Sono sempre alla ricerca di teorie e questa potrebbe essere una delle tante spiegazioni dei nostri folli comportamenti e inspiegabili percezioni... o forse proprio quella giusta, chissà!
-L’origine degli esseni, detti anche nazareni, risale intorno al II secolo a.c.
Era un popolo di contadini, profondi conoscitori di erbe e cristalli, medici , guaritori e vegetariani. Ideatori di una teoria molto interessante su come il
comportamento consapevole o inconsapevole di ognuno di noi sia riflesso
dalle situazioni e dai modi di essere degli altri nei nostri confronti.
Gli antichi Esseni forse identificarono meglio di chiunque altro il
ruolo dei rapporti umani, riuscendo a dividerli in sette categorie:
sette misteri corrispondenti ai vari tipi di rapporto che ciascun essere
umano avrebbe esperimentato nel corso della sua vita di relazione. Li
hanno definiti “specchi” e ci fanno ricordare che in ogni momento della
nostra vita la nostra realtà interiore ci viene rispecchiata dalle
azioni, dalle scelte e dal linguaggio di coloro che ci circondano.
Il primo specchio rappresenta il momento presente.
Lo stato d’animo e i comportamenti di chi ci sta vicino ci fa da
specchio e ci dà modo di capire cosa stiamo vivendo anche
inconsapevolmente al nostro interno e ci offre l’opportunità di sentire
la nostra essenza e di ripulirla da pensieri e comportamenti di bassa
vibrazione.
Il secondo specchio si riferisce al giudizio tuo nei confronti altrui o di te stesso.
Se l’atteggiamento di una persona ti crea disagio può essere che giudichi severamente quel comportamento.
Spesso ci ritroviamo a confrontarci con modelli che ci irritano profondamente e giudichiamo severamente anche noi stessi.
Il terzo specchio riguarda cosa ci attrae delle altre persone.
Capita a tutti di essere in sintonia con un’altra persona o a volte di sentire la magia di un incontro.
La persona per cui sentiamo questa affinità ci fa vedere delle parti di
noi che abbiamo perduto o che ci potrebbero essere tolte da chi ha
potere su di noi.
Il quarto specchio riguarda i nostri modelli di comportamento che creando dipendenza ci allontanano dalle cose a cui teniamo di più.
La dipendenza può essere l’alcol, la droga, il sesso, il gioco ma anche
il lavoro, insomma una situazione spinta all'eccesso che ci fa perdere
di vista le cose veramente importanti per noi.
A volte creiamo queste situazioni per evitare la sofferenza che abbiamo
provato in passato quando le persone che abbiamo amato ci hanno
abbandonato e quindi ci allontaniamo prima che accada di nuovo.
Il quinto specchio ci mostra la ragione per cui abbiamo
vissuto la nostra vita in un determinato modo ed è mostrato dal rapporto
che abbiamo con i nostri genitori.
Il modo di agire dei nostri genitori nei nostri confronti riflette le aspettative e le credenze che noi abbiamo verso il divino.
Se i genitori ci criticano può essere perché siamo noi a non sentirci all'altezza dei risultati che ci aspettiamo da noi stessi.
Il sesto specchio è quello che gli antichi chiamarono l’Oscura notte dell’anima
Quando affrontiamo le sfide più ardue dell’esistenza è perché abbiamo
gli strumenti per farlo e solo in queste occasioni ci misuriamo con i
veri noi stessi e abbiamo l’opportunità di trovare dentro di noi la luce
e la fiducia per ripartire da un nuovo punto di vista.
Il settimo specchio ci dice di accettare la nostra vita così com'è e di non valutare i nostri traguardi misurandoli con un metro esterno.
Accettare noi stessi per ciò che siamo, dall'aspetto esterno ai nostri risultati, perché tutto è perfetto così com'è.
In ogni evento o relazione che stiamo vivendo i sette specchi ci possono
aiutare a vedere il perché certe situazioni si ripresentano e a capire
la dinamica dei conflitti nelle relazioni e come possiamo guarirli.
I mi ci son trovata in tutti! Per carità, non so quanto di vero ci sia, ma
mi voglio comunque prendere questa spiegazione in considerazione!
E
Voi che ne pensate?
Anch'io mi ci son rivista in tutti e7 ..alcuni + altri -
RispondiEliminaÈ così che funziona a quanto pare! 😉
EliminaIl settimo specchio mi sembra bruci tutti i precedenti in una botta sola.. il quinto specchio un po' frustrante.. sì esistono genitori che ti tarpano o ti ingabbiano ma non credo si tratti di percentuali rilevanti.. poi posso sbagliare.. ;)
RispondiEliminaNon sbagli proprio nulla, è un tuo punto di vista no?
EliminaSai una cosa? Ogni cosa ha una chiave di lettura e da quel che vedo ognuno ci trova ciò che ha dentro! 😉
molto tempo fa lessi un libro su questa faccenda e trovo che ci prendano... tuttavia tutta la questione merita riflessioni profonde che mi riservo sempre di fare. Il mio principale problema era che non avevo persone con cui confrontarmi e quindi diventa un po' un dialogo nel buio (esseno)
RispondiEliminaIl problema di intraprendere questo cammino è proprio la mancanza di confronto. Quando vivevo in Italia era più facile, andavo al Samgha e li potevo parlare e confrontarmi. Ora mi limito a leggere e postare, ma mi manca porter parlarne vis a vis!!
EliminaCome ti capisco caro Pier!! 😉
Io e gli altri. Non mi trovo nel primo Specchio perchè presume un riconoscimento che quasi mai è possibile. Ci si offre ugualmente ma contando solo (si fa per dire) sulloo sguardo dei miei Amori.
RispondiEliminaQuarto specchio: è possibile che io non abbia avuto, o abbia, dipendenze? Dovrò ripensare meglio la mia vita.
Settimo specchio: l'accettazione di me stessa viene dall'età e dalla libertà dai condizionamenti che permette. Mi vesto come momento detta, mi trucco o non lo faccio, avverto chi mi chiede un parere del rischio di una mia verità che la sua richiesta comporta e vivo all'impronta, come viene naturale in quel giorno. Viva l'età anziana!
Ciao Sara :)
Ciao Sari.
EliminaIo penso che il quarto specchio ( o perlomeno quello che io ho interpretato) si riferisca anche alle abitudini a cui noi dipendiamo. Il fatto che dipendiamo da cattive abitudini dimostra che abbiamo dipendenze. Io non ho mai fumato, bevuto o giocato ma col tempo ho dovuto disabituarmi a certi miei modi di fare che mi facevano stare male. Spesso, per esempio, mi sono rifugiata nella mia zona di conforto, sebbene io ci stessi male pensavo di starci bene. Sono tante le cose che facciamo solo perché le abbiamo sempre fatte ma questo non vuol dire che ci facciano bene. Ecco, io la penso così. 😉