sabato 20 luglio 2024

Non è ciò che fai che dà senso alla tua vita, ma è ciò che vivi il vero senso della Vita (Sabato in filosofia)



In questo tuo cammino vedi ad ogni angolo una prova, un’illusione, una certezza effimera, che vuole fare vacillare quello in cui Credi.

Perché per essere nel giusto devi Vivere ciò in cui credi. 
Più grande è la tua convinzione, più saranno contorti i meccanismi mentali che ti vogliono sopraffare. Più tu Credi, e agisci nel Giusto, più le prove diverranno impegnative. 
Più tu Ami, maggiore sarà la soddisfazione che vivi nella riuscita del tuo obiettivo. 

La paura è la forza della negatività, l’Amore e il Credo sono la forza della positività. Spaventa pensare di nuotare contro corrente, in un fiume che tanto ti ha allontanato da tè stesso. Spaventa sentire voci che ti sussurrano all'orecchio piacevoli inganni che mirano a farti mollare la presa. Cercano di afferrare la tua debolezza, e cercano di corrodere la tua determinazione. Ti circondano, ti tentano...

Solo il tuo Io con la forza del suo Credo farà sì che tu possa perseverare nella determinazione. Solo il tuo Credo se sarà così tanto radicato nell’Io ti porterà a non perire e a non cadere mai di fronte a niente.
 
Ricorda: ti basta chiudere gli occhi, ascoltare quella musica che non ha mai fine che da sempre ti accompagna e che risiede nel tuo Io. E’ come una fiamma che perenne arde dentro di Te. E’ una melodia che ti ricorda chi sei, quindi in cosa credi e chi ami. Sappi che alimentando questa fiamma, quando ti troverai a lottare, quando avrai paura, basta che tu chiuda gli occhi e la troverai perché è lì anche il fuoco di chi ti Ama veramente, di chi Crede in te, di chi ti ritiene importante. 
Allora saprai che non sei solo, allora saprai che puoi sempre farcela contro ogni sfida della vita. In fondo la realtà è un’illusione, anche se rendersene conto genera disorientamento e incertezza.
Bisogna perseverare e credere in se stessi, nelle proprie capacità. Questo è ciò che mi viene Insegnato e che risiede nel mio Io. E’ un bene così prezioso che non permetto a nessuno di potermene privare! -

Panda

sabato 13 luglio 2024

Budai: Oltre la Pancia, la Gioia del Buddha

 


Girando per il web, mi sono resa conto che c’è una certa confusione sulla figura del Buddha. Infatti, qualcuno pensa che il Buddha sia grasso… invece non è così; il Buddha storico era magro. Quello grasso ha un altro nome… ma andiamo a vedere con calma!

Esistono due interpretazioni principali sulla figura di Budai o Pu-tai, come alcuni preferiscono chiamarlo. La prima sostiene che fosse uno dei primi diciotto arhat del Buddhismo, coloro che hanno raggiunto il pieno risveglio spirituale. Il suo nome era Angida, ed era un abile cacciatore di serpenti. Dopo averli catturati, toglieva loro il veleno per evitare che mordessero i passanti e poi li liberava. Per la sua bontà, ottenne la Bodhi, cioè l’illuminazione spirituale, nell’ambito del buddismo.

La storia più nota afferma che fosse un monaco Chan di nome Qìcǐ, nativo di Fenghua, oggi nella provincia di Zhejiang, Cina, che visse durante la dinastia Liang.

Si dice che al momento della sua morte abbia composto il seguente inno: Maitreya, il vero Maitreya, ti manifesti in molteplici forme. Spesso ti riveli alla gente del tempo, altre volte non ti riconoscono.

Per questo motivo è generalmente identificato con Maitreya.

Budai/Hotei è sempre rappresentato grasso e calvo, con una sacca sulle spalle o sotto il braccio, dalla quale prende il nome, che non si svuota mai e con la quale nutre i poveri e i bisognosi. È piena di piante di riso (simbolo di abbondanza), dolci, cibo e molte cose di grande valore.

Spesso ha con sé una ciotola da elemosine, che rappresenta la sua natura di monaco buddista.

Il suo ruolo è di proteggere i deboli, i poveri e i bambini, ed è spesso ritratto accanto a loro. Nelle raffigurazioni giapponesi, Hotei è talvolta seduto su un carro condotto da ragazzi, o sventola il ventaglio che esaudisce i desideri (oogi), il ventaglio usato cerimonialmente dai potenti per dimostrare di accettare la richiesta di un vassallo.

Nei templi buddisti Chan e Zen, una sua statua è generalmente posta all’ingresso con il viso sorridente rivolto verso l’entrata. È inoltre presente in un koan della scuola Zen. In questo, egli viaggia donando caramelle ai bambini poveri, elemosinando solo da monaci e laici Zen.

Un giorno un monaco gli chiede: “Qual è il significato dello Zen?”. Hotei depone la sua bisaccia. “Come si realizza lo Zen?”, continua il monaco. Hotei riprende la bisaccia e si rimette in cammino.

