?-
-Potrei andare al fiume...-
-No, al fiume non vai... non siamo venuti qua per tornare indietro, porta pazienza e vedrai che arriva!-
Mi chiedo quale sia la vera motivazione del suo disagio al pensiero di me che lavo i panni al fiume, ma lascio perdere.
-Va bene...
Mi chiedo quale sia la vera motivazione del suo disagio al pensiero di me che lavo i panni al fiume, ma lascio perdere.
-Va bene...
Lascio passare ancora una giornata...
-Tomo, io vado al fiume!-
-Ma sai...-
-No,
non lo so e nemmeno capisco perché tu sia così restio a lasciarmi andare! Ti vergogni forse? Be', io no! L'unica cosa che so è che i vestiti puzzano e io devo lavarli prima che
prendano muffa... Tranquillo, non c'è bisogno che vieni anche tu, basta che mi
accompagni il fanciullo solo per portare i secchi giù, più vicino alla
foce.-
Rassegnato dal fatto che ho ragione accetta la mia decisione. Prendo così i miei due secchi di panni sporchi, il Fanciullo ne prende un altro, sapone, spazzola e ci avviamo.
Rassegnato dal fatto che ho ragione accetta la mia decisione. Prendo così i miei due secchi di panni sporchi, il Fanciullo ne prende un altro, sapone, spazzola e ci avviamo.
Arrivo
al fiume e mi sposto più giù possibile, c'è un sacco di gente che si
lava, loro non ci badano ma io preferisco lasciarli alla loro
privacy...
Ritorno alle origini
Il fanciullo mi chiede se
ho bisogno di una mano, ma rispondo che faccio da sola, impiegherei più tempo a
spiegare che farlo io! Allora ne approfitta per farsi un bagno!
Sono
sul bordo del fiume seduta nell'acqua. L'acqua mi
passa vicina creando piccoli vortici. Prendo i primi capi, li bagno, li
insapono per bene, li strofino e li metto da parte in attesa che il
sapone faccia il suo lavoro. Il ritmo è lento è costante. Quando ho finito li riprendo in mano e inizio a risciacquarli.
Metto i capi saponati dentro all'acqua, i vortici si fanno di sapone e io guardo la schiuma andar via mischiandosi nell'acqua pulita, dissolvendosi per poi scomparire. Guardo quei piccoli vortici portar via il sapone e non so perché il tutto ha un sapore antico, un qualcosa di primitivo, anzi di più; è qualcosa di ancestrale... Mi immergo in quel attimo e lo faccio mio, lo vivo e me lo gusto con avidità di chi non beve da una vita! Sono esattamente lì e non so dove sono, sono presente ma totalmente assente, rimango ferma, come ipotizzata da quei vortici bianco sapone!
Metto i capi saponati dentro all'acqua, i vortici si fanno di sapone e io guardo la schiuma andar via mischiandosi nell'acqua pulita, dissolvendosi per poi scomparire. Guardo quei piccoli vortici portar via il sapone e non so perché il tutto ha un sapore antico, un qualcosa di primitivo, anzi di più; è qualcosa di ancestrale... Mi immergo in quel attimo e lo faccio mio, lo vivo e me lo gusto con avidità di chi non beve da una vita! Sono esattamente lì e non so dove sono, sono presente ma totalmente assente, rimango ferma, come ipotizzata da quei vortici bianco sapone!
Ad un tratto mi rendo conto di una cosa: io, donna emancipata,
che non usciva di casa dove se non era perfettamente truccata, che se la tirava
come una diva e che credeva di aver capito tutto della via... io, proprio io, sono qua, seduta dentro un fiume a lavar mutande e
magliette maleodoranti? Come ho fatto ad arrivare qui?
In quell'esatto istante realizzo che tutta la mia vita
era stata una recita a vantaggio di chi mi voleva così! Non ho fatto che perpetuare la stessa parte per quasi quarant'anni, senza mai pormi domande su cosa io fossi davvero.
Il sapone viene portato via dai vortici del fiume, e con lui se ne va anche la donna che ero stata fino a qual momento!
Il sapone viene portato via dai vortici del fiume, e con lui se ne va anche la donna che ero stata fino a qual momento!
Presa di coscienza
Quel
giorno una parte di me se n'è andata, quel sapone ha lavato via la parte fasulla di me, lasciando spazio ad una nuova Sara. Quella che non smetterà mai di cercare,
di volere di più e di sperimentare!
Qualche anno dopo, Dhanly mi disse che nella mia vita, anche da bambina, son sempre
e comunque rimasta fedele a me stessa, anche con la maschera che mi ero
fatta mettere, nel profondo, io ero li e aspettavo solo di avere la
forza per venire allo scoperto.
I
miei viaggi sono serviti a fare questo; portare allo scoperto la mia
vera essenza. Anche se io pensavo di scappare da qualcosa che non mi
piaceva stavo semplicemente scappando da me stessa, ma se non mi fossi
concessa la pazzia del mollo tutto e vado via, non sono certa che ci sarei riuscita!
Ma la strada della scoperta è ancora lunga...
Ma la strada della scoperta è ancora lunga...
Grazie per essere arrivati fin qui!