Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2020

Guidare in Tunisa, una serie di no sense che vi manterranno vivi!

Immagine
    Bene, oggi voglio scrivere di tunisini alla guida che, nonostante loro la pensino diversamente,  il meglio che possono fare è un completo disastro! Sul serio, quanto ci si butta nel traffico si capisce già che qui le regole le fa chi è al volante e ognuno fa ciò che gli viene in mente. In virtù di questo, è normale trovare tutto ciò che non pensereste mai trovare, nemmeno con tutta la fantasia possibile! Per esempio, potreste trovare auto che camminano sulla stessa carreggiata. E che c'è di strano chiederete voi, il fatto è che non vanno nel tuo stesso verso di marcia e infatti capita di trovarvi con auto che vi vengono incontro e... secondo loro la colpa è solo vostra! Oppure capita di trovare qualcuno che ha deciso di fare inversione di marcia lo faccia improvvisamente li davanti a voi, un traffico della madonna in una strada da una corsia e tre quarti, facendo millemilla manovre per riuscire a girare quella scatola d'auto. E non pensare di poter di...

Premi!

Immagine
 Oggi sono qua per condividere un con voi un Premio conferitomi da Mariella! L'ho messo Nello scrigno dei Premi , un posto davvero speciale, dove custodisco tutti i miei premi! Lo condivido con i vecchi follower ritrovati e con i nuovi! A tutti Voi GRAZIE!

Siamo drogati di dolore...

Immagine
Siamo davvero drogati di dolore? Perché no,  dopotutto è l'emozione che conosciamo meglio!  Nasciamo. In verità io non ricordo nulla ma immagino che le prima cose che abbiamo sentito è stato dolore, freddo e paura, sentimenti che poi  ci accompagneranno per tutta la vita. Non riusciamo a parlare e allora per farci capire piangiamo. Abbiamo fame: piangiamo, abbiamo sete: piangiamo, ci sentiamo soli: piangiamo. Ed è così diamo il via a quello che sarà un interminabile lamento. Cresciamo e la solfa non cambia: l'amichetto ci ruba un giocattolo, la mamma ci sgrida, l'amica ci fotte il moroso, la squadra del cuore perde, il mio collega è uno stronzo, le tasse son sempre di più, il governo è un covo di idioti. Tutto diventa un buonissimo morivo per piangere e lamentarsi.  Senza dimenticarci la rabbia e i rancori: la mamma fa preferenze, papà lavora sempre e non gioca a pallone con me, il cugino mi h...

Senza titolo...

Immagine
         -Ciao Sara come stai?- -Ciao cara, sto bene e tu, come va da quelle parti?- -Va bene dai se non fosse per questo dannato virus! E li, com'è la situazione, raccontami un po'!- -Qua in Tunisia un disastro proprio; alberghi, bar, ristoranti, negozi... tutto chiuso!- -Oh, non pensare che qua in Italia sia meglio, parecchi negozi e ristoranti non riapriranno più e gente senza lavoro...- -So che non è una gara a chi sta peggio ma gli italiani possono ritenersi fortunati sai?!- -A sì, e perché?- Ecco, la riflessione che segue è partita da questo dialogo. La risposta al perché è che in Italia ci sono tantissimi ammortizzatori sociali che qua mancano. Qua non c'è ne cassa integrazione ne sussidio di disoccupazione, niente bonus  ne Naspi, nulla di nulla. Perciò quando uno resta senza lavoro rimane senza nulla. La situazione tunisina è disperata e l'arrivo del freddo non aiuta. Sulle montagna è nevicato e la gente non ha di che riscaldarsi. E attenzione e no...

Quando la paura paralizza.

Immagine
  L'altro giorno stavo chiacchierando al telefono con mia madre e lei ha avuto una bella intuizione. In verità la mia Mamuska ha sempre avuto belle intuizioni, ma in gioventù non sempre ho voluto ascoltarla. Da un bel però ho imparato ad ascoltarla! Ma torniamo a noi. Le ho chiesto una cosa riguardo a mio padre di quando ha avuto l'infarto; se quando è tornato a casa  lei ha continuato ad aver paura. Sì perché per me è stata davvero dura. Nel post precedente l'ho liquidata con "qualche notte d'insonnia" quando in verità le notti sono state tante di più e non era semplice insonnia. Dopo che è tornato dall'ospedale mi alzavo per vedere che Tomo stesse bene e se non lo sentivo russare  mi alzavo più volte. Mi sono fermata a dormire con lui più notti, arrivando a toccarlo per vedere se era caldo e se respirava. Poi mi sono imposta di tornare nella mia stanza ma sempre con la porta aperta e sempre vigile. Ma capivo che le giornate erano sempre più pesanti e io ...