martedì 30 marzo 2021

Il titolo trovatelo voi...

 


Sono troppe mattine che mi alzo col malumore ed è solo colpa mia. Sì, perché da deficiente quale sono la prima cosa che faccio è leggere le news sul cellulare e subito dopo passare ad Instagram. Ma sono ancor più imbecille quando vado a legge gli articoli e leggo i commenti! E li trovo un barile pieno di vomito dove persone infelici sguazzano rigurgitando parole che si mischiano tra loro nella melma!

Ma quando siamo diventati così? La mia è una domanda retorica perché la risposta la so benissimo: lo siamo sempre stati! Lamentosi, polemici, arrabbiati e petulanti.
Da una vita abbiamo voluto stare a casa, guardare la TV e goderci la vita, e quando la vita ci da l'opportunità che facciamo? Ci lamentiamo!
Non sto parlando di chi ha perso il lavoro o di chi ha avuto morti, parlo di chi ha la possibilità economica e sta bene di salute. Già perché a lamentarsi non sono solo i miserabili, ma, e qua rasentiamo l'assurdo, anche i benestanti.

Ma parliamo dei ragazzini a cui" è stata rubata l'infanzia" o addirittura sono stati "privati del futuro". Ma sul serio stiamo parlando di questo? Cazzo, ma cosa pretendete dai vostri figli se li avete riempiti di attività, di rumore e di distrazioni continue? Adesso si annoiano e non sanno che fare chiusi in casa? Bene, stategli vicini! Sono adolescenti e non parlano con voi? Provateci, provateci e provateci ancora! Spiegate loro che c'è altro nella vita e che dare uno sguardo ad altre realtà potrebbe aiutare.

Avevo sei anni quando ho iniziato a lavorare nell'azienda di famiglia e mio fratello ha iniziato un paio di anni prima di me. Non ero seduta alla scrivania a scimmiottare papà ma in reparto a lavorare perché "non è chiedendo impegno che ottengo risultati, ma con l'esempio e i miei figli devono darlo" mi ripeteva mio padre almeno una volta a settimana. E così dopo la scuola pranzavo e scendevo a lavorare. Era una lavoro manuale che se non l'avessi fatto io ci sarebbe stato un operaio. Alle 19 salivo in casa, cena,  piatti da lavare e compiti. A dieci anni è nata mia sorella così il ritmo è cambiato: Alle 17 la domestica se ne andava io salivo, curavo mia sorella, preparavo la cena, lavavo i piatti e poi compiti! Che, niente niente l'infanzia è stata "rubata" pure a me! Mi lamentavo? Sì, e mio padre mi rispondeva che se proprio volevo potevo andare con Padre Maurizio in Congo per rendermi conto cosa fosse la vita dura, quella dura sul serio. 
Quella vita è andata avanti per anni, poi finita la terza media, poi ho iniziato a lavorare a tempo pieno, Non pensate che siccome avevamo la domestica fossimo persone ricche, no, la domestica c'era perché mia madre lavorava da mattina a sera, anche lei doveva essere d'esempio. I miei si sono spaccati la schiena  per dare l'esempio a noi figli, per mostrarci che la vita non è una favola e che se l'affronti ti darà soddisfazioni, se la subisci quella ti schiaccia e ti ritroverai a fare la larva lamentosa.

Oh, non pensiate che non sappia cosa vuol dire essere poveri, che non sappia cosa sia la sofferenza perché lo so. Davvero mi chiederete. Sì, c'è stato un tempo che non avevo soldi per compare il cibo e mio figlio mangiava le croste di pane secco o quando da bambino è stato in ospedale perché ha bevuto l'acqua ragia, o da ragazzo in coma per una incidente... Ma non ho provato la guerra, non so cosa voglia dire vivere in Siria e non ho un figlio morto... ed è proprio per questo che ringrazio l'universo che mi costringe a stare a casa, che mi costringe a venire a patti con me stessa, mi costringe a ritrovarmi.

Mi spiegate a che serve compiangere i bambini dicendo "povere anime, cosa ne sarà di voi"? Con che spirito affronteranno le loro sfide? Come potranno crescere forti se non facciamo che biasimarli?
La vita fa schifo? SI' SA SCHIFO! Ma solo se disposti a a vedere SOLO il lordume che c’è.
E allora perché non sfruttare questa occasione per crescere, per trovare il bello che c'è fuori e dentro di noi, di godere di ogni canto d'uccello o un fiore che nasce?
Gente, adesso basta! Il momento è adesso. Qualcuno dice che la "strada della speciazioneè preclusa, la biforcazione è ormai troppo lontana. Io invece dico che la biforcazione può essere creata e che si possa unire in seguito alla strada madre. Dai che siamo ancora in tempo!
 

Rileggendo mi rendo costo di aver toccato tanti argomenti; ricordi, attualità, paure e sconfitte e... un  link. L'ho scritto di pancia e di sicuro ci saranno un sacco di errori,  ma questa sono io; piena di inesattezze!

Un abbraccio a voi Anime in cammino!


