venerdì 11 dicembre 2020

Siamo drogati di dolore...


Siamo davvero drogati di dolore? Perché no,  dopotutto è l'emozione che conosciamo meglio! 


Nasciamo. In verità io non ricordo nulla ma immagino che le prima cose che abbiamo sentito è stato dolore, freddo e paura, sentimenti che poi  ci accompagneranno per tutta la vita.
Non riusciamo a parlare e allora per farci capire piangiamo. Abbiamo fame: piangiamo, abbiamo sete: piangiamo, ci sentiamo soli: piangiamo. Ed è così diamo il via a quello che sarà un interminabile lamento.

Cresciamo e la solfa non cambia: l'amichetto ci ruba un giocattolo, la mamma ci sgrida, l'amica ci fotte il moroso, la squadra del cuore perde, il mio collega è uno stronzo, le tasse son sempre di più, il governo è un covo di idioti. Tutto diventa un buonissimo morivo per piangere e lamentarsi. 
Senza dimenticarci la rabbia e i rancori: la mamma fa preferenze, papà lavora sempre e non gioca a pallone con me, il cugino mi ha rubato il lavoro, alla suocera non piaccio, mio fratello non mi aiuta con tutto quello che ho fatto per lui... E via, avanti con anni e anni di rancore e rabbia che aumenta e ci avvelena l'anima! 
Be', con ragione! Dopotutto ci è stato detto che la felicità non esiste, allora non ci resta che lamentarci, sempre! Ci vien talmente bene che lo facciamo anche per attirare l'attenzione! 
-Sai che a mio fratello hanno trovato un nodulo al pancreas?.-
-Davvero? Pensa che al mio hanno trovato un cancro ai polmoni . 
-Si, ma  mia suocera ce l'ha al cervello!-
Una bella battaglia dove rimangono solo i vinti!

Così viviamo circondati di persone che si nutrono di rancore, rabbia e lamento!  Più ce ne e più ne vogliamo. Si, perché il ritornello è sempre quello: la felicità non esiste! E il bello (?) è che tutti ci credono! 
-Sapete perchè non esiste? Perché io non  l'ho mai provata!-
 Facce tristi e grige ce lo confermano ogni giorno! 

Ma poi succede la botta di culo... qualche esule, con ammirato coraggio esce allo scoperto e sussurrando ci dice il contrario... La felicità esiste... essere felici è possibile...

Poi succede che qualcosa di sconosciuto si fa largo in noi. -Fermi tutti... ma se qualcuno dice che esiste, allora c'è! Be', sì, se ci penso il mese scorso ho sentito qualcosa di piacevole quando guardavo sue anziani tenersi per mano, e sì, l'altro giorno quando mio figlio mi ha abbracciato ho sentito qualcosa di strano... Quando mi ha detto che mi vuol bene ho pianto,  vuol dire che è quella la felicità? .... mmmmh , interessante...-

Ed ecco che qualcuno, nonostante la disapprovazione del popolino che non fa che ripetere che la felicità è per gli sciocchi, che son tutte cazzate, se sei felice poi ti succede qualcosa e se fosse vero lo saremmo tutti, va alla ricerca della felicità, la trova, la coltiva e la mantiene stretta ! E qualcuno va anche oltre;perdona i torti subiti e lascia cadere i rancori. Niente più stette di stomaco, niente più mal di pancia, basta coi dolori di testa!

Ed ecco che l'assuefazione al dolore se ne va lasciando posto a questo bellissimo senso di leggerezza che purifica l'anima! L'espressione è da ebete, c'è un sorriso stampato sulle labbra e negli occhi, tanto che qualcuno incontrandolo si chiederà: Che cazzo c'avrai da sorridere! Ma chi se ne frega, il dolore se n'è andato e ci si sente liberi!

Certo so che ora c'è questo maledetto virus che ha mandato in tilt il mondo, ma diciamolo, chi ha diritto di lamentarsi è solo chi sta male o ha avuto lutti in casa, il resto è mera lamentatela e non può trasformarsi in dolore e se questa angoscia si fa largo in noi... allora sì, siamo davvero drogati di dolore!
Ma io no! 😉

Sempre io e sempre Vostra

12 commenti:

  1. Molto stimolante il tuo post. Aggiungerei che per andare oltre il lamento bisogna darsi da fare e molte persone non hanno l'energia necessaria. Poi è vero ciò che dici, che per convincersi profondamente che qualcosa esiste bisogna sperimentarlo. Se uno cresce senza incontrare mai una persona che lo ama davvero non può essere sicuro che l'amore esiste davvero, e questo vale per tutto, anche per la felicità. Le cose bisogna sperimentarle per essere davvero sicuri che esistono. Soprattutto da piccoli, ma talvolta anche da grandi, noi siamo ciò che gli altri ci rimandano, l'immagine che loro hanno di noi. Se questa immagine è brutta si fa molta fatica a pensare di valere qualcosa. A volte la ferita è così profonda che non ci si riesce mai, per tutta la vita. Per questo è così importante trattare gli altri con accoglienza e con gentilezza.

