domenica 28 febbraio 2010

Allucinazioni indotte... un incubo reale!

Sono in un ospedale stupendo, tutto automatico... Sono seduto su una poltroncina/hovercraft... ci parlavo e lei mi portava in giro per l'ospedale, bar, bagno, visite, tutto in giro con sta poltrona volante! 
Ricordo la fantastica vetrata che dava dall'entrata su una piazza circolare, dove al centro, in una grande fontana c'era una statua strana, con cerchi concentrici... Era fatto a piramide, ma era una cosa stupenda...
Vedo il mio fratellone, i miei genitori e i miei nonni... ma il secondo giorno che son li, qualcosa va storto e inizio a peggiorare, tornando incosciente, mi mettono dentro una strana macchina, sento qualcuno che mi parla, sono tranquillo anche se so che sto più di la che di qua... chiudo gli occhi...  e poi più niente... 
Sempre nel sogno mi sveglio al Gavazzeni di a Bergamo... Sono in una stanza con paratie di plastica, ho 'sto tubo in gola che mi da fastidio e respiro a fatica. Finisce la flebo, inizio a risucchiare aria in modo strano, nessuno viene, sono disperato, sono legato... non riesco a muovermi e non ne posso più! Inizio a sbattere la testa a destra e sinistra, tirando il braccio legato, dando pugni alla sbarra di plastica che sta di lato al letto...
Arrivano le infermiere alzando la voce perché faccio casino e non sto fermo. (Il problema che lo facevo anche nella realtà a quanto mi hanno detto). 
Vorrei parlare ma non riesco, la flebo è a terra, in mezzo ad altra roba che è meglio non sapere, continuo ad agitarmi, non ne posso più... Passa un'eternità, so che dovrebbero farmi andare a casa, ma mi viene detto che; fino a quando l'ossigenazione non è a posto, non possono farmi uscire.
Il dottore mi da una mascherina per l'aria, mi aveva tolto il tubo dalla gola e mi incita a fare respiri profondi.
In questo sogno assurdo è l'unico che mi ha trattato bene fino a quel momento, anche se mi ha sgridato nelle diverse occasioni in cui non tenevo la testa ferma... 
Arrivano i miei genitori, ma non riesco a parlare, sono sfinito, alzo a fatica il braccio, battendo nel punto in cui il laccio legato al braccio si legava al letto, cercando di far capire a mio padre che voglio solo essere slegato, ma niente... non so come... però mi ritrovo in Liguria.
[...]
Poi succede qualcosa, mi ritrovo di nuovo legato allettino con il respiratore, sento litigare i miei genitori con una dottoressa restia al tipo di trattamento, ma il medico che c'era nell'ospedale prima è li con me, e mi slega... Ho un respiratore portatile a batterie... scappiamo e ci ritroviamo in un piccolo bar con negozietto a fianco e dei vecchietti che passeggiano per queste viuzze ripide e acciottolate. Scrivo dei messaggi alla persona che ha vissuto il sogno con me, ma non ho risposte positive... nel frattempo il respiratore si sta scaricando... Allo rientriamo in macchina, io sdraiato dietro, mio padre alla guida e il dottore di fianco, sono diretto verso Milano da Genova, arriviamo al casello e c'è la polizia che fa chiudere l'autostrada e ci fa da scorta a tutta velocità verso Milano e io... perdo i sensi... 
[...]
L'incubo continua...Sono in un altro ospedale, di nuovo non so dove! Ho un qualcosa che dalla bocca va nello stomaco, mi dicono di respirare, ma questa cosa mi sta torturando! Chiudo gli occhi e vedo teschi di fuoco, draghi, gargoyle e lava. Mi sento bruciare, i miei genitori sono vicini a me, mi dicono di stare tranquillo, ma non riesco, mi sento bruciare dentro.
Il dottore mi dice che c'è un'altra soluzione, ma potrebbe essere peggiore... mi mette in faccia una maschera a tenuta stagna, con una specie di compressore che mi pompa aria nei polmoni.
Mi dice che non ci dovrei stare molto, ma dopo ore sono ancora li, cerco di togliermela, sono legato, quindi cerco di aprire la bocca il più possibile, per staccarla dalla faccia e prendere aria fresca... mi mandano in un altro reparto...

Mi sveglio in un ospedale a Perugia, pronto soccorso, i lettini sono quasi in vetrina e davanti c'è un'ambulanza, mi mettono su un tavolo di ferro freddissimo e mi rimettono la maschera... d'un tratto, mi ritrovo sballottato in giro, gli infermieri stanno preparando una festa in paese, mi fanno cadere nel fossato del castello pieno di acqua, mi feriscono mettendomi in un magazzino degli attrezzi.

Tornati al pronto soccorso, mi legano a quel lettino e mi medicano dove mi avevano tagliato. Ho ancora quella maschera ed è notte. Inizia ad arrivare gente a festeggiare, spaccano la porta dove sono io, urlo per farmi aiutare ma nessuno viene. Ho paura, si sta facendo giorno e finalmente entra il dottore. Io chiedo dell'acqua perché ho la gola tanto secca da sembrare piena di cenere, non me la danno. Soffro, mi prendono, mi girano, mi lavano e mi dicono che stanno per arrivare i miei, spero solo che mi portino via da quell'inferno.
Finalmente lavato e sistemato, mi mettono in uno dei lettini, il primo sulla vetrata che dava fuori... Chiedo ancora dell'acqua, ora me la danno ma dicendomi che non dovo dire niente ai miei genitori, altrimenti sarebbe stato tutto peggio... Ma a me non importa, voglio dirgli tutto... ma li tengono lontani da me.
Mi portano in un'altra stanza, ormai è notte e piove, sento le gocce battere sul tetto in lamiera, (in realtà era il suono del drenaggio che avevo nel polmone destro.
[...]
Ringrazio Elisa di avermelo poi spiegato, ma quando cosciente), sono troppo coperto ed ho caldo. Quando chiedo l'acqua, viene il dottore bravo degli altri sogni.
Ma l'acqua è strana, credo sia mischiata con qualche medicinale. Finalmente mi sento meglio! Dopo aver dormito un po', un'infermiere mi sveglia e mi mette davanti a una macchina, in stile aerosol, ma molto più grande... me la mettono in faccia e inizio ad aspirare... Di nuovo entro in un mondo strano, spazio e tempo si confondono, ogni mia azione cambia, passato, presente e futuro si mischiano, tutto è distrutto. C'è altra gente qui, mi guardano e li vedo tutti sporchi di polvere grigia, un ponte è crollato e i palazzi sono in fiamme, una visione apocalittica... la macchina si spegne e finisco in un vortice viola e luminoso, il dottore mi chiede cosa ho visto e gli spiego tutto...


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