mercoledì 29 gennaio 2025

Il paradosso del politicamente corretto



Vorrei confrontarmi con qualcuno rispetto a questo discorso: spesso sento e leggo persone che usano l’espressione "di colore" pensando di essere super sensibili e politicamente corrette, ma in realtà rischiano di fare più danni di un elefante in un negozio di cristalli. Usare "di colore" per riferirsi a una persona nera è problematico per vari motivi:

Innanzitutto, è un eufemismo per evitare di dire "nero", come se ci fosse qualcosa di strano o sbagliato nell'essere neri. Spoiler: non lo è!

Inoltre, il termine ha una storia che puzza un po’ di colonialismo e segregazione razziale, soprattutto nei paesi anglofoni. E finisce per mettere sotto un'unica etichetta un sacco di persone con esperienze e origini diverse, cancellando la loro unicità.

Rispetto per le preferenze degli altri è la chiave: in molte culture, "nero" è considerato il termine più giusto e rispettoso.

E, indovinate un po’? A volte, per paura di offendere, finiamo per farlo ancora di più. E non è mai bello essere il re dell’indelicato!

Includere davvero significa anche accettare e usare i termini giusti. E non è poi così difficile.

E tu, cosa ne pensi?


2 commenti:

  1. E' un discorso complicato! C'è chi la vede in un modo, chi in un altro. L'ideale sarebbe, potendone conoscere la provenienza, dire: Il senegalese, il libico ecc...Così come facciamo indicando i cinesi, i giapponesi, i sudamericani ecc...Oppure dire: di nazionalità africana. Così non si offenderebbe nessuno...spero!

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  2. Dire nero non mi crea nessuna difficoltà, e lo trovo abche più esatto e ormai acquisito. "Di colore" una forma falsamente perbenista che ormai va scemando. Sicuramente tu che ti muovi decisamente di più avrai testato l'andazzo meglio di me.. però almeno in Italia credo sia una questione quasi superata.. ;)

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