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    1. Ciao Giorgio, benvenuto!
      Hai ragione, anche la felicità bisogna provarla per sapere che c'è. E sono sicura che chiunque nella sua vita l'ha provata almeno una volta. Ti parlo per esperienza; il dolore è così radicato che quando questo sparisce lascia un vuoto incolmabile. Sono arrivata a cercare qualche brutto pensiero per colmarlo. Quando me ne sono resa conto ho fatto di tutto per colmare quello strano vuoto con qualcosa di piacevole. Non mi piaceva stare male che ho messo tutta me stessa per uscirne e, anche qua hai ragione, "molte persone non hanno l'energia necessaria" e sono certa, non pensano di riuscirci.

      "Tratta gli altri con accoglienza e gentilezza" Mi piace questa Tua filosofia, se la coltivassimo tutti il mondo sarebbe di certo migliore!

      Grazie della tua vista e delle tue parole!

      A presto!

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  2. Lasciar andare i rancori, liberarsi. Hai detto bene, forse è qui la chiave. Perdonare e perdonarsi. Anche la parola guida verso questa direzione: per-donare. E lasciar andare anche la sindrome della lamentela e intraprendere la direzione del Grazie: forse sono i primi passi.

    Post molto incisivo, un bel regalo! grazie

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    1. Per-donare! Bellissima!
      Il regalo migliore che mi sono fatta è perdonare! Senza dimenticare il dolore che mi è stato fatto, ma solo per evitare che qualcuno lo possa rifare.
      La lamentela è una brutta conseguenza perché se ci si pensa bene, nessuno è stato immune da qualsiasi tipo di abuso. Il primo passo immagino sia proprio quello; capire che ci siamo dentro tutti e capire che lagnarsi tutto il tempo non ci ridarà ciò che abbiamo perduto.

      Grazie a te per i continui spunti!
      Un abbraccio!

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  3. Io sono felice per dna. Fortunato, direte voi. Diciamo si, credo debba esistere una predisposizione alla felicità, alla positività, qualcosa che ti fa reagire ad ogni cosa negativa con una spinta a superarla. "Solo alla morte non c'è rimedio" dicevano i saggi. E probabilmente avevano, hanno ragione. C'è bisogno di uno spirito fatalista anche: le cose accadono e non possiamo farci nulla. Abbattersi, lamentarsi, deprimersi non risolve. Anzi. Amplifica la negatività dell'accaduto. Ma come detto ad inizio commento. Probabilmente c'è un dna che ci aiuta un sacco in questa visione. Ma per tutti gli altri consiglio allenamento, soprattutto al sorriso. E Buon Natale!!

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    1. Già, le cose accadono e non possiamo farci nulla!

      Sarai anche fortunato ma dai, datti qualche merito, dalle tue parole si capisce una grande introspezione e comprensione della vita. Sarà anche nel DNA ma c'è tanto di tuo, o no?!
      Oh, l'allenamento al sorriso mi piace, io sorrido parecchio ed è per questo odio l'uso della mascherina, perché mi sono resa conto che la gente non guarda mai gli occhi ma la bocca e questo mi dispiace alquanto!

      Buoni giorni a Te e grazie!!

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    2. ..però questo sistematico uso della mascherina sta insegnando anche a riconoscere gli occhi che sorridono e, anche, a sorridere con gli occhi.. ;)

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    3. Sì, e io non demordo! :-)
      Ciao Franco!

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  4. Bella riflessione Sara.
    Bisogna viverle le cose che accadono, brutte o belle che siano, per comprenderle appieno. Concordo, anche se vi è un senso di chiamiamola "solidarietà" soprattutto per chi soffre.
    Però deve vincere sempre la positività, dimenticare i torti subiti e perdonare è un buon inizio.
    È normale avere momenti di profonda tristezza, colpa della nostra intelligenza che analizza tutto in modo estremo, ma deve durare il tempo di una riflessione perché è solo con lo sguardo di forza serena che si vince ogni apatia, si combatte la sofferenza per arrivare almeno ad essere gai.
    No, il dolore lo rifiuto anch'io. A me piace il sorriso.
    Bacio e buon fine settimana.

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    1. Anche io sono contro la positività a tutti i costi, Inside Out insegna, una giusta dose di tristezza aiuta a capire ed elaborare. Tutto vero!
      Mi piace vedere la parola perdono, è davvero tanto importante, come ha scritto Graziana; per-donare, bella vero?

      Felice di incontrare chi ha il sorriso facile, abitudine alquanto rara!

      Un abbraccio a Te e grazie!
      Bacio

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  5. Sara, la positività dobbiamo tenercela stretta; è quella che ci aiuta in ogni frangente ed in particolare nei tanti momenti negativi che esistono, non possiamo fare finta che non ci siano.
    E allora la cosa migliore è riflettere su quanto di buono c'è e provare ad andare avanti. Sorridere mi viene spontaneo. Cerco ti tenere bene a mente la "fortuna" che ho acchiappato nella vita e provo a farmela bastare.
    PS: c'è un premio che ti aspetta da me.
    Buona serata!

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    1. Mariella, benvenuta nel club del sorriso allora! C'è nulla di più bello di un sorriso? Ne hanno fatto un album fotografico di persone prima serie e che poi sorridono, ma quanto si è più belli sorridenti?!

      UN premio per me? Arrivo!

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