Diario di bordo – 19 settembre 2025 Il vuoto che resta




Primo giorno senza social.

Mi sono svegliata e non ho preso in mano il cellulare. 
Strano... Talmente strano che sono rimasta a letto un attimo, in silenzio. Ho guardato fuori dalla finestra e ho lasciato la mente vagare. 
Niente notifiche, niente scroll, niente rumore.  

Solo io, il cielo, e il pensiero che finalmente non c’è nulla da rincorrere.

Ho controllato solo WhatsApp, perché i miei familiari sono lontano e quello è un gesto che non voglio abbandonare. 
Ma il resto… via.  

I social riempiono. Anche di porcheria, sì, ma non è quello il punto. Il punto è che riempiono troppo.  E ora, senza di loro, ho tanto tempo libero. 
Tempo vero. 
Tempo che dovrò imparare a riempire in modo diverso.

Eppure… C’è anche una sorta di smarrimento. Come quando si smette di prendere una droga.  Non importa se faceva male: era lì, sempre.  E ora che non c’è, sento il vuoto.
Non importa se faceva male: era lì, sempre. 
E ora che non c’è, sento il vuoto.  

E voglio essere sincera: non è un vuoto piacevole. Dopo anni di caos, di rabbia, di contraddizioni e di sentimenti contrastanti,  riuscire a farne a meno è probabilmente più dura di quanto pensassi.  

Ma è una decisione che ho preso.  

E lentamente, giorno dopo giorno, imparerò a riempire questo vuoto. Non con rumore, non con distrazioni. Ma con qualcosa di bello, qualcosa di mio!

Qualcosa che mi porti gioia, soddisfazione e consapevolezza...

La rotta non finisce qui. Solo chi ascolta il vento sa dove andare.