Immagine dal web

18 commenti:

  1. Bisogna scappare dai luoghi lamentosi per non essere contagiati dal morbo dell'idiozia.
    Ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gus, ho cancellato il tuo commento. Non so quale livello di confidenza tu abbia con il destinatario ma "non seguirmi, ti sparo alle ginocchia" non lo dici nemmeno come battuta, non qua da me perlomeno.
      Ti chiedo, se mai vorrai tornare a commentare, di mantenere un dialogo più pacato e rispettoso verso chi commenta.
      Solo io posso sfogarmi nel mio blog, nessun altro.
      Certa che comprenderai, grazie.

      Elimina
  2. Cara Sara, una risposta difficile, scappare ma dove!!!
    Ciao con un forte abbraccio.
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahaha Tomaso, hai ragione, dove vai vai ci sono lagnosi ovunque!
      Un abbraccio stretto a te dolce amico!
      💗💗

      Elimina
  3. Si, hai toccato diversi argomenti, ma condivido il tuo senso di nausea. Internet sta diventando una vera "latrina" e scusa se ho usato un termine un po' forte. Ultimamente cerco riparo in luoghi, anche virtuali, dove sono in sintonia per l'atmosfera gradevole che si respira. Rifuggo polemiche e malanimo. Spero di non dovermi rinchiudere nel mio bozzolo alla fine, se il cerchio dovesse stringersi sempre i più.
    Ciao grande donna!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E poi arrivi qua e vieni travolta dal lamento... sono un genio vero?
      Io al bozzolo ci sto arrivando e mi sta soffocando parecchio, forse la natura del post è dovuto proprio a questo. Il paese dove vivo non me la rende semplice e la solitudine a volte è davvero pesante, ed ecco che pure io mi sfogo diventando lagnosa.
      Ah, la parola latrina non è forte, io stessa ho usato toni abbastanza pesanti, ma se mi sfogo con l'ecciderbolina non mi sfogo abbastanza!
      Ciao Mariella, grazie di essere passata, mi fa bene dialogare con voi!
      Un abbraccio!💗

      Elimina
    2. Ma tu hai espresso un tuo momento di malessere. Non passi le giornate ad esprimere giudizi con prosopopea e arroganza e a parlare male delle persone, qui sul tuo blog.
      Ti abbraccio.

      Elimina
    3. No, non lo faccio, e sì un momentaneo malessere che in effetti è già passato!
      Ho appena finito di curare i miei fiori, non c'è nulla di meglio che affondare le mani nella terra per fare pace col mondo!
      Ti abbraccio anima bella!🌺

      Elimina
  4. Il tuo "Lamentosi, polemici, arrabbiati e petulanti" riguarda proprio una categoria che ne fa sport principale.. e avrebbero solo da ringraziare.. ma lasciamo perdere.. siamo pieni di inesattezze, dici bene, ma dovremmo gridarlo tutti e chiedere scusa, ma non siamo capaci.. siamo convinti delle nostre ragioni, e incapaci di fare dietrofront..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io sono caduta nella trappola del lamento e pure io dovrei chiedere scusa ma nemmeno io lo faccio, forte del mio disagi vado a spalare malumore la dove già abbonda. Solo che certe lamentele non le sopporto proprio. Posso capire chi ha perso il lavoro o chi ha morti in casa ma cribbio, certe cose non stanno ne in cielo ne in terra! E allora urlo pure io il mio malessere... Ma smetto promesso, perlomeno fino alla prossima volta che... mi sale il crimine!😉
      Ciao Franco, è sempre un piacere!

      Elimina
  5. Ciao Sara, ormai ho imparato a selezionare, ho letto commenti di gente che si insultava per il solo fatto di essere o meno "fan" di Elton John, pro o contro Valentino Rossi, chi litigava su quale fiore fosse più "romantico" (è successo davvero) e ultimamente trovo la cosa divertente nella sua stupidità.
    Prendo in prestito una strofa di "Bandiera bianca" di Battiato : "quante stupide galline che si azzuffano per niente".
    D'altro canto a chi non sa argomentare una "posizione" non resta che l'insulto.
    Impegnamoci dunque a dare l'esempio, nel nostro piccolo (parlo di me) dobbiamo guardare il mondo con spirito positivo, pur mantenendo un'attenzione critica.
    Tiro in ballo ancora una canzone: "io penso positivo perché son vivo ", tutti quei depressi da tastiera nel loro "profondo" stanno morendo.
    Buona giornata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione su tutto Romualdo! Quante volte ho predicato la pazienza e il lasciarci scivolare tutto di dosso... Ma ieri la giornata è iniziata davvero storta e tutta questa faccenda alla fine non l'ho retta.
      Non è una scusa, pure io non ho nulla da lamentarmi, il mio è stato uno sfogo sulla frase "privati del futuro" e "infanzia rubata" ecco, li mi è salito il crimine davvero. Tutto è nato da quelle frasi, poi come scritto in chiusura, è venuto fuori tutto, anche i ricordi d’infanzia.
      Come scritto da franco, prometto che smetto, fino alla prossima volta!
      Ti abbraccio stetto!

