L'altro giorno ho trascorso due ore al telefono con mia sorella. Abbiamo parlato di tutto e tra i vari argomenti abbiamo rivisitando il nostro cammino di crescita. Pur non essendo particolarmente legate all'epoca, le nostre strade sono iniziate quasi contemporaneamente. Chi l'avrebbe mai detto?
Per me, tutto è cominciato nel 2002, proprio qui in Brasile. L'incontro con Donna Olinda ha dato il via a tutto. Solo dopo anni ho compreso il vero significato di quell'incontro. Poi, nel 2005, nella Repubblica Dominicana, ho toccato con mano la povertà e, vivendo tra la gente del posto, la mia prospettiva si è trasformata. Quel giorno al fiume a lavare i panni... ho avuto un'illuminazione che ha confermato il mio cammino.
Nel 2007 sono tornata in Italia e, grazie a Laura, ho scoperto Osho. Da quel momento è iniziato il mio viaggio interiore e il primo approccio alla meditazione. È stata lei a parlarmi di Reiki e più tardi del Theta Healing. Grazie a nuove informazioni, nuove idee e una profonda introspezione, è iniziata la mia vera trasformazione.
Per anni ho cercato un maestro e, finalmente, dieci anni fa, ho incontrato il Maestro Chen. Un uomo severo, che non ha mai usato i guanti di velluto con me, anzi, è stato brutalmente onesto. Ma la vita non ci manda ciò che ci piace, bensì ciò di cui abbiamo bisogno. Eppure, amo il mio Maestro... parecchio aggiungerei!
Poi c'è stata la Tunisia. Cinque anni in un luogo dove non sono riuscita a creare legami, così ho imparato a stare sola con me stessa. Le meditazioni sono continuate, portandomi a profondità mai esplorate prima.
Poco più di un anno fa sono tornata in Brasile, iniziando il periodo più arduo e doloroso della mia vita. Ho pianto più lacrime in quest'ultimo anno che in tutto il resto della mia vita. Ma anche in questo dolore, ho imparato tanto su me stessa. Ho dovuto lasciare andare sensi di colpa, rabbia e risentimento. Nonostante il malessere, ho continuato a meditare e scavare a fondo. Ho dialogato con il mio corpo, accettando il dolore. L'ho trattato come un parente molesto che non potevo allontanare. Sono stata tollerante, comprensiva e paziente. Ho parlato con il mio tormento come fosse un essere senziente, chiedendogli ogni tanto, gentilmente, di lasciarmi in pace. Alla fine mi ha ascoltata e, piano piano, si è ritirato come un'onda.
Più di vent'anni sono passati e non ho mai mollato. Se mai dovessimo festeggiare i nostri cento anni, sarò lì con la mia medaglia d'oro per la tenacia, pronta a raccontare tutte le mie battaglie, con tanto di colonna sonora epica in sottofondo. E a chi mi chiederà perché l'ho fatto, risponderò: "Non potevo mica lasciarvi senza una buona storia da raccontare!" ;-)
Sempre io e sempre vostra.
"medaglia d'oro per la tenacia", concordo.. ci vuole spirito e carattere.. e con una vita così movimentata, non può essere altrimenti.. daje sempre!
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