lunedì 13 gennaio 2025

Paradosso del Dolore: Sentirlo Senza Sentirlo


Sentire il mio corpo attraverso il dolore.

Vivere il dolore.

Respirare.

Comprendere.

Vivere la riconoscenza.

Queste esatte parole le avevo scritte meno di un mese fa. Certo, tra lo scrivere e metterle in atto c’era un grande oceano, ma non mi sono arresa. Infatti, ho lavorato parecchio. Con la meditazione, l’introspezione e la consapevolezza ho scavato in fondo alla mia anima per capire quale fosse la causa del mio malessere.

Parlando poi con un’amica, mi ha detto: “Prova a ricordare se poco prima dell’inizio dei sintomi hai vissuto una sensazione di ‘schifo’… totale ripugnanza per qualcosa che ti ha ‘toccato’ la pelle… prova a risalire…”

Quello che segue è successo qualche giorno fa.

Ci ho pensato e ripensato, ma non ho trovato il bandolo della matassa.  Non riuscivo a dormire così ho pensato di fare i tarocchi per capire da che parte iniziare.

Mi sono uscite queste tre carte: Nessuna cosa, Lascia fluire e Senso di colpa. Il loro significato è stato: La carta “Nessuna Cosa” nei Tarocchi Zen di Osho è rappresentata da un’immagine completamente nera, simbolo del vuoto cosmico. Questo vuoto, chiamato “shunyata”, rappresenta il nulla che vibra di ogni possibilità. È uno spazio di potenzialità assoluta, dove tutto può nascere.

Quando questa carta appare, invita a lasciar andare il senso di colpa e a fluire con il momento presente. Il vuoto non è qualcosa di negativo, ma un’opportunità per rilassarsi e accogliere ciò che verrà. È un promemoria per non preoccuparsi eccessivamente, ma per trovare pace nel silenzio e nel vuoto tra i pensieri e i respiri.

Questo è il sunto delle carte, altre cose sono state spiegate ma è questo risultato ciò che conta.

Dopo aver letto, ho riflettuto ed è tutto legato a un fatto successomi da bambina. Una cosa che in verità avevo dimenticato. Poi un giorno un flash; il tempo di dire “oh mio dio”, e il ricordo è sparito di nuovo. So per certo che è tutto lì, perché ogni volta che mi chiedo quando ha avuto inizio, la mia mente torna là, a quel giorno. Ricordo il paese, la casa, una stanza, delle persone e una sensazione di disgusto. Ora, il perché sia venuto a galla un anno fa, ancora me lo chiedo, ma sono sicura che è là dove è successo.

Ecco, il fatto di aver dato un luogo al mio disagio ha fatto compiere il miracolo; oggi per la prima volta il dolore c’è ma io non lo sento! Vero, la frase “il dolore c’è ma io non lo sento” potrebbe essere definita come un paradosso, una dichiarazione che sembra contraddittoria o assurda, ma che potrebbe contenere una verità nascosta. In questo caso, la contraddizione sta nel fatto che il dolore esiste, ma non viene percepito. 

E allora quale spiegazione dare? Accettazione? Consapevolezza? Arrendevolezza? Quale che sia, poco importa, so che la cosa importante è che io ora stia bene, il resto, se vorrà mostrarsi, lo farà!

A te, se vorrai…

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