Tre di notte, un telefono suona...

 


Sono le tre di notte quando sentiamo un telefono squillare. Svegliarsi con uno squillo è già spaventoso di suo, quasi avevamo dimenticato l'esistenza del telefono fisso. L'abbiamo richiesto solo per emergenze, visto che qui i cellulari non hanno copertura.

Rispondo io, e dall'altra parte c'è un bambino che urla disperato, dicendo di stare male e di avere bisogno di aiuto. Le sue urla sono strazianti, un suono di assoluta disperazione.

Il mio primo pensiero va al figlio della ragazza di mio figlio, anche se mi rendo conto subito che, di certo, lui non ha questo numero. Chiedo il nome del bambino, ma non mi risponde. Il mio cuore batte forte, e sento un nodo alla gola mentre cerco di capire cosa fare. Sono troppo sconvolta per ragionare chiaramente, così passo la cornetta al mio Tomo.

Proprio in quel momento, un uomo sostituisce il bambino e inizia a urlare al telefono. È così agitato che non si capisce bene cosa stia dicendo, e le urla in portoghese non aiutano. Poi grida: "Tua moglie è qui con me," e chiede a Tomo: "La vuoi rivedere?" Osservo il suo sguardo cambiare: non sembra più preoccupato, ma capisce che dietro questa telefonata c'è qualcosa di strano. Gli risponde con fermezza: "Dov'è mia moglie?" L'uomo replica: "È qui con me, la vuoi rivedere?" Ma Tomo, senza perdersi d'animo, ribatte: "Ma brutto imbecille, mia moglie è qui con me! Smettila di fare il cretino, sei un gran deficiente!" e riaggancia bruscamente.

Non sappiamo esattamente cosa sia successo, ma quella telefonata ci lascia profondamente inquieti. Tomo decide di chiamare nostro figlio per raccontargli tutto, e anche lui trova l'accaduto strano. Discutiamo insieme cercando di fare ipotesi, ma nessuna spiegazione sembra convincente. Alla fine, concludiamo che sia meglio rimanere vigili e prendere precauzioni, senza però lasciarci sopraffare dall'ansia. Quella notte, però, le urla del bambino continuano a riecheggiare nella mia mente, rendendo il sonno difficile e tormentato.

Mi auguro davvero di non rivivere mai più un'esperienza simile. Anche se non è successo nulla di concreto, quella telefonata mi ha lasciata profondamente scossa!