Ieri, un ragazzo su Thread ha fatto una domanda: che senso ha la vita per chi non crede in alcuna religione, se non esiste nulla dopo la morte? Voi cosa ne pensate?
Ho dato la mia risposta, che poi ha dato seguito a questa riflessione:
Credo che ogni anima, prima di nascere, scelga il sentiero che la condurrà verso la luce. Alcune, a volte, scelgono vite leggere, giusto una vita per riposare; altre scelgono di camminare tra la sofferenza, non per essere punite, ma per conoscere fino in fondo la fragilità umana.
Ogni esistenza è una lezione, un pezzetto di verità. I dolori scolpiscono l’anima, le gioie la risvegliano, e ogni legame profondo è un richiamo: ci siamo già incontrati, ti ricordi? Persone che amiamo subito, come se fossimo tornati a casa. E altre che ci mettono alla prova, forse perché, in altre vite, sono state il nostro specchio più duro.
Credo che ci portiamo dentro tracce di vite passate, piccoli sassi di memoria. Non le ricordiamo con la mente, ma le sentiamo nel cuore. Ogni incontro ha una sua saggezza nascosta, ogni difficoltà ci plasma, ci prepara. Come se, prima dell’illuminazione, l’anima volesse conoscere ogni sfumatura del vivere: la perdita, la rabbia, la tenerezza, il perdono e l'amore.
Così, passo dopo passo, ogni anima si ricompone. E quando finalmente ricorderemo tutto; chi siamo, da dove veniamo e perché... torneremo a essere luce piena.