Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2025

Diario di bordo– 30 settembre. Benzina e cafezinho

Immagine
  Rotta precedente ⛵  In Italia, quando il serbatoio dell’auto è vuoto, cosa si fa? Si va dal benzinaio, si parcheggia, si esce dall’auto, ci si avvia al distributore, si inseriscono i soldi e si fa benzina. Poi si chiude il serbatoio, si risale in macchina e si va. Normale, no? No. In Brasile è diverso. Qua, quando il serbatoio chiama, si va al posto de gasolina , dove ad accoglierti ci sono sempre belle ragazze o bei ragazzi sorridenti. Si dice quanta benzina vuoi, loro la fanno. E nel frattempo, mentre il serbatoio si riempie, ti chiedono: “Quer um cafezinho?”  Generalmente rispondo di no, perché trovo il loro caffè troppo leggero e troppo dolce per i miei gusti. Ma apprezzo sempre la cortesia e il sorriso. Per i più intraprendenti, inizia il solito dialogo: “Oh, ma voi non siete di qui?” “No.” “Oh, ma di dove siete?” “Italiani.” “O meu Deus, que coisa linda!!” Poi c’è chi chiede perché non vogliamo il caffè. Quando dic...

Diario di bordo 29-09 Come una tartaruga

Immagine
  Rotta precedente ⛵  Oggi ho visto una  tartaruga, e ho pensato che adesso è il mio animale preferito. Trovo che mi somigli!  Non corre, non si espone, ma resiste. Quando il mondo è troppo, si ritira. Si chiude nel suo guscio, aspetta. Non per paura, ma per protezione. Poi, quando è pronta, riparte. Piano. Con il suo ritmo. Con la sua forza silenziosa. Io oggi mi sento così. Non sono ancora veloce, non sono ancora forte. Ma mi muovo. E ogni passo, anche piccolo, è un passo verso ciò che voglio diventare. E come lei, per anni, mi sono portata dietro la mia casa.   Non quella fatta di muri, ma quella fatta di pensieri, dolori, ricordi.   L’ho portata ovunque, anche quando pesava troppo.   E ora, piano piano, sto imparando a poggiarla.   A lasciarla respirare. Il mondo va veloce. Io no. Ma io arrivo. E quando arrivo, resto e resisto! Ah, più la guardo, più mi riconosco....

Favela è Verso [Musica]

Immagine
Questa canzone non è solo musica: è verità, rabbia, speranza.  È stata scritta con l’anima, raccontando ciò che si vive ogni giorno tra le strade della favela.   È un rap duro, crudo, autentico.  Favela é verso.   Non servono presentazioni.   Questa canzone parla da sola.   È nata dove le parole non bastano, dove la rima è resistenza, dove ogni strofa è un muro che respira.   L’ho voluta condividere qui, perché certe verità non si spiegano: si ascoltano. Non cerca di piacere, cerca di parlare.   Premete play, ascoltate le parole, sentite il ritmo… e provate a vedere il mondo con gli occhi di chi ci vive. Testo originale in portoghese e traduzione italiana 🇧🇷 Originale 🇮🇹 Traduzione Nóis não veio do luxo. Veio do concreto rachado. Do silêncio que grita. Da fome que rima. E se hoje tem voz... É porque a Favela é Verso. ...

Diario Di Bordo 27-09 Il sonno che cura, la forza che risale

Immagine
Rotta precedente ⛵ Mi sono svegliata bene, dopo una notte in cui, dopo tanto tempo, ho dormito! Davvero tanto.   Mi sono fatta 12 ore di sonno. Quando ho guardato l’ora, non ci credevo. E la sorpresa più grande è che… non ho dolore. Ciò che vivo è un po’ come un loop infinito, finché succede qualcosa di insperato.   Ho dolori, non dormo.  Il giorno dopo i dolori sono ancora più forti, e non dormo.   Poi ancora più forti, e dormo ancora meno.   Poi succede — sicuramente per sfinimento — che dormo.   E in quelle ore di sonno, sembra che il mio corpo riesca a recuperare.   A guarire. E visto che sto bene, ne ho approfittato per fare un po' di lavori in casa. Certo, è bastato rifare i letti, passare l'aspirapolvere e lo straccio che mi sento già sfinita.   Ma è quello sfinimento bello, quello che precede la guarigione.   Quando sento questa forza che mi sale su per le gambe fino a esplodermi nel cuore…...

Diario di bordo 26-09 Anche oggi, anche così...