Nel Taoismo, Budai è considerato una divinità dell’abbondanza e della soddisfazione, dell’accontentarsi di quel che si ha. La grande pancia è simbolo di gioia, fortuna e realizzazione; inoltre, nella tradizione cinese, la pancia è considerata la dimora dell’anima, e la sua dimensione può essere considerata un’allegoria per la sua grande bontà. Secondo una tradizione popolare, sfregando la sua pancia è possibile ottenere ricchezza, fortuna e prosperità.

Nell’Ikuantao, le statue di Budai si trovano spesso nella parte centrale dei templi; in esso è chiamato Maitreya, ma è considerato l’incarnazione di molti insegnamenti taoisti, tra cui la generosità e la disponibilità.

Hotei è l’unica delle Sette Divinità della Fortuna giapponesi a essere probabilmente ispirato a una persona realmente esistita ed è il più conosciuto al di fuori del Giappone. Per gli Shintoisti è considerato Dio dell’abbondanza e della buona salute, e per questo spesso una sua statuetta o amuleto viene posto in casa dai credenti. È particolarmente associato ai bambini.

sabato 6 luglio 2024

Oltre la Materia: La Ricerca Spirituale degli Indios (Sabato in filosofia)




Quelle che seguono sono cose che dico da tempo e delle quali sono anche convinta della loro veridicità. Tempo fa ho fatto un ripulisti delle cose che possedevo; infatti, ora non possiedo più nulla se non cianfrusaglie delle quali non fatico a lasciare. Leggo queste parole (non mie) e me le ripeto, soprattutto la parte sulla rabbia, ogni tanto quella riesce a prendere il sopravvento!

Ho deciso di trascriverle, sia per condividerle con chi vorrà continuare a leggere, sia per stamparmele bene in mente. Spero che siano illuminanti per voi come lo sono state per me!

Parole tratte dal libro La donna di Luce di Hernàn H. Mamani… un libro che, per me, vale la pena di prendere in considerazione!

-Ccama aveva inoltre parlato della continua ricerca degli indios della pace e dell’armonia; quando uno è arrabbiato, gli altri gli dicono:Che ti prende, sei impazzito? Ricorda che la vita è breve e fugace, non sprecarla in litigi. Usa le tue energie in modo più consapevole, perché solo così raggiungerai la luce dopo la morte. La luce sprigionata dal tuo essere ti permetterà di raggiungere l’eterna dimora. L’odio ti regalerà solo buio e ignoranza e t’impedirà di trovare la strada per la Casa del Sole. Lì vivono tutti i morti, nell’altra dimensione della vita.

-Quando una persona si fa sopraffare dall’ambizione o mostra un interesse esagerato per i beni terreni, gli ricordano: -Perché ti affanni tanto? Ti sembra vita questa? A che scopo accumuli tante ricchezze? C’è forse qualcosa che potrai portare nell’aldilà? Ti sei preparato per il lungo viaggio verso la vera casa? In questa vita, non potrai trovare bene maggiore che riuscire ad essere un Runa, non un bipede che insozza la terra. Potrai diventare ricco, potente, famoso, ma a cosa servirà se non hai saputo trasmettere gioia e amore al prossimo. Tutti i titoli, le tue ricchezze, le tue terre dovrai lasciarle qui. Te ne andrai da solo, senza nessuno dei tuoi beni. 

La sola cosa importante nella vita è diventare un Hatun Runa, un uomo illuminato. Non dimenticare che il tuo corpo verrà restituito alla terra, da dove sei venuto. Polvere sei e polvere diventerai. Perciò, anziché affannarti ad accumulare ricchezze terrene, cerca di accumulare quelle spirituali, perché solo quelle sono eterne.-

mercoledì 3 luglio 2024

Havaianas, la storia delle ciabatte più famose al mondo (Curiosità)

Nel 1962 nasce Havaianas. Un sandalo ispirato al sandalo giapponese Zori, un  sandalo con suola in paglia e nastri in tessuto. All'inizio l'attenzione si concentrava sulle sue caratteristiche funzionali e nient'altro. Che poi, le Havaianas non hanno mai nascosto le loro umili origini, ma già nella scelta del loro nome c'era una certa ambizione: i sandali dovevano vestire i piedi delle 'ragazze hawaiane' che camminavano scalze, nello stato americano più desiderato del mondo stagione per le sue spiagge.
 
 



Il prodotto Havaianas era prodotto con suola in gomma e cinturini, mentre questa suola conteneva una trama che imitava la suola in paglia di riso di Zori. Insomma, era un prodotto economico, funzionale, di qualità, in un paese caldo e popoloso come il Brasile, è bastato questo per garantire il successo fin dall'inizio.



Le prime pubblicità delle Havaianas sono state realizzate con storie che mostravano le famiglie brasiliane utilizzando il prodotto. Gli annunci parlavano esclusivamente delle caratteristiche funzionali del prodotto. Subito dopo furon, però, sono stati realizzati spot pubblicitari con con protagonista la famiglia Trapo, un famoso programma comico dell'epoca. Questo fu sicuramente l'inizio dell'associazione tra Havaianas e la sua narrativa umoristica.