"Loro"... e gli altri?

 


L'altro giorno ho sentito qualcuno dire: "L'intolleranza è in aumento, la gente è sempre più cattiva." Può sembrare così, ma la verità è che l'intolleranza, l'ipocrisia e la cattiveria sono sempre esistite. Erano semplicemente nascoste sotto il velo del "loro" controllo. Un controllo che imponeva silenzio e invisibilità a chi non rientrava nei loro schemi. Gay, lesbiche, trans, neri, altri, esistevano, certo, ma non potevano pretendere di esistere apertamente.

Oggi, in questa epoca straordinaria, qualcosa è cambiato. Qualcuno, a "loro" poco gradito, ha osato pretendere di esistere. Ha osato alzare la voce, reclamare spazio, diritti, dignità. E questo ha scatenato una reazione. Non è che "loro" siano diventati cattivi; hanno semplicemente smesso di nascondere la "loro" cattiveria. La perfidia che prima era celata ora si manifesta apertamente, senza vergogna. Urlano, insultano, chiedono soppressione, perché il "loro" mondo di silenzi e ombre è stato infranto.

Ma forse, proprio in questa rabbia, c'è una conferma: la voce di chi pretende di esistere è più forte del loro odio. E ogni insulto, ogni grido, è la prova che il cambiamento è inarrestabile.

Infatti "loro" dicevano che il mondo funzionava benissimo prima, quando era fatto su misura per "loro". Ora che anche gli altri osano esistere, sembra che il mondo sia diventato insopportabile. Che tragedia, vero? Se la "loro" idea di perfezione dipende dall'invisibilità degli altri, forse non è perfezione, ma solo un'illusione comoda!