La mia Vita è il perno del mondo perché è l’unica realtà su cui io possa veramente esercitare un potere. La mia Vita è strumento di evoluzione per me e per la Vita stessa.
Aver trovato dei simili, con cui condividere lo stesso sentiero; la soddisfazione di riconoscersi, di trovarsi in cammino benché nella fatica, nel dolore. Perché è dalla fatica e dal dolore che nasce ogni cosa che si possa dire Vera. Da questo nasce la soddisfazione, dal riconoscere a se stessi la capacità di affrontare e superare difficoltà fino ad ora ritenute impensabili...Puoi insegnare solo ciò che capisci, e capisci in profondità solo ciò che hai sperimentato e vissuto sulla Tua pelle, ed ecco che allora si allontana l’illusione di una Vita facile (mi è stato detto “ciò che è facile non è Buddhista”). Sono riconoscente alla Vita per i mille modi in cui mi ha sempre messo alla prova, perché in ogni qui ed ora mi dà modo di dimostrarmi chi sono e di conoscermi. Solo questo mi permette di essere utile ad altri, perché le esperienze fatte mi hanno dato più strumenti di comprensione della realtà.
Essere utile, non per dovere morale, per buonismo, ma perché per me è l’unico modo di alimentare il bene, la positività che ho modo ogni giorno di toccare con mano, e che rende la vita Bella e degna di essere vissuta.
Alimentare il bene, pur sapendo che è solo uno degli aspetti della realtà, della Vita, e che il male esiste anche in me e attacca sotto ogni forma, anche quelle più subdole come la tristezza, la malinconia, la stanchezza.
Dare un grande valore alla propria Vita, alla parte Intima, Vera, in cui l’Io, lo Spirito si dispiega e trova nutrimento; dare valore alla parte materiale, al corpo, che è il mio veicolo, Amato, al di là della sua forma e delle sue caratteristiche che rappresentano esattamente ciò che serve alla mia evoluzione. Rispettare la Vita attraverso la materia, attraverso il corpo, che è la possibilità di essere Vivi, ancora…
Siamo noi stessi artefici del nostro “destino”, a nessun altro il merito o la colpa della nostra mancanza di gioia. Gioia, come capacità di vedere e partecipare della bellezza della Vita, dell'evoluzione.
Rispettare noi stessi, non subire, non lasciare che per cause ed effetti rimaniamo intrappolati in realtà che non ci appartengono. Scegliere noi stessi che cosa alimentare, in cosa mettere le nostre energie. Non lasciare che, per buonismo, siano gli altri a scegliere il sentiero per noi.
Vivere la Vita da Guerriero, con Onore e Coerenza, con la spada in mano, sapendo bene di fare parte di un esercito, con un unico obiettivo. Vivere ogni attimo come fosse l’ultimo, perché è l’unico modo per dare Valore alla mia Vita.
Riconoscente alla Vita, all’Insegnamento per avermi cercata e trovata.
Riconoscente al Maestro che mi dimostra che è possibile Vivere così, da Uomini.
Laura
Mi chiedo solo perché ogni vita Autentica non debba fare a meno di "pianto e stridor di denti". per carità ovvio che momenti pessimi, pessimissimi, ci sono per tutti, ma non vedo la "necessarietà" di dolore e fatica per riuscire a comprendere l'essenza di un esistenza. Come se chi non dovesse sopportare malattie, morti, separazioni, tradimenti, crudeltà etc. cresca menomato di un marchio che ne certifichi l'esaltazione, la rinascita, la resurrezione, l'affrancamento. Forse può bastare la coscienza della preparazione al sacrificio, la consapevolezza del custodire risorse, del ringraziare del bello, del sole, del risveglio, della meraviglia che ci toglie il respiro, e quella magari unica angoscia di una vita. Può capitare, e non mi sento di dire a questo mio fratello o sorella, che non sia essere umano, solo perché non ha dovuto sputare sangue, magari pronto a farlo.
RispondiEliminaSi vis pace, para bellum. Può bastare. Dovrebbe bastare.
Non si può spiegare ciò che non si ha provato... come posso capire la morte di un figlio, una malattia incurabile o altre disgrazie simili se non le ho avute? Posso solo immaginare ma non lo saprò mai.
EliminaTramandate l'esperienza della crescita se non di ha esperienza diventa un tramandare un ipotesi e con le ipotesi non si trasmette nulla.
Per carità, nessuno vuol togliere l'importanza della consapevolezza ma io credo, e sottolineo credo, che solo la sofferenza faccia crescere, anche se non è così per tutti.
Io so solo che le persone più interessanti che ho conosciuto sono quelle che hanno attraversato l'inferno e ne sono uscite felici, consapevoli e arricchite. Senza quella esperienza non sarebbe diventante ciò che sono...
Questo secondo me...
Sì, Sara ciò che non richiede nulla o richiede poco non vale nulla o vale poco.
RispondiEliminaUna delle più grandi fonti di problemi della contemporaneità è quella di illudere che la tecnologia permette di ottenere valore con poco o nulla.
Illusione! Il Campo degli Ori zecchini c'era pure nel Pinocchio di Collodi, ma essa era un problema e non c'era la idolatrata tecnologia.
Quanta ragione nelle tue parole! Più è arduo il compito più grande sarà la soddisfazione nel risultato! Ma oggi non va così, non per molti! A volte mi chiedo come andrà a finire...
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