Immagine
Rotta precedente ⛵  Eccomi, sono ancora qui. Tra una fitta e l'altra, tra una stilettata e un colpo di coltello... Eppure, nei momenti di tregua, sento questo guizzo che viene dallo stomaco, che ho sempre interpretato come piccole esplosioni di felicità. Non so esattamente da dove arrivino, ma quando succedono sospiro, perché li riconosco come attimi di pace. Fa ancora tanto freddo, questo lungo inverno non vuole darci tregua.   Sono sotto una spessa coltre di coperte, cercando un po' di caldo. Nel frattempo cerco di seguire un film, ma questa sensazione bussa, insiste.   Sento come una voce: “ Ehi, io sono ancora qui. Ti prego, non mollare proprio adesso.” E allora la voglia di scrivere, o meglio, di dettare è ancora più potente del dolore. E così detto queste parole, che sembrano portare via un pezzetto di quel dolore... Ma se il dolore insiste, allora io insisto di più . Perché anche oggi, anche così, la mia voce non si spegne. Non ho chiesto questa battagli...

Diario di bordo 25-09 ...

Immagine
Rotta precedente ⛵ Tre giorni con l’inferno che ha dimenticato le porte aperte: siamo passati da 20° a 37° in un respiro.   Poi il cielo si è ribellato, e siamo tornati a 16°.  Con lui, la mia nevralgia è tornata con prepotenza.   Come fossi una sua proprietà. Come se avesse detto: “Ah, eccoti. Ti stavo aspettando.” Ho passato la giornata totalmente sdraiata.  Punture di aghi, coltellate, scosse elettriche.   Non metafore... Sensazioni.   Mi hanno inchiodata al letto, come se il mio corpo fosse diventato un campo di battaglia... di nuovo! E io, prigioniera dentro... ancora! L’inferno attacca, il cielo risponde. Anche qui, l’eterna battaglia tra “male” e “bene”. In questo caso, chiunque vinca… sarà un disastro. Chiunque ci sia in ascolto, mi aiuti.... E i social? E chissenefrega.   Se penso a quanto tempo ho buttato via dietro a quattro imbecilli, invece di godermi il mio tempo… e la mia salute.   Quando ancora c’era.....

Diario di bordo – 24-09 Legge di Jante

Immagine
Rotta precedente  ⛵   La nevralgia mi costringe al riposo, ma riesco a gestirmi sempre meglio, anzi, benissimo. Stavo guardando un documentario -Bebel: Royals, un’improbabile storia d’amore- e a un certo punto del documentario salta fuori questa.... cosa; "I dieci comandamenti della Legge di Jante” e il protagonista ne elenca i punti. Aspetta un attimo... Ho messo in pausa. Ho cercato. Ho letto e ho pensato: Ma che assurdità è questa? Ecco cosa dice, in pratica: 1. Non pensare di essere speciale. (?) 2. Non pensare di essere più bravo degli altri. (?) 3. Non pensare di essere più intelligente degli altri. (?)  4. Non pensare di sapere più degli altri. (?) 5. Non pensare di essere migliore degli altri. (?) 6. Non pensare di essere bravo in qualcosa. (?) 7. Non ridere degli altri.  (ok) 8. Non pensare che agli altri importi di te. (?) 9. Non pensare di poter insegnare qualcosa agli altri. (?) 10. Non pensare che tu possa fare qualcosa meglio degli altri. (?) Da quello ...

Diario di bordo – 23 settembre 2025

Immagine
Rotta precedente ⛵ Quinto giorno senza social  È incredibile quanto tempo io abbia a disposizione e questo, inevitabilmente, mi porta a pensare. E pensando mi sono resa conto di  quanto io sia cambiata.  Questo cambiamento lo devo anche alle letture, che mi hanno messo in mostra come funziona il cervello e, di conseguenza, le nostre relazioni.   È come se avessi aperto un mondo dentro di me : sulle mie possibilità, sulle mie capacità, sulla mia voce. So di essere una persona in gamba.   So di scrivere bene.   So di essere interessante.   Non è un vanto, è semplicemente consapevolezza.  Ma forse quello che mi manca di più, in questo mio momento, è poter interagire con persone che parlano il mio stesso linguaggio.  Mi manca chiacchierare di filosofia , di meccanismi cerebrali , di tutto ciò che riguarda l’essere umano.  Ma vicino a me non c’è nessuno a cui piaccia davvero questo tipo di conversazione . E forse è per que...

Diario di bordo – 22 settembre 2025

Immagine
Rotta precedente ... ⛵ Quarto giorno senza social Alla sera, quando vado a letto e metto il cellulare in ricarica, si attiva automaticamente il “benessere digitale”, (Ironico vero?) e fino a che non stacco il cavetto, non si attiva nulla.   Ieri mattina, appena staccato, ho sentito la mancanza delle notifiche a tendina che mi arrivavano da Instagram e Threads.  A volte erano anche più di venti.  Tra like e commenti piacevoli, c’erano anche risposte completamente fuori tema o, peggio ancora, attacchi e ingiurie.  E così, la mia giornata iniziava già in agitazione, ancora prima di leggere.   Poi entravo in modalità attacco. Pronta a difendermi, a rispondere, a ribattere. Un campo di battaglia prima ancora del caffè. Eppure… ieri mattina mi è mancato tutto questo.  Solo un attimo.  Un riflesso.   Come chi smette di fumare e sente la mancanza del gesto, non della sigaretta.  Poi la parte razionale di me ha fatto capolino: ...

