lunedì 24 giugno 2024

Paradiso violato: Quando i Turisti Diventano Invasori

Qual è il momento più bello di quando arrivano i turisti? Quando se ne vanno!

La casa in cui vivo si trova in una riserva naturale a 40 chilometri da São Paulo. Non c’è nulla, solo tanto verde e tanta pace, tranne quando arrivano loro. Non è il tipo di turismo che porta ricchezza, se non ai proprietari degli stabili in cui alloggiano. Non ci sono negozi né ristoranti, perciò tutti si portano il cibo da casa.

In compenso, usano e rompono le biciclette messe a disposizione dei villeggianti. Imbrattano i percorsi naturali con la loro spazzatura. Nutrono gli animali nonostante ci sia il divieto scritto ovunque.

Per quanto riguarda le biciclette, è una cosa che mi dà parecchio fastidio. Le biciclette sono lì per essere usate gratuitamente. Chi ha avuto questa idea probabilmente contava sul buon senso delle persone, un’aspettativa tradita! Le rompono o le bucano e poi le abbandonano dove si trovano. I guardaboschi devono girare per i sentieri a raccoglierle e riportarle a spalle. Bisognerebbe cambiare le regole, ma non è questo il punto.

Poi c’è il pattume buttato ovunque: alla cascata, lungo il lago e sui sentieri che entrano nella riserva. Ma davvero non sono capaci di riportare indietro il loro lordume?

E poi c’è il problema di quando danno da mangiare agli animali. Sono animali selvatici e ovunque c’è il divieto di nutrirli… Cosa c’è di così complicato? Quando si entra nella riserva bisogna leggere e firmare il regolamento, immagino che nessuno lo legga. C’è anche il divieto di pescare nel lago… indovinate… L’unica cosa positiva, ed è successo, è che chi viene trovato a infrangere le regole viene multato, generalmente è il proprietario della casa che ha dato in affitto. La mia vicina ha pagato 10.000 R$, quasi 2.000€, perché il suo ospite è stato colto con la canna da pesca in mano!

Insomma, io sono felice quando se ne vanno. Portano via loro stessi, le loro chiacchiere ad alto volume e i loro cani isterici, e nella riserva rimane solo pace, silenzio e tranquillità!

Qui sotto vi lascio delle immagini, alcune fatte da me e altre dai guardaboschi e dai biologi che monitorano questo paradiso!





Spazzatura raccolta nei sentieri!











Che dite, vale la pena di preservate tutto questo? Ecco perché i turisti stanno bene a casa loro! 

sabato 15 giugno 2024

L’Arte del Vivere: Un Cammino di Forza e Saggezza (Sabato in filosofia)

 






Dhanly scrive...

Il tuo tempo è la cosa più importante perché la tua Vita è la cosa più importante.
La vita, dall'alba al tramonto. 
E’ corretto mettere tutto il proprio impegno per riuscire sì ad iniziare il cammino, ma soprattutto portarlo avanti con coerenza e con essa Ti manifesti in ogni piccola azione quotidiana. 
Quando dai valore al tuo tempo non puoi più permetterti di discriminare tra ciò che fai di importante e ciò che fai di irrilevante; quando Ti dai un senso non c’è più nulla di irrilevante e in ogni istante hai il dovere di portare avanti ciò che sei e ciò che vuoi diventare sapendo che l’Uomo Giusto si da valore e da valore ai propri sforzi. 
Tu Uomo sai che l’Uomo Giusto non si fa trascinare dalla corrente, ma la sa sfruttare, lotta per essere tale. 

Sbattici la testa, esci fuori, sbaglia se questo ti serve per crescere e per affrontare la battaglia contro l’ignoranza, la Tua. 
In sostanza è questa la caratteristica che fa la differenza: Mi viene insegnato che giungere alla Verità può essere un attimo, ma per praticarla ci vuole forza, abnegazione, coraggio, determinazione, umiltà. 

Sii forte perché nulla Ti può fermare se Credi e se Ami!
Vivi abnegazione perché non segui il tuo ego!
Sii coraggioso poiché solo non temendo il nemico ti è possibile combatterlo!
La determinazione Ti porta all'obiettivo! 
Sii umile poiché non sono importanti gli Uomini, ma l’Insegnamento che portano. L’unica reale battaglia è contro la mente. 

Dhanly

sabato 8 giugno 2024

Navigare nel Mare del Destino: Quando il Libero Arbitrio incontra la Predestinazione

 



Un paio di mesi fa, mi sono immersa nella lettura de "La biblioteca dei morti", per poi passare al  "Libro delle anime", e  di recente ho concluso il suo intrigante seguito, "I custodi della biblioteca". Opere che esplorano il concetto di destino. Ah, il destino… permettimi di condividere alcune riflessioni su questo tema.

Esistono due filosofie principali: il libero arbitrio e la predestinazione. Questo mi porta a riflettere su due questioni fondamentali. Forse, nonostante crediamo di essere i fautori delle nostre scelte, siamo in realtà predestinati a vivere questa vita, illudendoci di avere il controllo del nostro fato. Oppure, potremmo essere veramente liberi nelle nostre azioni, ma ci viene offerta l’illusione del destino come un capro espiatorio per i momenti di fallimento. Entrambe le teorie sembrano avere un loro fondamento, non trovate?

Sono ben consapevole che la storia non si costruisce con i "se" e i "ma", tuttavia il dubbio persiste. Chissà se era inevitabile che i miei genitori mi concepissero quella sera, o se dovevo rimanere su quella spiaggia quel giorno, o ancora, se Tomo doveva svegliarmi per salvarci dal monossido di carbonio quella notte. E poi, se dovevo essere io a svegliare Tomo, per poi, nove mesi dopo, diventare tre. Se, se, se! Se tutto ciò che ho sempre creduto fosse sotto il mio controllo si rivelasse preordinato, quante energie e quanta frustrazione avrei potuto risparmiare? Se tutto fosse già scritto, quale sarebbe il vero scopo della vita?

E se tutto ciò in cui ho creduto fino ad ora si rivelasse l’esatto opposto? È come osservare un’immagine riflessa: sembra identica, ma in realtà è diversa… o forse no?

Siamo noi a plasmare il nostro destino, o siamo destinati a credere di avere tale potere?

sabato 1 giugno 2024

Tempesta di dolore




È tornato, così, senza nessun preavviso!

È successo l'altra notte, dormivo bene, stranamente mi ero addormentata subito. Qua è iniziato il freddo ed ero accucciata sotto le coperte. Il dolore è stato così forte che ho urlato! Sembrava una tempesta di fulmini. Stilettate ovunque! Nelle mani, lungo le braccia, sulla schiena, gambe e piedi. Ma il dolore più forte era dietro le unghie di mani e piedi! Una grossa di scossa elettrica  dipanando lungo i miei nervi. Ho pianto, e piangendo ripetevo la parola più usata in questo mio tempo; ti prego basta! Me lo avevano detto che c'era la possibilità che la nevralgia potesse tornare, ai meno fortunati succede. Ecco, io speravo davvero di non entrare in questa categoria, e invece!  

Il giorno dopo non fa così così male e spero sia stato solo un episodio isolato. E invece no, la notte dopo è la stessa cosa. Il modus operandi è lo stesso e capita alle stessa ora. Mi lascia dolorante e piangente per qualche ora, e verso le tre, esausta, mi addormento. 

La cosa si ripete ancora e ancora e ora temo la notte...