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Visualizzazione dei post da 2018

E torno a parlare di solitudine!

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Tante volte ho parlato di solitudine ed oggi ne parlo... ancora. La mia prima "solitudine" l'ho provata tanti anni fa, quando il mio Tomo ha lavorato lontano per parecchi anni e io stavo intere settimane da sola. Una solitudine relativa, dove c'erano le telefonate serali del Tomo  e di giorno c'era il web a farmi compagnia; ore e ore connessa con un mondo  che seppur virtuale riempiva il mio tempo. Ho comunque imparato a stare da sola senza dover dipendere dalla fisicità come era invece negli anni passati, l'ho considerato un gran bel passo avanti! Poi siamo partiti per il Brasile e là non ho più avuto modo di stare da sola. Nonostante tutto mi ritagliavo i miei momenti di solitudine ma non passavano più di un paio di ore che tornavo nel mondo fisico e chiacchieroso,  il tutto è durato tre anni. Ed ora eccomi qua, in terra straniera e sola per tutto il giorno ma in questo frangente non voglio più avvalermi del supporto virtuale. Perché? Ecco, settimana ...

Differenze culturali, quello che molti definiscono Culture Shock!

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Diciamoli; venendo direttamente da caotico Brasile, l'arrivo in Tunisia è stato più che mai soft e ancora prima di toccare questa bellissima terra l'ho amata. Guardavo affascinata dall'oblò dell'aereo e pensavo; ci sono quasi...questa sarà la mia terra! All'aeroporto c'era il mio Tomo ad aspettarmi e all'uscita l'aria tiepida di Tunisi mi ha accolta. Sono finalmente in Tunisia!! Quello che mi ha colpito fin da subito è stata la discrezione delle tunisine; in Brasile, almeno dove vivevo io, le donne sono abbastanza chiassose, vestite con abiti parecchio succinti e con teste colorate con colori a basso costo. Qua invece, anche chi non ha la testa coperta è molto discreta, silenziosa e a tratti elegante. Il panorama mi piace, anche se sulla strada che mi porta a quella che sarà la mia casa la spazzatura la fa da padrona, nulla che non abbia già visto nell'esperienza precedente. Gli ulivi prendono il posto degli eucalipti e il colore verde/grigio...

I motivi che mi spingono a girare il mondo?

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Oggi ho fatto una foto e l'ho messa nell'immagine di copertina di FB. Gianni, un caro amico blogger mi ha fatto una domanda al quale, li per li, non ho saputo rispondere ma mi ha portato a fare una riflessione. [...]Ancora oggi non riesco a comprendere bene i motivi che ti spingono a girare il mondo. Di motivi ce ne sono tanti in effetti. Tuttavia intuisco che c'è qualcosa di interiore in te che non riesco ad afferrare nella sua interezza. Ma, aldilà di qualsiasi eventuale ragionamento, io ti seguo sempre e ti voglio bene. A prescindere.[...] Quali sono i motivi che mi spingono a girare il mondo? Beh, i motivi, come ha detto Gianni, sono tanti ma la prima parola che mi viene è; la scoperta! Sono da sempre una persona curiosa. Ricordo da bambina quando i miei per la scuola mi hanno comprato l'atlante geografico... passavo ore a guardare la cartina chiedendomi come fossero quei luoghi e chi ci vivesse. La fantasia era quella di una bambina che amava immaginare, ma...

Ora la mia anima è più leggera

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Non ci riesco ancora... la paura e la preoccupazione di quei giorni è ancora li, in agguato e sembra che aspetti solo per venir fuori. E quando fa capolino lo mando via come un cattivo pensiero. Non ne parlo con nessuno, penso che nessuno capirebbe ciò che ho provato nonostante mi chiedano come io sia riuscita. Ma sono forte, mi dicono, ho superato di peggio. Poi qualcuno, al contrario, mi dice che c'è la salute e va bene così. E allora come faccio a lasciare andare se mi sto letteralmente cacando sotto dalla paura  al pensiero di farlo venire fuori? Poi penso che non succederà nulla, è stato ciò che è stato, che si fotta la paura e vado avanti. Ma quel qualcosa pare sia li e che non se ne voglia andare! Alzo lo guardo per pensare a come continuare questo scritto e lo sguardo finisce sul comodino dove c'è il il mio Manuale del guerriero della luce, sembra mi guardi... che voglia dirmi qualcosa? Lo apro in una pagina a caso e... -Primo. Dio è sacrificio. Soffri in quest...

Lettera a Lho Thay

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Ciao dolce amica! Questa sera son qua per parlare un po' con Te... Ho pensato un sacco alle tue parole in questi giorni... un sacco davvero, e riflettendo ho capito parecchie cose;  una di questa sere passate ho visto un film, nonostante non fosse la prima volta che lo vedevo mi ha colpito una parola che mi è tornata in mente un sacco di volte nei giorni a seguire.  La parola è Antevasin: colei che vive sul confine , ma è un confine che si sposta in continuazione, anche se avanzo nei miei studi e nelle mie realizzazioni, il confine rimane sempre a qualche metro da me, non sono  né questo né quello, sono solo una che cerca e che si avvicina al confine che sempre in movimento in questa magnifica e temibile vita nel nuovo. Ed ecco che mi son tornate le parole dette da Te tanto tempo fa quando alla mia smania di trovare "casa" Tu mi hai risposto che era possibile che in questa mia vita io fossi destinata alla ricerca continua senza mai trovarla questa agognata "casa...

Una nuova solitudine...

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Un mese... è ormai passato un mese da quando il compagno della mia vita, il mio Tomo, è rimasto bloccato all'estero per un assurdo caso di omonimia. Ma non è di questo di voglio parlare... ma di quello che questa assurda situazione  mi ha lasciato dentro! I sentimenti che ho provato sono stati tanti e per molti versi devastanti; la rabbia, l'incredulità, lo sconforto, il panico, l'ansia, l'indignazione e la frustrazione. Ma la peggiore è stata la solitudine. Non quel tipo di solitudine che qualche pagina riporta nel web: La solitudine è indipendenza: l'avevo desiderata e me l'ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri , no, si è trattato di qualcosa di più profondo e molto più doloroso. Non perché io fossi sola, ma perché proprio in mezzo alla gente non potevo esprimere i miei sentimenti. Non ho potuto raccontarlo a nessuno, h...

Un altro inizio!

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Eccoci qua in questo ultimo giorno di vita Brasiliana... non sappiamo ancora che succederà e nemmeno dove andremo vivere. Qualche idea c'è ma bisogna vedere se troverà lo spazio per realizzarsi. Un salto le buio come mai prima prima d'ora...noi ci siam già buttati, ora stiamo a vedere dove i nostri piedi atterreranno! Buona vita e in bocca la lupo a noi... ovunque sarà!! Avanti sempre!