E se evaporassi?

Avete presente quando si dice: bisogna far pace col cervello?  

Ecco, io dovrei far pace col mio.  

Da tempo ormai è tutto un alternarsi: desiderio di pace, desiderio di guerra.  

Quando la noia prende il sopravvento, mi siedo.  

Prendo in mano questo oggetto figlio di Satana  il cellulare 

e inizia la spirale: 

notizie, avvenimenti, tragedie,  

gente che parla solo per dare fiato alla bocca.


Avete presente quel 'vorrei ma non voglio'?  

Ecco, io sono ferma lì.  

Da tempo.  

Vorrei.  

Ma.  

Non.  

Voglio.


Che vuol dire?  

È un'idiozia, no?  

O vuoi, o non vuoi.  

Eppure io sto in questo limbo,  

fra un freddo boia che acutizza il dolore,  

e il dolore che mi trascina nella depressione.  

E la depressione mi riporta lì,  

sempre lì,  

a guardare quel cazzo di schermo,  

a vedere disgrazie, parole vuote,  

e persone che parlano solo per riempire il silenzio.


Sto scrivendo  

sto dettando a voce  

senza nemmeno punteggiatura  

ma penso che aggiungerla  

vorrebbe dire fermare il flusso


ho bisogno di calma  

ho bisogno di centro  

ho bisogno di ritrovarmi


perché in questi giorni  

con questo fottuto dolore  

mi sembra di nuovo di precipitare


ma io non voglio  

e mi sto aggrappando  

con tutta la forza  

per rimanere  

vigile  

sveglia  

consapevole


Ma aggrappandomi a tutto  

sento questo dolore alle mani  

che non mi lascia  

e questo dolore  

è come se mi dicesse:  

lasciati andare  

non aggrapparti a nulla


Mi sto urlando 

Lo senti quel dolore?  

Non è tuo

E finché non mollerai la presa  

il dolore non passerà


Ma come faccio?  

Mi chiedo come faccio a ragionare  

quando la sofferenza ti batte in testa

Mi viene da piangere

Ma non voglio

Le lacrime mi stanno asciugando  

e ho paura di evaporare


Ma forse

se davvero mi trasformassi in vapore  

di me resterebbe solo l’essenza

È un po’ come distruggere tutto  

per poi ricominciare


E allora che faccio?  

Vado?


Vado...