Panda scrive;
In ogni nostra vita, ci troviamo a lottare sempre la stessa guerra. Ogni nostra vita è una guerra a prescindere dalla realtà in cui siamo.
Il nostro nemico è la nostra mente, il Sé. Il nostro strumento è l'Io.
L'Insegnamento ti dona gli strumenti che servono per riscoprire e fortificare il tuo Io.
L'Insegnamento, attraverso l'addestramento, ti insegna a proteggerti e ad agire contro la mente.
Non ci si può permettere di non sapere che cosa stiamo facendo, ma soprattutto come lo stiamo vivendo.
In guerra non ci si può permettere di riposare. Solo con la coerenza nell'agire, e nello scegliere seguendo il proprio Io, ci si porta in equilibrio. La negatività o la positività sono scelte, dipende come scegliamo di vivere qualcosa. Così come mentire, mentire a se stessi, è una mancanza di Onore, è rinnegarsi, non dandosi il giusto valore.
Tutto è uno strumento, dipende se lo sai trovare. Ogni giorno devi analizzare e studiare come hai vissuto in quella vita, perché e cosa hai scelto.
Ognuno dentro di noi ha tutti gli strumenti per crearsi la propria vita, in linea col proprio Io, così da poter affermare di vivere e non di sopravvivere.
Ogni giorno svegliandosi, si deve vivere l'Onore di avere una vita in più per uscire dal Karma. Alla fine ognuno di noi, con buon senso, riesce sempre a sapere cosa dice il sé e cosa dice l'Io, a volte non si vuole ascoltare, ci si giustifica. Si ha paura della solitudine, ma soprattutto del dolore. Ma senza dolore un uomo non cresce. Il dolore che deriva dalla propria costanza e dall'imposizione sul proprio sé per portare avanti in maniere logica e coerente una propria scelta, per poter dirsi un Uomo.
Allora quando si comincia a scegliere, la vita ti si ritorce contro e ti presenta di fronte le realtà più allucinanti. Solo il tuo Credo, se sarà così radicato nel tuo Io, ti proteggerà da te stesso, per non farti vivere ciò che è al di fuori di te, ciò che in verità non esiste.
Combattere questa guerra ogni giorno è un dovere verso se stessi. L'unico scopo per cui con determinazione e costanza vive, colui che sceglie ogni istante della sua vita, è essere da esempio, per poter essere utile agli altri.
Panda
Che si debba comunque passare per forza attraverso il dolore per cominciare a comprendere quello degli altri e misurare bene i valori della vita, non è per forza necessario. Questo vorrei sottolinearlo. Non è che siamo tutti ciechi e insensibili, certo tanti hanno bisogno della batosta, ma non è matematico, a mio avviso. Anzi, certi che la prendono, possono diventare ancora più stronzi, credendosi vittime designate, e a credito per sempre con la vita.
RispondiEliminaEccallà, mo t'hoo detto. Bacio!
Ok tutto bene..tutto ok ..ma penso si cresca con o senza dolore.. però senza si cresce meglio ..mica dobbiamo flaggelarsi..se siamo un tantino sereni..
RispondiEliminaIl mio ottimismo patologico 🤔😏😕😉
Rispondo ed entrambi in un unico commento, così da non ripetere i concetti. ;-)
RispondiEliminaOh Franco io ti adoro! Nonostante il tuo scetticismo continui a leggere e ad argomentare, mi piace davvero!
Allora, io non so esattamente intendesse Panda con quella frase, ma posso dire ciò che ho inteso io. Nietzsche dice "Ciò che non mi uccide mi fortifica", ecco, è proprio così.
Per capire appieno le cose bisogna passarle. Come posso capire ciò che non ho provato? Solo dopo aver passato certe tragedie, essere sopravvissuti e nonostante tutto, riuscire ancora a sorridere... ecco, questo vuol dire crescita. Come posso capire la perdita di un figlio se non mi è mai successo? Dici bene; puoi cercare di comprenderlo e quanto ti fa onore, ma ne non provi non può sapere come sia davvero.
Ti faccio un esempio; anni fa mio nipote ha avuto un incidente abbastanza brutto. Ho chiamato mia cognata e dopo aver chiesto sulla salute del ragazzo e le ho chiesto di tenermi informata. Non lo ha fatto e io, ingenuamente, mi sono risentita. Poi è successo mio figlio, un incidente davvero brutto. Ecco, li ho compreso mia cognata perché ho capito benissimo cosa volesse dire dimenticare tutti e che avvisare gli altri era l’ultimo dei miei pensieri. Solo passandoci in mezzo ho capito come fosse devastante quel periodo. Se prima potevo tentare di comprendere, in quel momento ho capito perfettamente.
Ma lo stesso vale quando si decide di riprovare, di rimettersi in gioco per poi cadere ancora e ancora, ecco, qua c'è crescita. Quando si esce dalla propria zona di conforto, quando si accettano le sfide che verranno sapendo benissimo che ci sarà dolore e difficoltà, ma lo si fa perché tutto ciò è necessario per la propria crescita.
Certo, dici bene, c'è qualcuno che ne ha passate tante e non ha capito nulla, e qualcuno che non se la passa male e sta cercando di crescere. Ma qua si parla di vita, di esperienze che ti fanno toccare con mano, che ci farà comprendere davvero cosa vuol dire vivere quante più miserie umane ed uscirne comunque Vivo!
E, no Tissi, non serve fustigarsi per crescere, il dolore fisico auto inflitto è una modalità disfunzionale che non ha lo scopo di far crescere.
Io ne ho passate tante nella vita; ho provato dolore, malattie, perdita, miseria, abbandono, molestie... eppure sono qua a 56 anni ancora con mille progetti e tanta voglia di vivere.
Anche adesso ho problemi nella sfera famigliare, e adesso capisco esattamente cosa vuol dire. Se prima dicevo "cosa vuoi che sia", adesso che ci sto passando dico "cavolo però che brutto"! Ma so che tutto si sistemerà e questa esperienza aggiunge un tassello ai tanti dolori vissuti e, come tutto il resto, mi renderà più forte.
Tutto qua; non è una gara a chi sta peggio, mi auguro che non sia passato questo messaggio, ma nella mia vita, le persone più interessanti che ho incontrato solo quelle che hanno vissuto le esperienze più dure e nonostante tutto, ogni mattina, decidono di mettersi in gioco! ;-)