domenica 27 maggio 2012

Il viaggio. WOW, c'ha preso in pieno!





Ieri son passata dalla mia sorellina, non stava tanta bene ma ci siam fatte due chiacchiere... Stiamo parlando  ed a un certo punto l'occhio mi cade sul suo tavolino dove c'è un mazzo di carte. Io non capisco che carte sono e così, "smazzandolo" ne alzo una parte e vedo questa carta. Chiedo a mia sorella di che carta si tratti ma lei non è una lettrice di carte e mi dice che appena sta meglio mi manderà via mail il responso.
Quando ritorno a casa vado al PC e vedo  che nella mia posta c'è questa mail con scritto il significato della carta:

In viaggio
La vita è una continuità eterna e perenne. Non esiste una destinazione finale verso cui sia diretta. Il semplice pellegrinaggio, il viaggio in sé è vita, senza raggiungere alcuna meta, alcuna destinazione - il semplice danzare e partecipare al pellegrinaggio, muoversi con gioia, senza preoccuparsi di alcuna meta. Cosa faresti una volta raggiunta una destinazione? Nessuno lo ha mai chiesto, perché tutti si sforzano di avere una destinazione nella vita. Ma le implicazioni... Se veramente raggiungi una meta, poi che farai? Sarai in un bell'imbarazzo. Nessun luogo dove andare - hai raggiunto la destinazione finale - e, durante il viaggio, hai perso ogni cosa. Hai dovuto perdere ogni cosa. Pertanto, ritto in piedi e privo di tutto nella meta finale raggiunta, avrai proprio l'aria da idiota: che senso aveva tutto questo? Hai sudato tanto, e ti sei preoccupato tanto, e questo è il risultato?
Da Osho Rinzai: Master of the Irrational Chapter 7

Commento:
La minuscola figura in cammino sul sentiero in questo splendido paesaggio non si preoccupa affatto della meta. Lui o lei sa che il viaggio in sé è la meta; il pellegrinaggio in quanto tale è il luogo sacro. Ogni passo lungo il sentiero è importante in se stesso. Quando questa carta compare in una lettura, indica che è tempo di mutamento. Può essere un movimento fisico da un luogo all'altro, oppure un movimento interiore da uno stile di vita a un altro. Ma in ogni caso, questa carta promette che il viaggio sarà facile e porterà con sé un senso di avventura e di crescita; non sarà necessario lottare o pianificare troppo. La carta del Viaggio ci ricorda anche di accettare e di abbracciare il nuovo, così come facciamo allorché viaggiamo in un altro Paese, con cultura e ambiente diversi da quello a cui siamo abituati. Quest'atteggiamento di apertura e di accettazione fa avvicinare a noi nuovi amici e introduce nuove esperienze nella nostra vita.

Non mi son mai fatta fare le carte non ci ho mai creduto... ma questa volta son rimasta sorpresa da questa intuizione azzeccatissima! Ha descritto esattamente il mio momento attuale e  il cambiamento in atto... sia dentro che fuori!! WOW che belloooooo!!!

martedì 22 maggio 2012

La morte come un premio...



 L'altro giorno stavo stirando ed essendo in taverna non c'è l'antenna, così ho deciso di guardare un film su YouTube. La scelta cade su uno che subito capisco essere di una palloso colossale. Così ne scelgo una a caso e la scelta cade su Oltre la vita. Un  film sulla vita dopo la morte, che riproduce una storia realmente accaduta nel 1975 a Dannion Brinkley, redivivo dopo essere stato dichiarato clinicamente morto.

Il film lo seguo ascoltando e mi riprometto di riguardarlo.
Dopo un ora circa, la  mia attenzione viene attratta da questa conversazione che si svolge tra il protagonista e una rediviva che ha tentato di togliersi la vita tagliandosi le vene:
-Allora, perché l'hai fatto?-
-Perché volevo essere libera... volevo fuggire, addormentarmi e non pensare più a niente, ma purtroppo mi hanno trovata.. sono morta per dieci minuti.-
-... E sei stata lassù?-
-Non esattamente... ho fatto quello che chiamano un brutto viaggio, sono scesa all'inferno, mi sentivo bruciare viva. Dei cani mi sbranavano... una sofferenza senza fine, è stato terribile... Neanche da morta trovavo pace...-
-La morte non è una via di fuga.. è un premio e ti viene assegnato quando te lo meriti...-

La morte è un premio e ti viene assegnato quando te lo meriti?
Alzo la testa da quello che stavo facendo, vado al pc e torno indietro per riascoltare... La morte è un premio e ti viene assegnato quando te lo meriti. Wow...
Mi siedo e cerco di immaginare un mondo che crede a questo... La morte vista come un premio e non come una disgrazia. Gioire della morte di un caro per la consapevolezza di un arrivo e non come una perdita... Aspettare con ansia un così bel premio anziché temere il suo arrivo.

Io l'ho detto tante volte che credo alla reincarnazione... ci credo, ma non ho certezze e questa mancanza di fede mi fa dubitare di tutto ma questa nuova prospettiva mi riempie di stupita felicità!