      Elimina
  6. Concordo in tutto ciò che scrivi..+/- la mia vita è stata come la tua ..giocare? Si se aveve finito Tutto ciò che dovevi fare..ho trascorso tanti giorni in ospedale da ragazzina .. e li utilizzavo anche x giocare leggere ..insomma fare cose che a casa non potevo fare ...si doveva lavorare ..a 14 al lavoro ..oltre quello a casa..e son sopravvissuta ..son ancora qua
    Sarà anche per questo che l'ottimismo è patologico x me e il lamento non so che è.
    Quando mio figlio era piccolo..c'era il tamaghogi..si insomma quelgiocattolo col pulcino che dovevi accudire ..e se non lo facevipoteva MORIRE..beh ricordoche portavano bambini alPS perche erano traumatizzati..ecco io pensavo che erano i genitori a dover esser curati!!
    Adesso si annoiano..secondo me e cosa buona ..i bambini devono annoiarsi ogni tanto x far lavorare cervello.

    Si lamentano che non vanno a scuola..ok giusto meglio scuola in presenza ..MOLTO MEGLIO..!!
    Ma non sarà che così potevano sbolognarli li ese ne occupava qualcun altro..
    Sii riceverò insulti per aver scritto questo!!
    Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tissi te lo posso dire? Ma sì te lo dico: io ti amo!
      Finalmente qualcuno che se ne sbatte del politicamente corretto e dice ciò che pensa!
      Tutto perfetto ciò che hai scritto, pensieri forti e soprattutto storie vere! Dalla noia al tamagogi alla scuola e al pronto soccorso. Una sequela di scuse per ciò che non si riesce ad affrontare.
      La vita non è per tutti e se non si riesce ad affrontarla, allora di incolpa chiunque... tranne che se stessi.
      Questo non si dice e questo non si fa e ti riempiono la testa di infiniti bla bla bla!
      Il Covid verrà sconfitto ma loro troveranno altro di cui lamentarmi e incolpare! Ci scommetti?

      Grazie del tuo intervento, ora mi sento meno sola!
      Ti abbraccio!!🌺

      Elimina
  7. Sarebbe bellissimo, cara Sara, avere la maturità dell’accettazione, sapere prendere ciò che si ha e farne ogni giorno un dono. Lo so e me lo ripeto tutte le volte che mi lamento per qualcosa, una situazione non voluta, un malessere gestibile. Prego molto perché possa capire che la vita è sempre un bene prezioso e la salute, finché c’è, è l’unica cosa veramente importante a fronte di tutti gli altri aspetti negativi della quotidianità. Ma tutto questo avviene quando la mente è a riposo, quando si ferma a ragionare e non lascia che l’istinto prenda il sopravvento, perché è quello che ti fa vedere come insuperabili certe prove. Vedi, per esempio, il post in cui io, in primis, mi sono lamentata di non potere tornare in Sicilia? Ci sono cose che mi suscitano tanta rabbia, decisioni prese a monte che devo subire senza una ragione valida (e qui mi riferisco alla follia di consentire i viaggi all’estero): ecco, allora, d’istinto, mi viene di urlare la mia insoddisfazione, ma poi, quando passa, stringo a me ciò che ho, la mia famiglia, marito e figli, la consapevolezza che i miei stanno bene e riacciuffo la mia tranquillità.
    Per quanto riguarda il web, mi tengo alla larghissima da certe discussioni di bassissimo livello: prendo atto che ci sono persone che hanno trovato un “mestiere” a loro congeniale, ma io grazie, passo! 😅
    P.s. La tua vita mi ha molto colpita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Marina, benvenuta!
      Ti capisco, capisco tutti! Io non posso insegnare niente a nessuno ma mi sto rendendo conto che la gente sta perdendo il punto.
      Magari per me è più facile, giro in lungo e in largo da una vita e la lontananza non è più un grande problema. Ma anche a me manca mio figlio e i miei genitori ma va bene così, stanno bene e ringrazio la tecnologia che ci fornisce la videochiamata a costo zero. Con mio figlio a volte ci video chiamiamo, lui continua a lavorare e io magari cucino, così, anche senza dire nulla ci facciamo compagnia!

      Quando la mente urla io faccio meditazione, una pratica che consiglio a tutti. Dieci minuti ogni giorno è un balsamo per il cervello!
      Una mente tranquilla ci fa capire che sono le piccole cose che ci fanno stare bene e allora aggrappiamoci a quello come se ne dovesse la nostra Vita!

      Sì, abbiamo scelto una vita diversa, difficile perché per lavoro ci è sempre toccato il terzo mondo, ma senz'altro piena di incognite che ci mantengono sicuramente belli vivaci!😉

      Grazie della visita Marina e a presto!!
      Un bacio!❤️

      Elimina

Non sentirti obbligat* a lasciare un commento, non è questo lo scopo del mio blog.
Il do ut des mi è completamente estraneo.
In ogni modo grazie per il tuo passaggio! 💟