Ne sei proprio sicura? ... no, non lo sono...

Nei giorni passati ne ho sentite tante su Schettino, tutti gli epiteti sono stati usati per descriverlo, YouTube è invasa da parodie e canzoni,  io stessa ne ho dette un paio molto colorite... 
Poi però quando l'onda mediatica si è placata ho iniziato a riflettere e mi son chiesta; se io fossi stata su quella nave e avessi causato quello che è successo... mi sarei comportata in modo diverso?
La mia risposta immediata è stata:
-Ma certo che si! 
Al che mi son guardata dentro e mi son rifatta la domanda
-Sara... ti saresti comportata in modo diverso?.... Ne sei sicura al cento per cento?-
-.... No, non ne sono sicura...- 

Già, come posso essere sicura di una cosa che non ho mai fatto ne provato? Chi sono io per condannare quell'uomo? Con questo non intendo assolutamente liquidarlo con ben fatto e una pacca sulla schiena, 
(lui sa che ha fatto e sa benissimo come sta), ma condannarlo non è compito mio! Certo, insultarlo, denigrarlo e schernirlo mi farà sentire migliore di lui... ma c'è una cosa che non devo dimenticare; io non lo sono! Se ci fossi stata io... magari avrei fatto diversamente... o lo stesso; la paura, la vergogna, l'esaltazione fa quaranta... e io onestamente non so come mi sarei comportata!


Da quando sono al mondo non faccio che assistere e partecipare a scontri su chi ha torto o ragione, discussioni su religione, politica, calcio... Ultimamente c'è stato un cambio di tendenza: ho smesso di pontificare, o perlomeno ci metto tutto l'impegno per non farlo! La verità, il giusto, l'intelligente, la bellezza... è tutto talmente relativo che non può esserci discussione. Nel momento che affermo con certezza cosa sia la verità o cosa sia giusto io mi metto su un pulpito e sentenzio! No, non serve a nulla... preferisco lasciare andare tutto dove deve andare, ognuno ha il suo percorso da fare, sbagli da commettere e torti da pagare. Ho smesso da tempo di dire se, ma, forse. Il giorno che pensavo che mio figlio fosse morto, neppure per un momento mi son chiesta perché a me? La risposta avrebbe potuto essere: perché a un altro? 
I torti e le violenze subite, la miseria e la solitudine... Tutte cose che mi son trovata ad affrontare... le ho prese, ho pianto mi son disperata...  ho pure litigato con Dio... ma alla fine ci son riuscita. Ho superato lezioni e pagato debiti. Ora so che ero io e solo io... Ognuno paga, fa il suo percorso e apprende le sue lezioni...

Quel giorno su quella nave c'era chi aveva finito il suo percorso sulla terra, e Schettino ne è stato il mezzo. Il nostro odio e il nostro disprezzo non cambierà il percorso... quello che è stato è stato e non si torna indietro... A che serve mandare tutto ciò? Lasciamolo fare a che in quella tragedia ha perso un padre, una madre, un fratello o una moglie... lasciamolo a loro, noi invertiamo questo nostro disprezzo in energia e mandiamola a chi deve affrontare un lutto, a loro serve sostegno, luce e amore...