Primo giorno senza social.
Mi sono svegliata e non ho preso in mano il cellulare.
Strano... Talmente strano che sono rimasta a letto un attimo, in silenzio. Ho guardato fuori dalla finestra e ho lasciato la mente vagare.
Niente notifiche, niente scroll, niente rumore.
Solo io, il cielo, e il pensiero che finalmente non c’è nulla da rincorrere.
Ho controllato solo WhatsApp, perché i miei familiari sono lontano e quello è un gesto che non voglio abbandonare.
Ma il resto… via.
I social riempiono. Anche di porcheria, sì, ma non è quello il punto. Il punto è che riempiono troppo. E ora, senza di loro, ho tanto tempo libero.
Tempo vero.
Tempo che dovrò imparare a riempire in modo diverso.
Eppure… C’è anche una sorta di smarrimento. Come quando si smette di prendere una droga. Non importa se faceva male: era lì, sempre. E ora che non c’è, sento il vuoto.
Non importa se faceva male: era lì, sempre.
E ora che non c’è, sento il vuoto.
E voglio essere sincera: non è un vuoto piacevole. Dopo anni di caos, di rabbia, di contraddizioni e di sentimenti contrastanti, riuscire a farne a meno è probabilmente più dura di quanto pensassi.
Ma è una decisione che ho preso.
E lentamente, giorno dopo giorno, imparerò a riempire questo vuoto. Non con rumore, non con distrazioni. Ma con qualcosa di bello, qualcosa di mio!
Qualcosa che mi porti gioia, soddisfazione e consapevolezza...
La rotta non finisce qui. Solo chi ascolta il vento sa dove andare.