Diario di bordo – 21 settembre 2025 Terzo giorno senza social

Immagine
Rotta precedente ... ⛵ Ieri è stato facile.   Era sabato, e il mio Tomo era con me, quindi non ho avuto modo di annoiarmi né di pensare ai social. Anzi, non mi sono nemmeno venuti in mente.   Beh… magari solo un attimo , durante la pausa bagno. Dai su, non fate gli schifati: sarà capitato anche a voi qualche volta, no? Nel pomeriggio abbiamo guardato un paio di film, e quando lui ha acceso il cellulare, io mi sono rifugiata sull’amaca con un libro di Kristin Hannah: Come neve che cade. Un libro interessante, anche se la vera sfida è stata restare concentrata.   Gli abitanti della riserva hanno fatto di tutto per attirare la mia attenzione: pappagalli, tucani, galline faraona e scimmie cappuccino,  sembrava di stare in un documentario della National Geographic, ma senza la voce narrante. Solo la loro!! E così è passata una giornata piacevole. Anche la mia nevralgia ha deciso di collaborare: con l’arrivo del caldo (da 18° a 33°), mi ha dato tregua. ...

Diario di bordo – 20 settembre 2025

Immagine
Rotta precedente ... ⛵ Eccomi qua. Secondo giorno senza social. Mi sento un po’ come un alcolizzato che dice: “ Smetto di bere quando voglio…”   – Ciao, sono Sara e sono una socialtizzata –    Ovviamente sto esagerando, ma mi sono resa conto che stavo sui social più di quanto credevo . Ormai avevo la mia routine: dopo le faccende giornaliere, mi sedevo in attesa di preparare il pranzo. Il malessere della nevralgia mi porta a stare parecchio seduta, e quella immobilità mi portava a prendere in mano il cellulare.   Ieri l’ho fatto di nuovo.   Ma appena l’ho preso, mi sono accorta che era un gesto automatico, quasi meccanico .  Non cercavo nulla. Era solo una risposta alla noia, al vuoto, alla routine. E proprio ieri, nei miei momenti vuoti, ho realizzato quanto quei piccoli gesti fossero ormai parte di una “ routine conclamata”.   Non era solo il contenuto a chiamarmi. Era il gesto stesso: il tocco, lo scroll, il riflesso. Oggi sto i...

Diario di bordo – 19 settembre 2025 Il vuoto che resta

Immagine
Rotta precedente ... ⛵ Primo giorno senza social. Mi sono svegliata e non ho preso in mano il cellulare.  Strano... Talmente strano che sono rimasta a letto un attimo, in silenzio. Ho guardato fuori dalla finestra e ho lasciato la mente vagare.  Niente notifiche, niente scroll, niente rumore.   Solo io, il cielo, e il pensiero che finalmente non c’è nulla da rincorrere. Ho controllato solo WhatsApp, perché i miei familiari sono lontano e quello è un gesto che non voglio abbandonare.  Ma il resto… via.   I social riempiono. Anche di porcheria, sì, ma non è quello il punto. Il punto è che riempiono troppo.  E ora, senza di loro, ho tanto tempo libero.  Tempo vero.  Tempo che dovrò imparare a riempire in modo diverso. Eppure… C’è anche una sorta di smarrimento. Come quando si smette di prendere una droga.  Non importa se faceva male: era lì, sempre.  E ora che non c’è, sento il vuoto. Non importa se faceva male: era lì, sempre....

18-09-2025 giorno della liberazione

Immagine
Oggi ho chiuso... finalmente!🎉 Non con rabbia, non con rancore, ma con lucidità e con amore verso me stessa. Ho cancellato Thread.  Come tempo fa ho fatto con Facebook. Come ho fatto anche con Instagram.  Uno dopo l’altro, ho chiuso cerchi che non mi appartenevano più. E ora, finalmente, respiro aria pulita. Mi sono resa conto che i social non sono solo sterili. Sono tossici. Nutrono nervosismo, rabbia, competizione, odio. E io non voglio più nutrirmi di questo. Ho provato a tornare, per noia, per abitudine, e anche per speranza, la speranza che qualcosa potesse cambiare. Ma ogni volta è stato peggio.  Fino a oggi, quando anche il corpo ha parlato: appena entrata in Thread mi è venuta la nausea.  E allora ho capito... Basta! Il mio blog però resta.  È il mio rifugio, il mio spazio sacro.   Nessun commento, nessuna risposta, nessuna interazione forzata, solo il mio spazio dove posso muovermi liberamente. Solo me, le mie parole, il mio respiro. E da qui...