Molte volte penso alla morte come la fine di un viaggio e l'inizio di un cammino che mi riporterà su questa terra per far si che io sperimenti, paghi, risolva, e impari ad essere energia, e ho sempre visto la morte come una tappa obbligata per la mia crescita, ma non avevo mai pensato a lei come un premio.. e se fosse davvero così? Se fossimo premiati con quella? Se arrivasse davvero quando ce lo meritiamo?  Tutte le nostra paure crollerebbero in un istante visto che viviamo con se avessimo una spada sulla testa pronta ad eliminarci.

Se davvero fossimo convinti che la vita è solo un passaggio per poi andare a star meglio, la visione della nostra vita non cambierebbe? Specialmente per chi è convinto che ci sia solo questa vita... crederci non sarebbe un sollievo?

Ci penso e ci rifletto e questo scritto qua sopra è solo quello.. un pensiero  che mi porta ad una sorridente riflessione... e che può benissimo portate ad altre riflessioni e stravolgere il post stesso!
Il tutto semplicemente finalizzato a se stesso!

Buona vita in continuo mutamento!

sabato 12 maggio 2012

Ma io... chi sono?

Già bella domanda! 

Potrei iniziare col dire che:
-Io sono Sara. Ma dicendo questo direi solo il mio nome. 
-Che sono casalinga. Ma si tratta solo di una collocazione nel mondo del lavoro.
-Sono una moglie? No, si tratta solo una dichiarazione del mio stato sociale.
-Una madre. Nemmeno, è un fatto biologico e un legame, non  fa di me chi sono...
-Una donna obesa... Macché, è la semplice dichiarazione sulla mia salute...
-Impulsiva, allegra e collerica? Ma è il mio carattere influenzato da qualche gene e da qualche fatto successo nel passato.

Dopo anni di ricerche su me stessa, dopo tanta psicanalisi e viaggi introspettivi alla domanda Ma io chi sono? non so rispondere... Qualsiasi cosa io dica di essere è un etichetta che non fa di me chi sono ma solo cosa sono: Sara, moglie casalinga, una allegra impulsiva collerica mamma obesa. Ecco cosa sono... ma non dice assolutamente chi sono! Forse farei prima a dire chi non sono! Non sono magra, non sono sveglia, non sono immortale, non sono intelligente... ma anche qua casco affibbiandomi delle etichette!

Ma allora... io chi sono?  Forse solo un container in attesa di essere riempito, o forse sono un semplice corpo mortale, oppure solo spirito... o forse semplicemente... non-lo-so! :-)


... E tu che mi stai leggendo... chi sei?

domenica 6 maggio 2012

Mi sveglio col rumore della pioggia ...


... e il mio primo pensiero è che se non smette presto userò la barca e seguirò la piena per scendere a valle. Mi alzo, mi faccio un cappuccino e me lo gusto sul divano... La televisione trasmette un bel telefilm e me lo guardo fino alla fine! Mmmh bello!

Poi mi viene in mente che è una settimana che devo stirare, (anzi di più, esattamente da quando Tomo è partito; dieci giorni fa!)... o  oggi o mai più! 
Stiro  con il pc acceso e mio figlio mi tiene compagnia con le sua assurdità... lo lascio dire ma poi sbotto! Lui si offende ma con due battute si ripristina l'atmosfera. 
Stiro vedendo il film Conversazione con Dio, ma con mio figlio che spara sciocchezze a raffica mi vien difficile seguirlo, ma da quel poco che ho visto ho capito che ... è da rivedere!

Arriva ora di pranzo e non so che preparare, ma non ho voglia della solita insalata o dei toast... Dai, me me merito davvero,  mi faccio una succulenta polenta concia! Inizio a spadellare e mi viene in mente che posso regalarmi anche un dolce e mi preparo un budino col caramello... ma si viziamoci!

La polenta cuoce per tre quarti d'ora buoni, nel frattempo metto il budino sulla finestra a raffreddarsi... ed ecco che un raggio di sole buca le nuvole e la cucina si riempie di luce, tanta quanta ce ne nella mia anima in questo momento!

La tele è spenta e ascolto i rumori che la cucina produce; il ronzio del frigo, il fornello del gas, la polenta che fischia e il crik crok delle "feste" che si sollevano... Lo spray automatico getta gelsomino e fresia per tutta la casa e fuori gli uccellini iniziano a cantare. Rimango in rispettoso silenzio e mi godo tutto, i miei sensi vengono appagati quasi tutti... l'olfatto, il gusto, l'udito e la vista... il tatto non viene coinvolto ma quello  che sento basta eccome se basta!

La polenta è pronta e io me la gusto accompagnandola ad una birra maltosa molto leggera. E' cotta a saporita la punto giusto e quel quadrettino di burro gli da quella cremosità che la rende, assieme al formaggio... esplosiva! Il budino è ancora caldo... pazienza, me lo gusterò a merenda! 
La tele trasmette un romantico film così mi gusto quell'insieme di sapori guardandola.
Finito il pranzo mi prende la voglia di scrive ed eccomi qua!

Son passati dodici giorni dal mio ultimo risveglio e posso affermare che questa mi battaglia è definitivamente vinta. La guerra è sempre alle porte ma la prossima volta sarà meno dura e sopratutto io sarà più forte!

Ora mi godo il resto del pomeriggio in attesa del ritorno del mio Tomino Bello capendo per l'ennesima volta che... tutto il resto è una bellissima vita!!